Un breve ricordo... nell'anniversario della nascita...

(El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10. 1999)
Rafael Alberti Merello è stato un poeta spagnolo di notevole levatura.
La città in cui nacque è in Andalusia...
ed il suo cognome rivela chiaramente la sua origine italiana
essendo stato suo nonno un garibaldino toscano.

I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura
e partecipò anche ad una mostra.
Ma ben presto prevalse il suo amore per la poesia.

Fu amico di
Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.
Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto
nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

Nel 1939 alla fine della guerra civile
riparò a Roma con la compagna Maria Teresa Leon.
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Qui frequentò circoli culturali progressisti
e si dedicò ad una multiforme attività letteraria
di cui è riconosciuta la grande qualità.

Nel 1977 tornò in Spagna...
Poco dopo si separò dalla moglie compagna da una vita
per unirsi ad una giovane intellettuale italiana
che l'assistette fino alla sua morte nel 1999.


UN RICORDO IN... POESIA...
Come ricordare un poste se non leggendo sue poesie?
Ecco quindi 4 sue poesie, 3 da leggere e 1 in video
La 2° è quella che personalmente amo di più...

I BAMBINI DELL'ESTREMADURA
I bambini dell'Estremadura
vanno scalzi
chi ha rubato loro le scarpe?
Li feriscono il caldo e il freddo
chi ha rotto loro i vestiti?
La pioggia
bagna loro il sonno e il letto
chi ha distrutto loro la casa?
Non sanno
i nomi delle stelle
Chi ha chiuso loro le scuole?
I bambini dell'Estremadura
sono seri
Chi è il ladro dei loro giochi?

Francois Martin-Kavel
SECONDO RICORDO
Anche prima,
molto prima della rivolta delle ombre,
e che nel mondo cadessero piume incendiate
e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.
Prima,
prima che tu mi domandassi
il numero e il sito del mio corpo.
Assai prima del corpo.
Nell'epoca dell'anima.
Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,
la prima dinastia del sogno.
Allorché,
contemplandomi nel nulla,
inventasti la prima parola.
Allora,
il nostro incontro.


Van Gogh
BALLATA DI CIO' CHE DISSE IL VENTO
L’eternità potrebbe essere
Un fiume, semplicemente,
o un cavallo dimenticato
e il tubare
d’una colomba smarrita.
Appena l’uomo s’apparta
Dagli uomini, viene il vento
A dirgli ben altre cose,
aprendogli gli occhi
e gli orecchi a ben altro.
Oggi, appartato dagli uomini,
e solo, fra queste balze,
son stato a guardare il fiume
e ho visto solo un cavallo
e ho solo ascoltato
il tubare
d’una colomba smarrita.
E il vento passandomi accanto
Come di sfuggita
M’ha detto:
L’eternità potrebbe essere
Un fiume, semplicemente,
o un cavallo dimenticato
e il tubare
di una colomba smarrita.


QUANDO ROMA E'...
(letta da Vittorio Gassman)


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