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De: MOTHERSIXTEN (Mensaje original) |
Enviado: 28/11/2013 06:45 |
Dice che un giorno un Passero innocente giranno intorno a un vecchio Spauracchio lo prese per un Omo veramente; e disse: - Finarmente potrò conosce a fonno er padrone der monno! - Je beccò la capoccia, ma s'accorse ch'era piena de stracci e de giornali. Questi - pensò - saranno l'ideali, le convinzioni, forse: o li ricordi de le cose vecchie che se ficca nell'occhi e ne l'orecchie.
Vedemo un po' che diavolo cià in core... Uh! quanta paja! Apposta pija foco per così poco, quanno fa l'amore! E indove sta la fede? e indove sta l'onore? e questo è un omo? Nun ce posso crede... Certe vorte, però, lo rappresento, disse lo Spauracchio - e nun permetto che un ucello me manchi de rispetto cór criticamme quello che ciò drento. Devi considerà che se domani ognuno se mettesse a fa' un'inchiesta su quello che cià in core e che cià in testa, resteno più pupazzi che cristiani.
Trilussa
BUONA GIORNATA Annamaria
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De: lucy46 |
Enviado: 28/11/2013 07:55 |
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Lord Frederick Leighton - Madre e figlia
Il sogno ad occhi aperti non è un vuoto mentale.
E' piuttosto il dono di un'ora che conosce la pienezza dell'anima.
Gaston Bachelard
Lord Frederick Leighton - Luna di miele
SOTTO L'ARCOBALENO Daniela Costantini
E’ un mattino dipinto d’arcobaleno e mille emozioni mi increspano l’anima. Le strade ancora bagnate di pioggia riflettono le mille sfumature del cielo; mille colori, mille pensieri, mille emozioni fatte di te. Mille baci poserò sulle tue labbra tra poco… quando ti incontrerò… Mi immergerò nel tuo sguardo dove incontrerò la tua anima. Naufragherò nel mare del tuo amore senza cercare salvezza. Le strade ancora bagnate sono ora una specchio di luce; alzo gli occhi… mi stai venendo incontro. Mi fermo a guardarti… troppa emozione; ti sorrido, mi sorridi… sotto i colori dell’arcobaleno..
Lord Frederick Leighton - Le ore d'oro
a tutti da Orso Tony
IL GRUPPO DEGLI ARTISTI
E DI CHI AMA L'ARTE
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Il mare affascinerà sempre coloro per i quali il disgusto della vita e l’incanto del mistero hanno preceduto i primi dolori, per una sorta di presentimento dell’insufficienza della realtà a soddisfare le loro aspirazioni. Quelli che hanno bisogno di riposo ancor prima di aver conosciuto la stanchezza, il mare li consolerà, li esalterà vagamente. Il mare non porta, come la terra, le tracce delle fatiche dell’uomo e della sua vita. Nulla vi sosta, nulla vi passa se non fuggevolmente, e quando le barche lo solcano, come svanisce in fretta la loro scia! Di qui la grande purezza del mare, che le cose terrestri non hanno. E quest’acqua Vergine è ben più delicata della terra indurita che soltanto con la zappa si riesce a scalfire. Il passo di un bimbo vi apre un solco profondo con un rumore argentino, e ne spezza per un attimo le sfumature ininterrotte; poi ogni traccia è cancellata, e il mare ridiventa calmo come ai primi giorni del mondo. Colui che è stanco dei sentieri della terra o che intuisce, prima di averli tentati, quanto siano accidentati e volgari, sarà sedotto dalle pallide vie del mare, più pericolose e più dolci, incerte e solitarie. Là tutto è più misterioso, perfino quelle grandi ombre che a volte fluttuano quietamente sui campi nudi del mare, senza case e senza alberi, e che sono proiettate dalle nubi, celesti villaggi, vaghi fogliami. Il mare ha l’incanto delle cose che la notte non restano in silenzio, che sono per la nostra vita inquieta una sorta di permesso di dormire, una promessa che il mondo non scomparirà; è come il lumino da notte dei bimbi che, quando brilla, li fa sentire meno soli. Il mare non è separato dal cielo come la terra, è sempre in armonia con i suoi colori, si commuove per le sue sfumature più delicate. Scintilla sotto il sole ed ogni sera sembra morire con lui. Quando poi è scomparso, continua a rimpiangerlo, a conservare un po’ del suo luminoso ricordo, di fronte alla terra uniformemente oscura. E il momento dei suoi riflessi melanconici, così dolci che guardandoli ci si sente struggere il cuore. Quando è quasi scesa la notte, e il cielo è cupo sulla terra ormai nera, il mare risplende ancora debolmente, non si sa per quale mistero, per quale brillante reliquia del giorno sepolta tra i flutti. Il mare ravviva la nostra immaginazione, perché non fa pensare alla vita degli uomini; allieta anche la nostra anima perché, al pari dell’anima, è un’aspirazione infinita e mai appagata, uno slancio spezzato di continuo da cadute, un lamento eterno e dolce. Ci incanta al pari della musica, che non reca come il linguaggio la traccia delle cose, che non ci dice nulla degli uomini, ma imita i moti della nostra anima. Il nostro cuore, slanciandosi e poi ricadendo con le loro onde, dimentica i propri cedimenti, e si consola in un’intima armonia tra la propria tristezza e quella del mare, che confonde il suo destino e quello delle cose.
Marcel Proust da "I piaceri e i giorni"
BUONA GIORNATA
Annamaria |
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