Recatosi una volta a Roma per problemi dell'Ordine, sentì grande desiderio di predicare davanti al papa Onorio e ai venerabili cardinali.
Venuto a saperlo, Ugolino, il glorioso vescovo di Ostia che nutriva particolare affetto e ammirazione per il santo di Dio, ne provò insieme gioia e timore, perchè se ammirava il fervore di quel sant'uomo, ne conosceva però anche l'ingenua semplicità; ma, confidando nella bontà dell'Onnipotente, che paternamente non lascia mai mancare ai suoi fedeli quanto è necessario, lo condusse davanti al papa e ai reverendi cardinali.
Ed egli, alla presenza di così grandi principi, avutane la licenza e ricevuta la benedizione, incominciò a parlare senza timore.
E parlava con tanto fervore che, non potendo contenersi per la letizia, mentre proferiva le parole, muoveva i piedi quasi saltellando, non come chi scherzi, ma come chi arda del fuoco dell'amore di Dio, senza suscitare il riso, ma inducendo a un pianto di compunzione.
Infatti molti di loro, ripieni di ammirazione per la grazia divina e per l'intrepido coraggio di quell'uomo, furono presi da sincero dolore.
Il venerabile vescovo di Ostia però, dal canto suo, preoccupato, pregava fervorosamente Iddio perchè non permettesse che la semplicità di quell'anima santa venisse disprezzata, anche perchè l'eventuale disdoro, come la gloria di Francesco, sarebbero caduti pure su di lui, che era stato eletto padre della sua famiglia.
San Francesco, infatti, si era legato a lui come un figlio al padre, come il figlio unico alla madre, dormendo e riposando sicuro sul seno della sua clemenza.
Si può veramente dire che egli faceva le veci di pastore della nuova Fraternità e ne compiva l'ufficio, pur lasciandone il nome al santo.
Il beato padre proponeva quanto era necessario, ma era quel signore che, felice, conduceva a buon fine le proposte.
Quanti, soprattutto agli inizi, insidiavano la nuova pianticella dell'ordine per rovinarla !
Quanti cercavano di soffocare l'eletta nuova vigna che la mano del Signore, nella sua benignità, stava piantando nel mondo !
Quanti tentavano di sottrarne e di annientarne le purissime primizie !
Ma tutti costoro furono trafitti dalla spada di un così reverendo signore e padre e si ridussero a nulla.
Egli era, infatti, un fiume di eloquenza, un baluardo della Chiesa, un intrepido assertore della verità e amante degli umili.
Memorando e benedetto, quindi, il giorno in cui il servo di Dio si affidò a un così venerabile pastore!
Tommaso da Celano, Vita prima