Lasciami venire con te. Che luna stasera! La luna è buona – non si vedrà che si sono imbiancati i miei capelli. La luna me li farà di nuovo biondi. Non te ne accorgerai. Lasciami venire con te. [...].
Ci sederemo un poco sul muretto, sull’altura, e rinfrescandoci al vento di primavera forse immagineremo pure di volare, perché spesso, e perfino ora, sento il fruscío della mia veste che pare il battito di due ali forti, e quando ti chiudi in questo rumore del volo senti irrigidirsi il collo, i fianchi, la tua carne, e cosí stretto nei muscoli del vento azzurro, nei nervi robusti dell’altezza, non ha importanza che tu parta o torni né conta che i miei capelli siano bianchi, (non è questo che mi dà pena – mi dà pena che non mi s’imbianchi anche il cuore). Lasciami venire con te.
Lo so, ciascuno cammina da solo verso l’amore, solo verso la gloria e la morte. Lo so. L’ho provato. Non giova a niente. Lasciami venire con te. [...].
Cuore nel cuore. Respiro nel respiro. Così vicino a me, tanto da non vederti. Oltre la tua spalla vedevo in lontananza un monte oscuro. Ero protesa in uno slancio quasi a oltrepassarti. Sentivo battere il cuore impazzito delle stelle. Accoglievo il vento affannato, rivestito di foglie. Mi aprivo alle ombre dei boschi che venivano incontro e ai rami che si aprivano ad abbracciare la notte. La lontananza inspiravo in un sorso enorme. Premevo vento, nubi e stelle al mio petto. E nel cerchio stretto di un abbraccio ho rinchiuso tutto l’infinito del mondo.
Corre lontano il mio girovagare non so più dir parole… E’ muto il mio pensiero, sterile il mio cuore, come assopito in difesa di altro dolore. Sarà salvezza non più soffrire? Acqua stagnante non profuma… Soffoca… Sopprime… Svegliati mio cuore e canta le tue pene ad una ad una, troverai chi ti saprà capire, boccioli di rose ti offrirà, gentile,nella tua mano metterà la sua e poi ti porterà lontano… dove il cuore regna… sovrano