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De: giulipippi (Mensaje original) |
Enviado: 21/11/2013 18:22 |
I grillini imbavagliano il cardinal Scola di Francesca Moretti
Vietare l’intervento in Aula per non rischiare di minare la laicità dello Stato. Chi
minaccia così da vicino le nostre istituzioni? Non si tratta di un
pericoloso criminale o di un intellettuale dal pensiero integralista, ma
più semplicemente dell’arcivescovo di Milano Angelo Scola. Accade nel
Consiglio regionale della Lombardia dove una pattuglia di 9 grillini,
che hanno fatto il loro ingresso per la prima volta al “Pirellone” nel
marzo scorso nell’ultima tornata elettorale, vorrebbe scongiurare la
lectio in Aula del Cardinale di Milano.
«In uno Stato laico le istituzioni devono mantenere un profilo aconfessionale.
Vorremmo dedicare tutto il tempo utile per quello per cui siamo stati
eletti e cioè governare». è il diktat di Paola Macchi, la neocapogruppo
del Movimento 5 Stelle in Regione Lombardia. O meglio la “portavoce” –
come pretendono di essere definiti i pentastellati – che ora
però vorrebbe mettere il bavaglio ad una delle figure più autorevoli del
panorama, non solo religioso, ma soprattutto intellettuale del nostro
secolo. Un controsenso per chi, anche attraverso l’uso della rete
professa la trasparenza e la libertà d’espressione. Più a parole che nei
fatti, probabilmente.
Ma non è l’unico cortocircuito di un movimento,
quello dei seguaci di Grillo, che si accomoda, come tutti gli altri,
nelle sedi in cui le decisioni vengono prese democraticamente. L’invito
rivolto a Scola, infatti, è stato condiviso sia con l’ufficio di
Presidenza del Pirellone, sia nella riunione con i capigruppo (dove in
entrambe siedono rappresentanti del M5S e dove è stata raccolta la
posizione favorevole di tutte le forze politiche). All’annuncio della
data ufficiale dell’intervento nell’aula consiliare (il 17 dicembre
prossimo) i grillini hanno sbottato gridando all’invasione di campo.
Chiarissima la posizione del presidente del Consiglio regionale della
Lombardia Raffaele Cattaneo che nel ringraziare Scola per «per aver
risposto positivamente all’invito» ha ribadito che «la sua è
una presenza importante. Sarà infatti la prima volta che l'Aula del
Consiglio regionale ascolterà l'intervento del Cardinale di Milano, come
in passato aveva accolto altri leader religiosi come il Dalai Lama, ma
mai il capo della Chiesa ambrosiana». Il titolo dell’intervento scelto
dal Cardinale tocca peraltro una tematica laicissima “Un
nuovo umanesimo: il futuro della Lombardia”. Ma questo pare non bastare
al Movimento 5 Stelle che chiede di «ripensare all’opportunità
dell’invito e a fissare un appuntamento con il cardinale per un altro
giorno e in altra sede» minacciano addirittura di “uscire dall’aula”.
Insorge la rete.
Qualcuno osserva su Twitter «se i 5S usciranno dall'aula siamo molti i
giovani e i cittadini lombardi che desiderano occupare i loro posti per
ascoltare Scola», ma anche sul sito della laicissima repubblica.it dove
commentano: «Ma è incredibile la chiusura mentale di questi ‘politici’
come se un rappresentante di una religione intervenendo in consiglio
regionale potesse interferire con la laicità dello Stato. Se
intervenisse il Dalai lama la penserebbero allo stesso modo? E per
favore... Non ci credo che il lavoro per approvare il bilancio regionale
sia tanto oneroso da non consentire una pausa. Si mischia il concetto
di laicità dello stato con la presenza per altro in un contesto non
politico di un rappresentante di una religione. Nessuno può essere
tanto cieco ed estremista dal non rendersi conto che la religione e non
solo quella cattolica è una realtà che non può essere ignorata. Da
queste prese di posizione viene fuori tutto l'estremismo e
l'integralismo del movimento fondato dal comico».
Il Presidente dell’aula Cattaneo da
parte sua ha risposto per le rime al M5S, precisando che «il tema
che l'Arcivescovo ha voluto scegliere, è certamente di grande attualità.
Il suo intervento sarà un contributo importante per il dibattito civile
e aiuterà il nostro Consiglio a riflettere sul bene comune e sulla
strada ardua che bisogna percorrere per costruirlo. Un intervento di una
personalità dall'alto e riconosciuto spessore intellettuale, oltre
che del pastore della Chiesa lombarda». E ha aggiunto: «quando capitò
proprio l’incontro col Dalai Lama, nessuno disse nulla. Ci mancherebbe
ora che dovessimo annullare l’incontro con Scola. Anzi, rilancio: se
avessimo invitato l’imam della comunità islamica di Milano non credo le
polemiche sarebbero state le stesse. Perché di fondo sta qui la ragione:
c’è un sottile pensiero anti-cristiano».
Alla fine di questa incomprensibile vicenda è
lecito domandarsi: ma non erano i 5 Stelle di Grillo e Casaleggio che,
anche attraverso l’uso di Internet e dei social network, erano i
paladini della libertà di pensiero e di espressione. Ora, invece,
sembrano temere l’intervento in Aula del pastore della Chiesa
ambrosiana. Per quale motivo? Mistero della “rete”…
la nuova bq
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Il
Movimento 5 Stelle, sedicente paladino della libertà di espressione,
vuole vietare l'intervento di Angelo Scola, arcivescovo di Milano, nel
Consiglio Regionale della Lombardia. Il Dalai Lama fu accolto in
trionfo. Ma Scola "mina la laicità".
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