L’Anello magico
Un re convocò a corte tutti i maghi del regno e disse loro:
“Vorrei sempre essere di esempio ai miei sudditi.
Apparire forte e saldo, quieto e impassibile nelle vicende della vita.
A volte mi succede d’essere triste o depresso, per ulna vicenda infausta o ulna sfortuna palese.
Altre volte una gioia improvvisa o un grande successo mi mettono in uno stato di anormale eccitazione.
Tutto questo non mi piace.
Mi fa sentire come un fuscello sballottato dalle onde della sorte.
Fatemi un amuleto che mi metta al riparo da questi stati d’animo e sbalzi d’umore, sia quelli tristi che quelli lieti”.
Uno dopo l’altro, i maghi rifiutarono.
Sapevano fare amuleti di tutti i tipi per gli sprovveduti che si rivolgevano a loro, ma non era facile abbindolare un re.
Che voleva per di più un amuleto così difficile.
L’ira del re stava per esplodere, quando si fece avanti un vecchio saggio che disse:
“Maestà, domani io ti porterò un anello, e ogni volta che lo guarderai,
se sarai triste potrai essere lieto, se sarai eccitato potrai calmarti.
Basterà infatti che tu legga la frase magica che vi sarà incisa sopra”.
L’indomani il vecchio saggio tornò, e nel silenzio generale,
poiché tutti erano curiosi di sapere la magica frase, porse un anello al re.
Il re lo guardò e lesse la frase incisa sul cerchio d’argento:
“Anche questo passerà”.
(da “Piccole storie per l’anima” di Bruno Ferrero)