C’è stato un tempo, te lo ricordi, Signore?
In cui riuscivo ad accettare solo la Chiesa dei perfetti;
ogni piccolo strappo nella sua veste mi scandalizzava,
ogni schizzo di fango mi indignava, ogni ruga sul suo volto m’infastidiva,
ogni debolezza provocava condanne implacabili da parte del piccolo giudice rannicchiato dentro di me.
Oggi, per fortuna, comincio a guarire da queste pretese idealistiche,
comincio a capire che quella era la Chiesa dei miei sogni
non la Chiesa fondata da Te e su di Te.
MI sto rendendo conto, senza farne un dramma, che la Chiesa rivela,
ma anche nasconde Dio;
Lo manifesta, ma in certi momenti Lo oscura,
Lo presenta, ma talvolta, ce lo allontana.
Già, la Tua Chiesa, Signore, è santa, ma fatta di peccatori. La Chiesa mi consegna il tuo Vangelo, certamente, ma me lo consegna nello sforzo della propria miseria, nell'interno delle proprie contraddizioni.
In Dio non c’è ombra, né ruga, né macchia.
La Tua Chiesa, e nostra Chiesa, invece, é fatta di uomini e quindi fatta di poveri, piccoli uomini, anche se si danno tanto importanza,
fatta di miserie, di debolezze, colpe, cedimenti, compromessi, disordini assortiti. Ha Ha ragione il nostro pastore quando osserva che i deliranti di una purezza idealistica della Chiesa sono i nemici del Regno.
lo sto imparando ad amare e ad accettare con gioia
la Chiesa così com'è. Questa Chiesa, perchè anch'io sono Chiesa, e anch'io ho bisogno di essere accettato dalla Chiesa con il mio peso di miserie e le mie ombre.
Sono sicuro che non mi vergognero’ mai della Chiesa anche se non cederò alla tentazione di difenderla abbandonandomi ad un'apologetica trionfalistica, anzi,
le sarò sempre riconoscente, perfino per le sue ombre.