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De: MOTHERSIXTEN (Mensaje original) |
Enviado: 02/10/2013 04:58 |
Amo la gente che si ama, che sa amarsi.
Ha un vestito migliore, cucito addosso con l’ago dell’anima.
E lo regala, senza guardare la misura.
Perché l’amore non si prova, si indossa direttamente.
(Massimo Bisotti)
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"I poveri li avremo sempre con noi. Sono il segno della nostra povertà di viandanti. Il simbolo delle nostre delusioni. Il coagulo delle nostre stanchezze. Il brandello delle nostre disperazioni. Li avremo sempre con noi, anzi, dentro di noi". Don Tonino Bello
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Ci siamo abituati a vivere in maniera eccessivamente comoda e pigra. Spesso usiamo la macchina per evitare di fare una passeggiata di 10 minuti, o utilizziamo la lavatrice per lavare anche solo una maglietta. Tutto questo, oltre a comportare un dispendio enorme di energia e a contribuire sull'inquinamento, ci rende anche pigri non solo fisicamente ma anche mentalmente e ci si convince di non poter assolutamente fare a meno di queste cose. Ma ne siamo davvero sicuri? Perché non proviamo a usare le cose quando ne abbiamo un reale bisogno? In questo modo eviteremo di attaccarci a cose superflue e daremo il giusto peso alle situazioni.
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Le leggi della natura sono fisse, è un illusione poterle cambiare come avviene nei nostri governi, pertanto bisogna aderire ad esse senza farci schiacciare, imparando ad usarle nella forma corretta. L’umanità ha bisogno di cambiare se stessa e di diventare simile alla natura che la circonda. Dobbiamo rivelare questo sistema, adattarci ad esso ed inserirci in esso. Questo è il compito dell’umanità.
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RIVERBERI LONTANI:ALTRI AUTUNNI
Un raspo con ancora qualche acino d'uva vicino, lasciato incautamente da mio nipote su questo tavolo, e l'aria fresca autunnale che mi investe dalla finestra aperta,mi riporta ad un ricordo lontano. Ad altri autunni vissuti con spensieratezza in campagnia di zio Giacobbe, proprio in questo periodo di vendemmia. E' un ricordo di autunno dorato in un grande cortile, pieno di voci, dove noi bambini saltellavamo a piedi nudi, con gli occhi colmi di sole e le labbra zuccherine, dai gelsi e dagli acini d'uva che prendevamo dagli enormi tini, dove i grandi pigiavano il mosto. Echi di infanzia spensierata,che con le manine sporche e appiccicose, si rubava il pane caldo sfornato alle prime ore del mattino e si correva arrampicandoci su un grande albero di gelsi, e li si consumava la nostra prima colazione. Qualche sculaccione scappava sempre alla discesa per via dei grembiulini macchiati e sporchi, ma l'atmosfera era cosi' rilassante e allegra che anche i rimproveri dei grandi non facevano presa a noi piccini che scappavamo via a inventarci giochi e sempre giochi Dolce e amaro ricordo di quel tempo, incatenato all'ombra di quel grande gelso, dove si riunivano tutti gli assenti di oggi,tutti quelli che ho amato e perduto. Quanta tenerezza mi fa il ricordo di quell'allegria di adulti che sapevano sculacciare, ma anche accarezzare e consolare noi bambini, quando correvamo da loro piangenti. Tra le voci dell'autunno ricordo quella di mia madre e ad una ad una il sovraffollarsi di altre voci care che non si odono piu' e tutto passa lentamente nel silenzio di oggi. Ma non c'e' mai stato il silenzio nel mio cuore e oggi nuove care voci riempiono il silenzio che mi e' intorno in questo momento....
Annamaria nostalgica....
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Non aver paura
......ma sii come l'uccello
che sente tremare il ramo e continua a cantare perché sa di avere le ali....
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Dove tutto si incide in modo indelebile... «Esiste un luogo sacro che si chiama anima, laddove tutto quello che conta si incide in modo indelebile. Parole, gesti e pensieri sono fotografati per l'eternità. Perciò, quando bussi a quella "porta", prima di entrare lima le unghie, togli le scarpe, spogliati delle bugie e "vestiti" solamente di Te. Sii Te stesso». (Silvana Stremiz)
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Nostalgie
"L'essere umano spasima di raggiungere una pienezza che non potrà mai
ottenere, se non in rari e fugacissimi momenti. Il cuore dell'uomo anela
a un'eternità di cui talvolta percepisce l'esistenza. L'uomo è un
perenne insoddisfatto, anche quando è apparentemente appagato di tutto. E
questo avviene perché la vita di ciascuno di noi ha nostalgia di
potersi riavvicinare all'Amore che l'ha generata. «Non abbiamo quaggiù
una città stabile, ma cerchiamo quella futura» (Ebrei 13,14). Il
tempo per ogni creatura umana è un tempo breve, urgente, che passa e non
torna. E in questo tempo fugace si gioca la riuscita della nostra vita,
l'eternità, la nostra scelta per il sempre. Un tempo breve, urgente, anche per il mondo che cambia, intorno a noi.
La Parola di Dio ci richiama a una dimensione essenziale del vivere: la
dimensione della provvisorietà, il vivere da pellegrini, anzi da
nomadi, come anche Pietro ribadisce nella sua prima Lettera ai capitoli 1
e 2. Pellegrini ogni giorno. Forestieri in ogni luogo. Nomadi che
ogni mattina levano la tenda e ogni sera la ripiantano, finché ci sarà
data una casa stabile, una dimora per sempre. Vivere lo spazio e il
tempo da nomadi è un puro atto di umiltà. è finalmente percepirsi
piccoli di fronte all'Universo e quindi non crederci mai degli
"arrivati". Nomadi. Questa è la condizione reale, oggettiva, di ognuno di noi, di ogni famiglia, di tutti su questa terra.
Ma siamo capaci di vivere così? Viviamo come pellegrini o come gente
arrivata, sistemata? Come forestieri o come gente che ha messo qui le
radici, come se non dovesse mai più andare via? Come zingari in una
tenda, o come signori che cercano solo di stare bene, comodi,
tranquilli, senza pensare al tempo che passa, al bene che resta, ai
fratelli che tendono la mano?" (Carlo Maria Martini, Le ali della libertà, 102-103)
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ardi
t’amai,
bellezza così antica,
così nuova,
tardi t’amai!
Ed ecco,
tu eri dentro di me
ed io fuori di me
ti cercavo
e mi gettavo
deforme
sulle belle forme
della tua creazione…
Tu hai chiamato
e gridato,
hai spezzato la mia sordità,
hai brillato
e balenato,
hai dissipato la mia cecità,
hai sparso la tua fragranza
ed io respirai,
ed ora anelo verso di te;
ti ho gustata
ed ora
ho fame e sete,
mi hai toccato,
ed io arsi
nel desiderio
della tua pace
(SANT’AGOSTINO, Le Confessioni, X, 27)
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UN BUCATO NECESSARIO.....
Spiritualità significa risveglio. La maggior parte delle persone, pur non sapendolo, sono addormentate.
Sono nate dormendo, vivono dormendo, si sposano dormendo, allevano i figli dormendo, muoiono
dormendo senza mai svegliarsi. Non arrivano mai a comprendere la bellezza e lo splendore di quella
cosa che chiamiamo esistenza umana. Anthony de Mello
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