Come posso cantare
Come posso cantare
in questo strano paese
che non mi somiglia?
Non riesco a cancellare
tutta la tristezza, Signore.
E non solo per la nostalgia
della mia famiglia nera,
della mia terra rossa,
dei tramonti arancio,
della savana bianca,
delle foreste verdi
del fiume azzurro.
Sono le parole di questa gente
che mi confondono:
se dico fame
loro pensano
a: "voglia di qualcosa di buono";
io penso ai bambini
del campo profughi
che piangono mosche
e mangiano l'aria.
Se dico sete
loro pensano a bevande colorate
e superenergetiche;
io penso ad un po' di acqua pulita,
ad un pozzo che non c'è
a bacinelle di plastica
portate in testa fino alla sorgente
meno lontana.
Se dico chirurgo,
loro pensano ad un naso nuovo,
ad un seno rifatto,
ad un'operazione per non ingrassare più;
io penso alle mani e ai piedi
esplosi sulle mine,
ad un'appendicite che ha portato via mia madre
quando aveva trent'anni.
Aiutami Signore,
a capire questa strana gente
e a farmi capire.
Cancella, ti prego,
questa grande tristezza.
G. Mashuhuri
Nord-Sud, Africa, povertà,
Occidente, integrazione,
immigrazione