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Messaggio 1 di 3 di questo argomento |
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Da: haiku04 (Messaggio originale) |
Inviato: 12/10/2013 12:46 |
Ieri un'altra cinquantina di morti. La zona del naufragio è al centro di un triangolo tra Malta, la Libia e Lampedusa, in una zona di competenza maltese per quanto riguarda le operazioni di ricerca e soccorso.... ma Malta si sà, non si prende la briga, per es. lo scorso agosto La Valletta aveva rifiutato di far sbarcare 102 naufraghi poi fatti arrivare, dove? ma a Siracusa!
E quindi, eccoli a Lampedusa, i governativi Letta e Alfano, gli europei Barroso e Malmstroem. Tutti uniti dallo sdegno e dall’impotenza: non può andare avanti così, bisogna fare, occorre creare una Task force e rafforzare il Frontex. Parole che udiamo da anni. Mentre ogni giorno la situazione peggiora. Quanto è accaduto davanti all’isola è doloroso e terrificante, non c’è neppure bisogno di dirlo. I morti sono morti. Non vanno solo compianti, ma aiutati a salvarsi, senza sfruttarli per la polemica politica o per mostrarsi generosi e solidaristi, ma solo a parole. Come chiedeva Ungaretti: «Cessate di uccidere i morti, / Non gridate più, non gridate».
Purtroppo lo sdegno per la strage è stato accompagnato dalla esplosione, o forse dalla simulazione di complessi di colpa. Una reazione del tutto immotivata, perché, nei fatti di Lampedusa, non solo di colpe non ne abbiamo, ma come sempre abbiamo messo forze e soldi, in una gara di generosità: protezione civile e carabinieri, sub, vigili del fuoco e cittadini hanno rischiato per le colpe degli altri. Il naufragio di Lampedusa è stato provocato dai profughi stessi. Uno spettacolo grottesco. Da un lato, la curiosità morbosa, mistificata come pietà, per le scene crudeli, enfatizzate dai media e dai mezzi-busti con voce commossa: parole, lacrime, lutto nazionale, tutte cose che non costano (e non producono) niente. Dall’altro il tormento di se stessi, le insensate autoaccuse, il mea culpa ininterrotto, ma solo per mostrarsi umani e solidali. Un masochismo inaccettabile, soprattutto perché programmato e calcolato, che ha unito quasi tutti i politici, quale ne fosse la collocazione.
E in cui si sono soprattutto distinte le autorità. «Vergogna», ha urlato il Vescovo di Roma. Senza dire chi si deve vergognare. «Vergogna» ha ripetuto il presidente Napolitano, che, come già Ciampi, talvolta imita il papa. Per non dire delle due gemelle del bla-bla, la Boldrini e la Kyenge, sempre pronte a chiamare «razzista» chi non la pensa come loro: hanno chiesto mutamenti radicali nella politica dell’emigrazione, senza dire in che modo (di certo non lo sanno neppure loro).
Occorrerebbe essere più concreti e realistici. Due regole dovrebbero dare una risposta al terribile problema dei fuggitivi. Anzitutto operare perché non scappino, aiutare loro e i loro governi a risolvere i problemi. Cosa, peraltro, che le nazioni europee fanno. In secondo luogo scoraggiare le fughe e punire gli speculatori. La sinistra invece chiede di accoglierne di più. Ma quanti, visto che già ora sono troppi? Senza una programmazione razionale e severa, l’immigrazione diventa invasione, il diritto di asilo si traduce in un disastro, economico e sociale, per il paese invaso. Ogni aumento di migranti irregolari comporta crescita della delinquenza, spaccio di droga, conflitti etnici, femminicidio.
E importiamo mano d'opera lavorativa nel momento in cui la disoccupazione degli italiani ha raggiunto limiti drammatici. Va detto che una legge l'abbiamo, quella Bossi-Fini (2002). Se non funziona, si può cambiare. Ma una legge oggi è ancora più necessaria che 11 anni or sono. Napolitano dovrebbe saperlo, dato che fu il primo, insieme con la Turco, a farne una contro l'immigrazione clandestina (1998). Ora chiede di abolirla e lancia lo slogan: «Una politica dell'accoglienza». Una bella parola. Ma occorrerebbe anche chiedersi: in che misura e come? chi darà loro un lavoro e una casa? dove trovare i soldi per l'assistenza? Aiutare i profughi è un dovere; ancora più lo è non danneggiare gli italiani.
Senza quella legge gli arrivi crescerebbero ancora, anche perché nei paesi islamici ci sono e ci saranno a lungo guerre e guerriglie, anche in quelli più modernizzati come l'Egitto. La cosiddetta «primavera araba» non ha portato pace, ma lotte intestine, stragi e genocidi. Amiamo la democrazia e abbiamo salutato con gioia la cacciata dei despoti: Saddam, Gheddafi, Mubarak, Ben Alì e, speriamo presto, Assad. Ma per ora le cose sono peggiorate, senza il loro pugno di ferro dovunque abbiamo guerre civili, favorite dagli odî religiosi. Di cui sono vittime ogni giorno anche tanti cristiani. E, di conseguenza, abbiamo una marea crescente di profughi. Lampedusa è la porta dell'accoglienza, non deve divenire quella della catastrofe. L’Europa si prenda immediatamente le proprie responsabilità con una scelta di garanzia e di sicurezza per chi affronta il viaggio della speranza in mare”..... invece trova più comodo guardare sempre da un'altra parte, lasciandoci come si suol dire, cornuti e pure mazziati, molto pesantemente..... Basta!
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Messaggio 2 di 3 di questo argomento |
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Discorso complesso...
Certo la legge attuale non è servita a nulla...
Cambiarla però non viuol dire "Porte aperte alle Renault..."
Tuttavia bisogna dire innanzitutto 2 cose:
- La prima è che chi fugge dalla guerra non è un clandestino ma un rifugiato avente diritto d'asilo...
cosa in vigore dalla notte dei tempi
- La seconda è che non vengono solo per rimaner in Italia... anzi per la maggior parte
arrivano per andar poi in Germania... Francia etc... dove hanno parenti ed amici...
(cosa che nessuno o pochi dicono).
Ma gli Italiani come sempre si lasciano prendere dalle ondate emotive
che il buon Manzoni ci ricorda con il famoso "Dagli agli untori"
Una nuova legge dovrebbe (a mio parere) far sì:
- che i flussi migratori siano controllati ab origine
- che si possano aiutare le persone dove vivono
- che siano accolti solo quelli che possono inserirsi
- che siano educati al rispetto delle leggi e delle tradizioni italiane...
Il gridare odio... come sento in tv e nel web...
non serve a nulla a mio parere....
come non è mai servito a nulla così come le leggi repressive
che appunto come si è visto non hanno fermato certo l'ondata migratoria...
E ridicola poi mi appare la pretesa di dire che vengono qui
perché c'è la ministra Kienge...
come se quei disperati possano conoscere i membri del governo italiano
che nemmeno gli italiani conoscono...
Eppure tutti affermano questo e tante altre cose...
Penso quindi che ci voglia una riflessione seria e senza pregiudizi...
e soprattutto senza demagogia...
nè in senso lassista nè in senso repressivo
da parte dei nostri governanti...
e finalmente delle decisioni chiare ed attuabili.
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Messaggio 3 di 3 di questo argomento |
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Da: haiku04 |
Inviato: 13/10/2013 14:54 |
Eh sì. un altro discorso molto complesso....
Quello che mi disturba è il fatto che sia sempre tutto sulle nostre spalle.... e sulle nostre coste! A parte Malta e la Grecia, lo stretto di Gibilterra è il percorso più breve per raggiungere l’Europa dall’Africa, eppure sono tutte zone proibite, da lì non si passa!.... e così rimane Lampedusa, ex cittadina di pescatori e villeggiatura. In effetti i migranti attuali non smaniano per rimanere in Italia, la meta preferita è la Germania, ma le porte tedesche non sono oggi aperte come qualche anno fa, per cui è assai probabile che dovremo tenerceli, e francamente non possiamo più permettercelo.
Esatta la differenza tra clandestini e aventi diritto d'asilo, ma anche questa suddivisione non è facile..... arrivano senza documenti e quindi non si sa da dove in realtà provengano, ed è ovvio che tutti si proclamino vittime alle quali spetta l'accoglimento d'obbligo, corredato da precise, e alte, pretese.
La nuova legge che prospetti tu Tony sarebbe ideale, ma purtroppo dubito che sia anche realizzabile. E' ovvio che non si tratta di razzismo (parola troppo abusata e quasi sempre a torto), ma come scritto sopra, le condizioni attuali di tanti zone del mondo produrranno sempre di più flussi migratori, e francamente non possono tutti sbarcare qua.... io almeno la penso così!
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