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General: le parole e il silenzio
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Respuesta  Mensaje 1 de 1 en el tema 
De: rom*  (Mensaje original) Enviado: 21/08/2013 11:32
Le parole sono buone.

Le parole sono cattive.

Le parole offendono.

Le parole chiedono scusa.

Le parole bruciano.

Le parole accarezzano.

Le parole sono date, scambiate, offerte, vendute e inventate.

Le parole sono assenti.

Alcune parole ci succhiano, non ci mollano; sono come zecche: si annidano nei libri, nei giornali, negli slogan pubblicitari, nelle didascalie dei film, nelle carte e nei cartelloni.

Le parole consigliano, suggeriscono, insinuano, ordinano, impongono, segregano, liberano, eliminano.

Sono melliflue o aspre.

Il mondo gira sulle parole lubrificate con l’olio della pazienza.

I cervelli sono pieni di parole che vivono in santa pace con le loro contrarie e nemiche. Per questo le persone fanno il contrario di quel che pensano, credendo di pensare quel che fanno.

Ci sono molte parole.

E ci sono i discorsi, che sono parole accostate le une alle altre, in equilibrio instabile grazie a una sintassi precaria, fino alla conclusione del “Dissi” o “Ho detto”. Con i discorsi si commemora, si inaugura, si aprono e chiudono riunioni, si lanciano cortine fumogene o si dispongono tende di velluto. Sono brindisi, orazioni, conferenze, dissertazioni.

Attraverso i discorsi si trasmettono lodi, ringraziamenti, programmi e fantasie.

E poi le parole dei discorsi appaiono allineate su dei fogli, dipinte con inchiostro tipografico
- e per questa via entrano nell’immortalità del Verbo.

La parola non risponde, né domanda: accumula.

La parola è l’erba fresca e verde che copre la superficie dello stagno. La parola è polvere negli occhi e occhi bucati.

La parola non mostra. La parola dissimula.

Per questo urge mondare le parole perché la semina si muti in raccolto.

Perché le parole siano strumento di morte - o di salvezza.

Perché la parola valga solo ciò che vale il silenzio dell’atto.

C’è anche il silenzio.

Il silenzio, per definizione, è ciò che non si ode.

Il silenzio ascolta, esamina, osserva, pesa e analizza.

Il silenzio è fecondo. Il silenzio è terra nera e fertile, l’humus dell’essere, la tacita melodia sotto la luce solare.

Cadono su di esso le parole. Tutte le parole. Quelle buone e quelle cattive. Il grano e il loglio. Ma solo il grano dà il pane.

- José Saramago -


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