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De: lucy46 (Mensaje original) |
Enviado: 11/11/2013 08:24 |
San Martino
La nebbia a gl'irti colli piovigginando sale, e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo dal ribollir de' tini va l'aspro odor de i vini l'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi lo spiedo scoppiettando: sta il cacciator fischiando sull'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi stormi d'uccelli neri, com'esuli pensieri, nel vespero migrar.
G.Carducci
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Una curiosità: una volta per la Festa di San Martino si svolgeva la fiera più importante di animali con le corna, mucche, buoi, tori, capre, montoni. Sicché la fantasia popolare ha assurdamente promosso san Martino a ironico patrono dei mariti traditi, come ricordano alcuni proverbi: "Per San Marten volta e zira, tot i bech i va a la fira", "per san Martino volta e gira, tutti i becchi vanno alla fiera", sostengono i romagnoli; mentre i romani affermano che : "Chi cià moje, tie' pe' casa San Martino"!
E proprio al ritorno di quelle fiere i mariti venivano braccati, derisi e cacciati da turbe di ragazzi. La "caccia al becco" era un'usanza simile a quella di trovare il capro espiatorio. Secondo la mentalità dell'epoca il marito tradito
si era macchiato di una colpa grave poiché l'adulterio della moglie era
considerato un segno di debolezza dell'uomo, di incapacità a
controllare la consorte. E perciò il "becco" doveva subire una scherzosa persecuzione rituale.
E infatti in alcune cittadine, fra cui Nepi, nella provincia di Viterbo, nella Tuscia, per la Festa di San Martino, sfilano per le vie del paese, in una carnascialesca processione profana, molti giovani portando come trofeo delle corna di cervo che si passano l'un l'altro in un rito apotropaico che dovrebbe scongiurarle: durante la caccia rituale il marito "colpevole" veniva identificato con il cervo dalle grandi corna, preda per eccellenza dei cacciatori.
Insomma, il giorno di San Martino era tempo di baldoria, favorita dal vino novello che è pronto proprio in questi giorni e che va giù come l'acqua: "Par Sa' Marten u s'imbariega grend e znèn", per "San Martino s'ubriaca il grande e il piccino".
Ma si finiscono anche le scorte di quello vecchio: "Per San Martino si spilla il botticino"; oppure "Per San Martino cadon le foglie e si spilla il vino".
Perciò si ammoniva: "Chi non gioca a Natale, chi non balla a Carnevale, chi non beve a San Martino è un amico malandrino"!
Altri proverbi ci rammentano i prodotti da consumare sulla tavola insieme con il vino: "Per San Martino castagne e vino" oppure "Oca, castagne e vino lascia tutto per San Martino":
Ma il proverbio più celebre ancora oggi assicura che "L'estate di San Martino dura tre giorni e un pochinino": spesso infatti, torna per un po' il bel tempo quasi estivo.
Ma secondo un altro proverbio "Se piove a San Martino pioverà per altri quaranta giorni", sicché, speriamo bene, staremo a vedere: qui, dalle mie parti c'è bel tempo!
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De: rom* |
Enviado: 11/11/2013 10:30 |
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Era l’11 novembre: il cielo era coperto, piovigginava e tirava un ventaccio che penetrava nelle ossa; per questo il cavaliere era avvolto nel suo ampio mantello di guerriero. Ma ecco che lungo la strada c’è un povero vecchio coperto soltanto di pochi stracci, spinto dal vento, barcollante e tremante per il freddo. Martino lo guarda e sente una stretta al cuore. “Poveretto, pensa morirà per il gelo!” E pensa come fare per dargli un po’ di sollievo. Basterebbe una coperta, ma non ne ha. Sarebbe sufficiente del denaro, con il quale il povero potrebbe comprarsi una coperta o un vestito; ma per caso il cavaliere non ha con sé nemmeno uno spicciolo. E allora cosa fare? Ha quel pesante mantello che lo copre tutto. Gli viene un’idea e, poiché gli appare buona, non ci pensa due volte. Si toglie il mantello, lo taglia in due con la spada e ne dà una metà al poveretto. “Dio ve ne renda merito!”, balbetta il mendicante, e sparisce. San Martino, contento di avere fatto la carità, sprona il cavallo e se ne va sotto la pioggia, che comincia a cadere più forte che mai, mentre un ventaccio rabbioso pare che voglia portargli via anche la parte di mantello che lo ricopre a malapena. Ma fatti pochi passi ecco che smette di piovere, il vento si calma. Di lì a poco le nubi si diradano e se ne vanno. Il cielo diventa sereno, l’aria si fa mite. Il sole comincia a riscaldare la terra obbligando il cavaliere a levarsi anche il mezzo mantello. Ecco l’estate di San Martino, che si rinnova ogni anno per festeggiare un bell’atto di carità ed anche per ricordarci che la carità verso i poveri è il dono più gradito a Dio.
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De: rom* |
Enviado: 11/11/2013 10:51 |
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Pierre Carrier-Belleuse
C'è qualcuno seduto all'ombra oggi perché qualcun altro ha piantato un albero molto tempo fa. Warren Buffett
Pierre Carrier-Belleuse – Studio di donne eleganti
PER AMARTI ~ Juan Ramòn Jiménez ~
Per amarti, ho ceduto il mio cuore al destino.
Non potrai più liberarti - non potrò più liberarmi! - dal destino dell’amore!
Non lo penso, non lo senti; io e tu siamo tu ed io, come il mare e come il cielo sono cielo e mare, senza amore.
Come la brezza, mi ricordi il vento; come il ruscello, mi ricordi il mare; come la vita, mi ricordi il cielo; come la morte, mi ricordi la terra.
Pierre Carrier-Belleuse
a tutti
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