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De: Iris-Blu (Mensaje original) |
Enviado: 22/10/2013 17:00 |
Fabio Fazio sembrava Ghedini e Maradona Berlusconi. E il pubblico televisivo più colto d’Italia applaudiva il reato di evasione, che offende la disperazione del Paese impoverito, proprio come la corte eversiva del Cavaliere celebra la frode fiscale davanti al tempio di Palazzo Grazioli. E il solito fantuttone Brunetta che, per fede politica, adora le bricconate dei mascalzoni, ora condanna, censura e si indigna perché il briccone è un coccolo del suo nemico Fazio. E sembra già di leggere l’editoriale del “Foglio” che sicuramente arruolerà Maradona e lo santificherà perché ha “convertito” al berlusconismo persino Fazio. Potenza della televisione che trasforma i delinquenti in eroi e viceversa. Di sicuro l’intervista di Fabio Fazio a Maradona diventerà un classico della mancanza di equilibrio, del rovesciamento di senso, dell’Italia migliore che sarebbe in fondo uguale all’Italia peggiore, dei moralisti che fanno la morale a tutti, tranne a se stessi. E ripartiamo dunque da Maradona che ha fatto il gesto dell’ombrello a Equitalia “che mi vuole togliere tutto: tié”. Come Berlusconi, pure lui pretende l’impunità. Il reato è, all’ingrosso, lo stesso. Entrambe le condanne sono definitive. E anche la sfrontatezza è la medesima. Maradona si crede al di sopra della legge perché ha la manina di Dio e il pibe de oro; Berlusconi perché è stato eletto dal popolo ed è l’unto del Signore. Solo nel balbettare le scuse, Maradona è diverso da Berlusconi o forse diversamente berlusconiano. Quello infatti avrebbe dato la colpa ai giornalisti, avrebbe accusato il regista e denunziato un fotomontaggio, avrebbe parlato – spalleggiato da Brunetta – della contaminazione e contiguità di Rete tra Blog, Fazio e Bianca Berlinguer: i soliti comunisti. Maradona invece ha detto che il suo ombrello “non era offensivo, ma satirico” e, poiché si esprime confusamente, si capisce che voleva dire ironico . Ma l’ironia è la smorfia della gentilezza e non si può essere, al tempo stesso, ironici e truculenti, raffinati e volgari, garbati e sgarbati. Maradona, si sa, ha il vizietto dell’avambraccio che “satiricamente” mandò in rete con la manina il gol che nel 1986 eliminò l’Inghilterra dai mondiali. Diego Maradona non è mai stato un esempio edificante e forse perché la natura è stata troppo generosa con quei suoi piedi che riuscivano a dare un’anima, un corpo e un progetto al pallone. A Napoli frequentava i peggiori ceffi e se non era un affiliato era di sicuro un affine. Eroe della plebe, era spesso drogato. Assediato dai figli illegittimi fu costretto, dopo anni di battaglie, a riconoscerne uno, Diego jr che, volendo diventare a sua volta calciatore, pur ammettendo che “sui campi di calcio, extraterresti come mio padre non se ne vedranno mai più”, si scelse come modello lo juventino Del Piero “perché è istruito, sensibile e intelligente”. Il contrario di papà? Lo avesse intervistato questo suo assennato figliolo, forse sarebbe riuscito a distinguere tra il Maradona che stregava il pallone e il Maradona miserabile della miseria italiana, come ha appunto notato ieri Stefano Fassina. A un pubblico di sinistra il ‘tipo Maradona’ non dovrebbe piacere: per scelta di vita, abitudini, modelli, letture e passioni. E sarà pure sussiegosa, e anche un po’ finta e verniciata di politicamente corretto, ma certamente quella che si riconosce nel programma di Fazio non è l’Italia devota o prona ad una variante del berlusconismo delinquenziale. A nessuno come a quel pubblico dovrebbe essere chiaro che Maradona non è l’Italia che stringe la cinghia, ma quella che salta le code e parcheggia in seconda fila, quella che eleva a pedagogia il fregare il prossimo, quella che “meglio furbi che virtuosi”, quella della prepotenza e non della solidarietà, quella affascinata dai delinquenti, quella che si gira dall’altra parte, quella che non paga le tasse … Ed è stato folclore penoso anche l’ esibizione, domenica sera, delle amicizie con Chavez e Fidel Castro, bandiere arcaiche e lise a cui la stragrande maggioranza della gente di sinistra in Italia ha voltato le spalle: fanno parte delle teche d’antan come i busti di Stalin, i testi di Galvano della Volpe, i Quaderni piacentini e il Libretto rosso. Cos’è accaduto dunque domenica sera? E’ chiaro che dialogare con un genio del pallone che è però sregolato in tutto, sino alla delinquenza fiscale, necessita di una misura, di un senno, di una regola. E ci sono delle cose che non si possono perdonare neppure a Maradona, per rispetto di chi paga le tasse e anche il canone televisivo. A meno che non si sostenga che Maradona, che non le paga, è meglio di Fazio che le paga, come la settimana scorsa aveva egli stesso ribadito a Brunetta che lo insolentiva. Come può lo stesso pubblico averli applauditi entrambi? Esigenza di copione? A meno che non si arrivi al ‘sottosopra’, un po’ in nome del pallone che ci rende tutti tifosi sconclusionati, ma soprattutto in nome dell’audience che ‘stracangia’ Maradona in Renzo Piano e trita alla stessa maniera Cacciari e Celentano: l’indifferenziato televisivo. E’ questa la vera subalternità, la stessa che trasforma il giornalista-nemico di Berlusconi nel giornalista-compare: Maradona non si può contraddire perché non si può maltrattare l’audience. La verità è che c’è una tecnica televisiva, quella di assecondare a tutti i costi l’ospite, che può fare danni all’etica televisiva. E il pubblico addomesticato non è più né di destra né di sinistra: è un pubblico di manichini. Certo, l’ospite va trattato con educazione, ma non con soggezione, non‘alla Vespa’, che è sempre ben disposto verso il potente, il vip e il divo di turno. Ripeto: la buona educazione di Fazio è preferibile alla maionese impazzita della demagogia di tante orribili trasmissioni come ‘La Gabbia’ per esempio dove ho visto un giovane giornalista inseguire Giuliano Amato e dargli con spavalderia dell’affamatore perché era stato nominato, dal Capo dello Stato, giudice costituzionale, lui che è professore di Diritto costituzionale. E’ vero: meglio eccedere in salamelecchi che in pernacchie. Ma domenica sera Fazio e Maradona sembravano Bibì e Bobò, e quello non aveva neppure cominciato a difendersi che già Fazio lo aveva messo in salvo. Eppure anche delicatamente si poteva dire a Maradona che le tasse bisogna pagarle e che le sentenze definitive non possono essere ribaltate in una trasmissione tv. Bastava immaginare che al posto di Diego Armando ci fosse ancora Brunetta e ripetergli con fierezza di versare all’erario il 50 per cento dello stipendio e di non avere nessuna condanna per frode fiscale.
Francesco Merlo
(Republica)
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Ho letto questo articolo solo oggi
ma già qualche tempo la penso allo stesso modo
Fazio mi è andato giù fino ai calcagni
e con lui un esercito di mascalzoni
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Ospite di “Un giorno da pecora”, su Radio Due, Iva Zanicchi racconta con dovizia di particolari la riunione degli europarlamentari del Pdl con il Cavaliere. E tra le rivelazioni, spicca anche la barzelletta che Berlusconi ha narrato in quell’occasione. “Silvio non era del suo solito umore” – precisa la Zanicchi – “ma stava abbastanza bene. E’ stato carino, cordiale, ci ha offerto il pranzo“. E riferisce la barzelletta narrata dall’ex premier: “Un uomo va al bar e ordina tre caffè. Il barista gli chiede: ‘Per chi sono?’ E l’uomo risponde: ‘Uno per me, uno per te e uno per quella prostituta di sua moglie che è là’. Il barista, allora, gli dà un sacco di botte. L’uomo torna dopo una settimana e si ripete la stessa scena. Dopo un mese” – continua – “l’uomo torna e dice: ‘Due caffè. Uno per me, uno per quella prostituta di sua moglie e per te niente, perché il caffè ti rende nervoso”
16 ottobre 2013
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Questa tipa rappresenta l'Italia al parlamento Europeo
(con uno stipendietto da 15.000 euro)
non sa neppure parlare l'Italiano
poveri noi che figuracce che facciamo |
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La mossa di Maradona è stata scorretta ma ne vediamo di ben peggio...
e comunque fu sdoganata dal mitico Sordi...
La cosa grave è che in una tv pubblica ha attaccato un'istituzione (per la verità molto discussa e discutibile) italiana... senza esser richianmato.
Tuttavia il bello (o il brutto) è che Maradona non è debitore... di 39 milioni ma al massimo di 6...
e forse nemmeno...
Il fatto è che quando gli notificavano la cartella era ricoverato a Cuba e mezzo morto per la droga...
e quindi figuriamoci se pensava alle cartelle italiane... in quelle condizioni.
Coloro che si trovavano nella sua stessa situazione hanno tutti fatto ricorso e l'hanno vinto...
Lui no...
Ma ciò non vuol dire affatto che sia un evasore...
L'unico appunto lo farei a Fazio che almeno un rimbrotto poteva farglielo in ogni caso...
Ma per il resto Fazio è oggetto di un vile continuo attacco da parte del PDL
a cura dell'ineffabile Brunetta...vero cane sguinzagliato contro le TV non del suo capo che fanno ascolti migliori....
Tutto qua...
Il resto è solo una grande montatura... oragnizzata da Mediaset...
e da uomini e giornali del solito altro che evasore....
ma grande organizzatore di evasioni fiscali... e condannato...
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De: haiku04 |
Enviado: 23/10/2013 13:38 |
Maradona, un uomo nato povero ma col talento del grande calciatore in un paese dove il calcio è un interesse primario. La sua carriera è stata veloce e appagante, adorato dai tifosi, ma il ragazzino delle favelas non era maturo per raccogliere questo successo, e quindi il denaro, nel modo giusto. A Napoli è stato considerato un dio, alla sua corte si sono aggiunti tutti, camorristi in primis, e tutto gli è stato offerto. E' caduto così nel problema di droga e alcool e sono iniziate le sue infedeltà nei confronti della sua compagna di sempre. Ha avuto parecchi figli da donne diverse, figli che lui ignora, e col tempo è emersa la sua indole violenta avendo avuto così una serie di guai con la giustizia. Ha sperperato patrimoni e si è circondato di profittatori, tutto sommato un esempio negativo, un uomo debole che non ha mai fatto nulla per migliorare i suoi modi e la sua cultura inesistente. Però, quando lo si vedeva in campo, era davvero impossibile resistergli!
Detto questo, personalmente non so a quanto ammonti realmente il suo debito col fisco, oggi sta a Dubay e non credo che abbia così tanta voglia di pagare, ma in questo è in ottima compagnia, purtroppo! Ieri sera alle Iene c'è stato un servizio su di lui molto esaustivo sul come accetti compensi assolutamente in nero in Italia, e invisibili in Italia!
Il "gesto dell'ombrello" a Equitalia..... ditemi chi non lo farebbe, essendo una delle istituzioni più odiate in assoluto, soprattuttto dai poveri cristi....
Fazio a me non piace, strapagato per quell'oretta di programma.... come la Littizzetto, che spara battutacce su Berlusconi, ma guarda caso i suoi libretti glieli pubblica la Mondadori..... insomma, una tempesta in un bicchier d'acqua, cioè niente a fronte delle vere cose serie, tipo la situazione italiana e la vergognosa carriera, in tutti i sensi, del cavaliere....
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