Christopher D'Olier Reeve, in arte Christopher Reeve
(New York, 25 /09/ 1952 – Mount Kisco, 10/10/ 2004),
è stato un attore e regista statunitense.
Figlio dello scrittore Franklin D'Olier Reeve e della giornalista Barbara P. Lamb, diplomato alla Cornell University nel 1974, raggiunse la fama internazionale pochi anni dopo interpretando il personaggio di Superman, eroe dei fumetti e icona della cultura pop statunitense; il successo arrise ugualmente a Reeve con i sequel della serie sul popolare uomo d'acciaio: quattro film girati sulla figura del famoso supereroe nel corso degli anni ottanta. Sfruttò la sua fama per sostenere importanti battaglie a favore della pace: nel 1987 si recò nel Cile di Pinochet per manifestare in prima linea contro l'imprigionamento degli scrittori e intellettuali cileni. La sua carriera di attore ebbe inizio, quando era ancora poco più che adolescente, durante un tirocinio che lo portò a debuttare nel 1976 a Broadway; nello stesso anno Reeve si sottopose a un provino per la parte di Superman/Clark Kent. Il primo film su Superman è del 1978: vedeva impegnati, tra gli altri attori, Gene Hackman nel ruolo di Lex Luthor, Glenn Ford nel ruolo di Jonathan Kent e Marlon Brando, in un famoso, breve e - stando alle voci dell'epoca - molto ben remunerato cameo nella parte del padre biologico di Superman. Reeve interpretò da allora vari ruoli per il cinema e la televisione, vestendo ancora i panni dell'"Uomo d'Acciaio" altre tre volte. Il 27 maggio 1995, nel corso di una gara a cavallo a Charlottesville, nel parco equestre Commonwealth a Culpeper, in Virginia, Christopher Reeve cadde brutalmente da cavallo, riportando lo spostamento di due vertebre cervicali, con seguente interessamento e lesione del midollo spinale. Come conseguenza del trauma subìto, Reeve riportò una paralisi permanente dal collo in giù (tetraplegia), perdendo non solo l'uso di tutti gli arti ma anche la capacità di respirare autonomamente. Da allora e fino alla morte, avvenuta 9 anni dopo, è rimasto costretto su una sedia a rotelle e collegato a un respiratore artificiale. Al suo capezzale accorse l'amico Robin Williams travestito da chirurgo, «per fargli fare la prima risata della settimana» fu la spiegazione dell'insolito travestimento. Christopher Reeve sulla sua sedia a rotelle discute al MIT dei benefici della ricerca sulle cellule staminali (2003)Dopo l'incidente Christopher Reeve è comparso ancora sulla scena, sulla sua sedia a rotelle, in un remake di uno dei più celebri film di Alfred Hitchcock, La finestra sul cortile, intitolato Rear window. Nel film, Reeve interpreta il ruolo di un portatore di handicap che, costretto tutto il giorno in casa, assiste da una finestra a un omicidio. Oltre a questi ruoli, Reeve ha collezionato altre apparizioni e camei in diverse occasioni. Gli è stata anche accreditata la partecipazione alla regia del film d'animazione in CGI Piccolo grande eroe, uscito postumo il 15 settembre 2006 in USA, mentre in Italia è arrivato in sala il 12 settembre 2008. Con il passare degli anni, Reeve diventò un attivista nelle campagne a difesa dei diritti dei disabili e un grande sostenitore della ricerca sulle cellule staminali e la clonazione terapeutica, che sostenne anche attraverso una propria organizzazione (la Christopher Reeve Paralysis Foundation), protestando contro la politica del governo americano. Con la moglie Dana, che gli è sempre rimasta vicino, ha fondato il Christopher and Dana Reeve Paralysis Resource Center, un ospedale a Short Hills, nel New Jersey, dove viene insegnato ai paraplegici a vivere in maniera più indipendente possibile, compatibilmente con la loro situazione. Reeve dimostrò, nella sua situazione, di essere un vero "uomo d'acciaio", non mollando mai e lottando per tutto il suo calvario nella speranza di poter un giorno tornare autonomo, e continuò a lavorare anche nel campo del cinema, dimostrando una grandissima forza d'animo e divenendo uno degli attori più amati dal pubblico. Il 25 aprile 1998, una casa editrice pubblicò l'autobiografia di Reeve, Still Me (Ancora io), che ribadisce ancora una volta la sua forza d'animo. Nel 2003 la stessa casa editrice pubblica Nothing is impossible – Reflection of a new life (Niente è impossibile, riflessioni su una nuova vita), il seguito del primo libro, col quale Reeve intende dare una speranza, tramite la propria esperienza, a tutte le persone affette da handicap, trasmettendo la propria voglia di vivere. Christopher Reeve è morto d'infarto a 52 anni, al Norther Westchester Medical Center di New York, dove era stato ricoverato 12 ore prima a causa di un attacco cardiaco, conseguente a una grave infezione provocata da un'ulcera da pressione.