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De: rom* (Mensaje original) |
Enviado: 02/12/2013 10:22 |
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Yves Congar (teologo francese del secolo scorso):
"Con la preghiera riceviamo l'ossigeno per respirare.
Coi sacramenti ci nutriamo.
Ma prima del nutrimento, c'è la respirazione
e la respirazione è la preghiera"
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è vero ma se non ricevo i sacramenti, che sono segno efficace della presenza dei Cristo Gesù Signore nella mia vita come può essere fruttuosa la preghiera?
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De: rom* |
Enviado: 02/12/2013 10:59 |
Sempre e in ogni epoca, in tutte le religioni, ovunque l'uomo ha voluto dire che cos'è la preghiera.
Novalis (poeta, teologo e filosofo romantico tedesco del sec. XVIII):
"Il pregare è nella religione ciò che è il pensiero nella filosofia.
Il senso religioso prega come l'organo del pensiero pensa".
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De: rom* |
Enviado: 03/12/2013 15:13 |
Dalla Evangelii gaudium di Papa Francesco
La gioia del Vangelo che riempie la vita della comunità dei discepoli è una gioia missionaria. La sperimentano i settantadue discepoli, che tornano dalla missione pieni di gioia (cfr Lc 10,17). La vive Gesù, che esulta di gioia nello Spirito Santo e loda il Padre perché la sua rivelazione raggiunge i poveri e i più piccoli (cfr Lc 10,21). La sentono pieni di ammirazione i primi che si convertono nell’ascoltare la predicazione degli Apostoli « ciascuno nella propria lingua » (At 2,6) a Pentecoste. Questa gioia è un segno che il Vangelo è stato annunciato e sta dando frutto. Ma ha sempre la dinamica dell’esodo e del dono, dell’uscire da sé, del camminare e del seminare sempre di nuovo, sempre oltre.
Da che cosa devo liberarmi perché anch’io possa esultare di gioia nello Spirito Santo, accogliendo Gesù e il suo Vangelo?
Quali sono le varie forme di presunzione che offuscano mente e cuore?
In che modo posso impegnarmi per scegliere le vie della “sapiente semplicità”?
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De: rom* |
Enviado: 04/12/2013 09:41 |
Ludwig Wittgenstein (filosofo austriaco appunti del 1914-1916)
"Pregare è pensare al senso della vita" |
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De: rom* |
Enviado: 04/12/2013 10:11 |
Dalla
Evangelii gaudium di Papa Francesco
Solo grazie a quest’incontro – o reincontro – con l’amore di Dio, che si tramuta in felice amicizia, siamo riscattati dalla nostra coscienza isolata e dall’autoreferenzialità.
Giungiamo ad essere pienamente umani quando siamo più che umani, quando permettiamo a Dio di condurci al di là di noi stessi perché raggiungiamo il nostro essere più vero. Lì sta la sorgente dell’azione evangelizzatrice. Perché, se qualcuno ha accolto questo amore che gli ridona il senso della vita, come può contenere il desiderio di comunicarlo agli altri?
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DOMANDE SULLA PREGHIERA "C’è stato un tempo in cui pregare era come
respirare, in cui pregare era un evento della natura. La preghiera aveva
la stessa forza della neve, della pioggia, del sole, della nebbia. Era
come il susseguirsi delle stagioni. Era un rito collettivo che scandiva
la nostra vita quotidiana. […] Sono stato educato alla preghiera come
sono stato educato ad avere rispetto per gli anziani e a comportarmi
bene a tavola. Sono cresciuto in un tempo in cui pregare era come
mangiare, dormire, correre. Questo tempo, il tempo in cui la preghiera
si dava come un evento di natura, come respirare, si è definitivamente
esaurito. Noi siamo ora in un altro tempo […] Cosa significa pregare?
[…] Significa, come pensa una certa cultura del disincanto, alimentare
un rituale superstizioso? Oppure insegnare a pregare è un modo per
custodire l’evocazione di un Altro che non si può ridurre alla
supponenza del nostro sapere, è un modo per preservare il non tutto per
educare all’insufficienza, all’apertura al mistero, all’incontro con
l’impossibile da dire?».
Massimo Recalcati, "Il complesso di Telemaco: Genitori e figli dopo il tramonto del padre" 2013
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De: rom* |
Enviado: 04/12/2013 14:36 |
la famiglia, i coniugi che pregano insieme saranno sempre uniti! |
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De: rom* |
Enviado: 04/12/2013 15:57 |
In ascolto della terra
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"Il bambino si butta con fiducia nelle braccia dei genitori perché spera da loro il bene, soprattutto la vita; sente che la vita è bene.
Chi crede in Dio sente che Dio è bene e che la vita è bene. C'è un attaccamento primordiale che non è solo istinto di sopravvivenza, ma certezza interiore, non razionale, che la vita è un bene. Questo istinto è primordiale e attraversa tutto.
Esso si spegne solo in due modi opposti: primo, quando uno non più più vedere nella vita alcunché di buono e dice "sono stufo, me ne vado"; secondo, quando ha colto con l'occhio del cuore che c'è una vita superiore a questa, cui vale la pena sacrificarsi per un motivo di carità, e si tratta dell'atteggiamento dei martiri".
Carlo Maria Martini, Credere e conoscere
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De: rom* |
Enviado: 06/12/2013 12:00 |
Nelle tue mani, o Dio
Mi abbandono, o Dio, nelle tue mani.
Gira e rigira quest'argilla, come creta nelle mani del vasaio.
Dalle una forma e poi spezzala, se vuoi.
Domanda, ordina, cosa vuoi che io faccia?
Innalzato, umiliato, perseguitato, incompreso, calunniato, sconsolato, sofferente, inutile a tutto, non mi resta che dire, sull'esempio della tua Madre: «Sia fatto di me secondo la tua parola».
Dammi l'amore per eccellenza, l'amore della croce, ma non delle croci eroiche che potrebbero nutrire l'amor proprio, ma di quelle croci volgari, che purtroppo porto con ripugnanza...
Di quelle croci che si incontrano ogni giorno nella contraddizione, nell'insuccesso, nei falsi giudizi, nella freddezza, nel rifiuto e nel disprezzo degli altri, nel malessere e nei difetti del corpo, nelle tenebre della mente e nel silenzio e aridità del cuore.
Allora solamente tu saprai che ti amo, anche se non lo saprò io, ma questo mi basta.
(preghiera attribuita a R. Kennedy)
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