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FESTE TRADIZIONALI: Maria Santissima del Pozzo
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De: lucy46  (Mensaje original) Enviado: 28/08/2013 16:22

Maria Santissima del Pozzo
Capurso (BA)


Nell’estate del 1705, in un piccolo paesino della Terra di Bari, Capurso, un sacerdote, certo don Domenico Tanzella, versava in gravissime condizioni di salute e sembrava ormai destinato a concludere entro breve tempo la propria esistenza terrena, avendo i medici diagnosticato un male inguaribile. Una notte imprecisata di quell’anno, la Madonna apparve all’agonizzante sacerdote, promettendogli il recupero «della salute primiera» qualora avesse bevuto l’acqua del pozzo detto di “Santa Maria”, sito in località Piscino, ad un mezzo miglio dall’abitato, nella strada che conduce a Noicattaro, e fatto voto di erigere una Chiesa, a lei dedicata, con annesso convento dei frati francescani. Il Tanzella, all’indomani, con grande fatica, confidando nelle parole della Vergine, si portò al pozzo dove bevve l’acqua, riacquistando, miracolosamente ed istantaneamente, la piena salute. L’ultima domenica di agosto di quell’anno, 30 agosto 1705, egli, al fine di meglio adempiere al voto, accompagnato da suo fratello, Lorenzo, e da due amici, si recò a visitare il pozzo di “Santa Maria”, al fine di rendersi meglio conto del miracolo. Scesero con una scaletta a pioli, essendo il pozzo in parte prosciugato. Ma nella difficoltà della discesa, la candela accesa, che aveva in mano uno di loro, cadde nell’acqua, continuando ciononostante ad ardere tranquillamente ed a far luce. L’evento prodigioso fu visto come chiaramente voluto da Dio. Spronati pertanto da ciò ed incuriositi, cominciarono ad esplorare le pareti del pozzo quando videro sull’intonaco, alla parte di mezzogiorno, una bellissima immagine della Madonna, di stile bizantino, che li guardava sorridente, forse opera di monaci basiliani, sfuggiti alla furia iconoclasta nel VII – VIII sec. Di qui l’origine del culto per la Madonna detta, dal luogo del rinvenimento della sacra immagine, “de Puteo”.
Il pio sacerdote ed i suoi amici caddero in ginocchio e contemplarono a lungo la venerata immagine, rischiarata dalla tremolante luce delle candele che continuavano ad ardere nell’acqua. Quando il Tanzella ebbe terminato di pregare, decise di far staccare la delicatissima immagine dal muro, onde poterla esporre alla pubblica venerazione dei fedeli. Ed ecco verificarsi un nuovo prodigio. L’immagine della Vergine col Bambino, staccandosi miracolosamente dalla parete del pozzo, prima galleggiò sull’acqua e pochi istanti dopo andò a consegnarsi da se stessa nelle braccia del sacerdote. Questi, commosso, si affrettò a risalire con la preziosa icona tra le braccia, depositandola provvisoriamente nella sagrestia della chiesa che, a sue spese, stava costruendo in un suo podere. Tra i primi miracolati si ricorda una certa Caterina, da lungo tempo impossibilitata a camminare, tanto che era conosciuta con il soprannome di “Caterina la storpia”. Appresa la notizia della prodigiosa guarigione del sacerdote e del rinvenimento miracoloso dell’Icona, si recò con fede nella piccola sacrestia dove era esposta l’immagine della Madonna per implorare la grazia della guarigione. Improvvisamente avvertì una nuova vigoria nelle gambe, si poté ergere in piedi, muovendo i primi passi e trovandosi totalmente guarita. Il 12 gennaio 1706 don Tanzella chiese ed ottenne dall’ Arcivescovo di Bari, che la Cappella fosse benedetta ed aperta al pubblico. Il 9 febbraio di quell’anno, lo stesso Domenico Tanzella benedisse la Cappella, aprendola al pubblico culto sotto il titolo di S. Maria detta del Pozzo (dal luogo del rinvenimento) e di S. Lorenzo martire. Un altro prodigio si verificò giusto in quell’anno. Il pittore G. B. Converso era impegnato in quel periodo ad affrescare l’allora cappella inaugurata dal pio sacerdote, dove si custodiva l’immagine della Madonna del Pozzo. Fu allora che il pittore - come racconta M. Mariella nel suo “Il santuario di Capurso”- “spinto da necessità o ingordigia di ricchezze decise di rubare i tre donativi che la Madonna aveva ricevuti alcuni giorni prima”. Si trattava di donativi in oro che i miracolati avevano offerto alla Vergine in segno di devozione. Mariella continua: “Non appena il pittore ebbe rubato i monili, il cielo si oscurò e il giorno si mutò repentinamente in notte fonda”. Il Converso fu il primo sospettato del furto e fu, dunque, imprigionato. Solo successivamente confessò il reato riconsegnando l’oro. “Ed ecco il prodigio! … il cielo si rasserenò, i fulmini si dispersero e i tuoni cessarono come per incanto”. Per vendicarsi, il pittore cercò di screditare in tutti modi don Tanzella fino al punto di inventarsi una storia che rendeva falso il ritrovamento dell’immagine della Madonna. Ma evidentemente l’intento non riuscì. Di fronte all’inattesa evoluzione degli eventi ed agli strepitosi prodigi che si verificavano, don Tanzella, adempiendo ancora il voto, si convinse della necessità di affidare il culto della Vergine del Pozzo ad un istituto religioso di rigida osservanza ed indicò i Francescani Alcantarini. Così il 17 agosto 1714, con atto pubblico di un notaio, il Tanzella donò ai Frati la Cappella da lui fondata ed i beni ad essa appartenenti. La scelta del pio sacerdote spinse gli storici a credere che la Madonna gli fosse apparsa tra i SS. Pasquale Baylon e Pietro d’Alcantara, e gli avesse imposto espressamente la fondazione a Capurso di un convento del loro Ordine. Il 5 novembre 1737 gli Alcantarini, col beneplacito dell’Arcivescovo di Bari,  fecero il loro ingresso in Capurso e furono immessi dal Vicario Generale nel pieno, pacifico e definitivo possesso della cappella e dei beni ad essa connessi. Subito dopo si solennizzò la posa della prima pietra del convento. Gli interessati avevano in animo di costruire chiesa e convento sul pozzo del miracoloso rinvenimento, ma, non avendo ottenuto il terreno appartenente al Capitolo di Capurso, ripiegarono sul fondo offerto da Lorenzo Tanzella, sempre sulla via di Noicattaro, ma più vicino al paese. Nel febbraio 1739 già funzionava una comunità francescana con sette religiosi, dediti al servizio della cappella di S. Maria del Pozzo. La fabbrica del Convento fu completata nell’ottobre 1746. La facciata era stata progettata dirimpetto al paese con fronte di 43 metri; si presentava di forma compatta, quasi quadrata.  In un ampio vano del piano terra (il vasto refettorio dei religiosi) fu allestita una chiesetta provvisoria, che ospitò la prodigiosa immagine della Madonna del Pozzo dal 24 agosto 1748 al 27 agosto 1778. Frattanto nel 1746,  iniziò la costruzione dell’attuale Santuario ad una navata a croce latina. Il grandioso Tempio, in stile tardo-barocco, fu dedicato a Maria SS. Del Pozzo il 27 agosto 1778; in quell’occasione la Sacra Icona fu collocata definitivamente nella cona che sormonta l’Altare maggiore, tutto rivestito di marmi preziosi. Il culmine della devozione alla Vergine del Pozzo si ebbe allorché, da Gaeta, con un motu proprio del 18 maggio 1849, il Beato Pio IX approvava l’Ufficio e la Messa speciale di Maria SS. Del Pozzo. Non solo, ma acconsentì all’incoronazione in oro della miracolosa immagine trovata nel pozzo. Il 13 giugno dello stesso anno la Vergine del Pozzo fu solennemente proclamata “Primaria patrona celeste di Capurso”, elezione che fu approvata e confermata con rescritto pontificio del 23 dicembre 1852. Nel 1853 fu proclamata Reale Basilica dal Re Ferdinando II di Borbone. Su luogo del Pozzo dove fu rinvenuta l’Immagine fu edificata una Cappella, la cui prima pietra, per volere ed interessamento di Ferdinando II, fu benedetta il 9 maggio 1858. La notte tra l’8 ed il 9 maggio 1970, alcuni empi rubarono le corone auree donate dal Capitolo Vaticano e con le quali furono incoronati Gesù e la Madonna nel 1852. Con le corone furono anche trafugati la collana aurea donata da Ferdinando II ed altri donativi di devoti. Il 6 settembre dello stesso anno furono benedette le nuove corone. In quella medesima circostanza fu anche benedetto il Portale di bronzo della Basilica. Ancora oggi la Vergine del Pozzo attira al suo Santuario schiere innumerevoli di devoti, specialmente nell’ultima domenica di agosto di ogni anno, festa solenne della Madonna. Numerosissimi sono anche i miracoli e le grazie ottenute per intercessione di Maria, soprattutto a favore dei bambini, come testimoniano i numerosi ex voto appesi alle pareti del Santuario.


Autore: Francesco Patruno



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