Guai, allora, a pensare alla speranza rivolta al passato: correremo il rischio di cadere in quel grande peccato che fa trionfare il nemico, lo scoraggiamento! ( Ricordate i Discepoli di Emmaus < Lc 24, 13-35 > e il Diacono Filippo < At 8, 26-39 > ? ).
Chi decide può sbagliare, chi non decide ha già sbagliato.
Dobbiamo rimetterci in cammino con l’entusiasmo e la gioia ( Un Santo triste, è un triste Santo, diceva sempre il Beato Cardinale Schuster!), perché il nostro atteggiamento deve dimostrare agli altri la nostra gioia di essere del Signore e di avere il Signore dentro di noi; altrimenti saremmo come una pozzanghera fangosa, che non invita certo a bere!
Guai a noi, direbbe San Luca oggi, se ci lasciassimo andare ad affermazioni come:
“ Oramai … , tanto non serve a niente … , non ce la faccio … , non cambia nulla … , è inutile, io sono fatto così …” sono tutte espressioni che ci mette in bocca il
“ nemico “ per impedirci di incamminarci alla ricerca di Dio ( ecco la vera Speranza! ), con la ferma volontà di essere portatori e costruttori di pace e di speranza per i nostri fratelli ( ecco la testimonianza secondo gli ammonimenti di San Francesco ).
Pensate a come sono cambiati San Paolo e Sant’ Agostino, che, da dissoluto, irrequieto ed angosciato, è diventato uno dei più grandi Padri della Chiesa.
E se è cambiato così radicalmente lui, per grazia Divina, dubitate che non lo possiamo fare anche noi?