“Si può essere ancora felici dopo un fallimento affettivo, un abbandono,
un lutto? La Bibbia non risponde in modo assertivo ma racconta storie
dove la speranza filtra lentamente squarciando le tenebre del non senso.
La sapienza biblica sa che la risurrezione può essere annunciata solo
dopo aver sostato negli abissi della storia. Un annuncio troppo veloce
del risorto rischia di rimuovere il dolore, il fallimento, il vuoto,
senza curare. Una risurrezione frettolosa non ci salva dall’abisso,
piuttosto ci schiaccia. Il tempo del cordoglio, della rabbia,
dell’attesa è lo spazio delle nostre storie prese sul serio con le loro
ferite. La risurrezione non è uno schiacciasassi che annulla il dolore
negandolo... essa ci raggiunge laddove siamo, entra nell’inferno del
nostro cuore, lo abita per risollevarci (…)” di Lidia Maggi, La seconda
volta di Rut (in “Riforma” del 22/11/2013).
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