Giuseppe Saverio Raffaele Mercadante
Nel 1799 sfuggì alla morte grazie alla madre che, durante il saccheggio della città ad opera delle truppe giacobine, oramai sconfitte dai sanfediste del cardinale Ruffo, si dette provvidenzialmente alla fuga. Fu allievo di Giovanni Furno, Giacomo Tritto e Nicola Antonio Zingarelli a Napoli, dove ebbe come condiscepoli Vincenzo Bellini ed il musicista patriota Piero Maroncelli. Qui esordì come compositore teatrale nel 1819, a soli ventiquattro anni, con L’apoteosi d’Ercole. Si affermò due anni dopo, nel 1821, alla Scala di Milano con Elisa e Claudio e, successivamente, le sue opere furono rappresentate nei maggiori centri italiani ed europei, in particolare a Vienna. Dopo aver soggiornato, dal 1827 al 1829, in Spagna e Portogallo, fu nominato, nel 1833, maestro di cappella presso la cattedrale di Novara. Nel 1836, su invito di Rossini, si recò a Parigi dove, presso il Thétre Italien, fece rappresentare l’opera I briganti. Per trent’anni, dal 1840 fino alla morte avvenuta nel 1870, diresse il conservatorio di Napoli. Tratti caratteristici dello stile operistico di Mercadante, al quale non fu estraneo l'influsso di Rossini, sono la particolare elaborazione del linguaggio armonico, l’interessante e nuova tecnica di orchestrazione, la spiccata evidenza drammatica dei personaggi, per molti versi anticipatrice del teatro di Verdi. Fu autore molto prolifico; alla sua produzione appartengono oltre sessanta opere teatrali, tra le quali emergono Il giuramento (1837), Il bravo (1839), La Vestale (1840), Orazi e Curiazi (1846) e Virginia (1866). Compose, inoltre, quattro balletti, sinfonie commemorative dedicate a Bellini, Donizetti, Rossini e Pacini, composizioni per orchestra, cantate, inni, musica sacra e da camera.