Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Gv 10, 26
“Quando questi giunse e vide la
grazia di Dio, si rallegrò” (At 11,23). E’ la gioia propria
dell’evangelizzatore. E’, come diceva Paolo VI, “la dolce e consolante allegria
di evangelizzare” (cfr Esort. ap.
Evangelii nuntiandi, 80). E questa
gioia incomincia con una persecuzione, con una tristezza grande, e finisce con
la gioia. E così la Chiesa va avanti, come dice Sant'Agostino, fra le persecuzioni
del mondo e le consolazioni del Signore (cfr De Civitate Dei,
18,51,2: PL 41, 614). Così è la vita della Chiesa. Se noi vogliamo andare
sulla strada della mondanità, negoziando con il mondo – come volevano fare i
Maccabei, che erano tentati in quel tempo – mai avremo la consolazione del
Signore. E se noi cerchiamo soltanto la consolazione, sarà una consolazione
superficiale, non quella del Signore, sarà una consolazione umana. La Chiesa va
sempre tra la Croce e la Risurrezione, tra le persecuzioni e le consolazioni del
Signore. E questo è il cammino: chi va per questa strada non si sbaglia.
Papa Francesco:
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