Cari amici la poesia, come ben sapete, affronta ogni aspetto della nostra vita.
L'Epifania è classicamente la festa che… tutte le feste porta via e conclude il lungo periodo delle feste Natalizie dopo il quale riprenderà per tutti, nel bene e/o nel male, la cd “vita normale” ed è proprio questa festa insieme ai Re Magi il tema stavolta delle poesie e delle canzoni.
LA BEFANA EPIFANIA ED I RE MAGI
IN POESIA... MUSICA E NON SOLO
(2014) a cura di Tony Kospan
Ma… che vuol dire Epifania?
L'Epifania è una festa religiosa che deriva il suo nome da un termine greco – ἐπιφάνεια, epifaneia -
che significa rivelazione.
E', infatti, in questo giorno che Gesù bambino si rivelò come figlio di Dio ai Re Magi.
E la Befana?
La Befana è invece un'antichissima festa connessa a tradizioni agrarie pagane relative al momento di passaggio tra la fine dell'anno e la nascita del nuovo… che narravano di divinità femminili che volavano per i campi per favorire i raccolti futuri.
E' però nel Medio Evo che, da modificazioni ed interconnessioni di queste tradizioni con quelle cristiane, che nasce la Befana… la simpatica stregaccia dispensatrice di carbone o doni ai bambini a seconda che si siano comportati bene o male.
In quest'era di globalizzazione questa festa però oggi soffre molto la concorrenza dei regali di… Babbo Natale…
Un tempo, quando Babbo Natale viveva soprattutto negli USA e nei paesi nordici, era invece attesissima ed amatissima dai bambini italiani… in quanto poi, alla fine, la cd. “vecchiaccia” si rivelava sempre buonissima e generosissima di regali…
L'Epifania, quindi con i Re Magi e La Befana… non poteva non interessare anche i poeti… ma è o era una festa tanto ma tanto popolare che ha visto nascere tantissime filastrocche... come questa... per me simpaticissima...
ZITTI ZITTI PRESTO A LETTO
Filastrocca
Zitti, zitti, presto a letto
la Befana è qui sul tetto,
sta guardando dal camino
se già dorme ogni bambino,
se la calza è ben appesa,
se la luce è ancora accesa!
Quando scende , sola, sola,
svelti sotto alle lenzuola!
Li chiudete o no quegli occhi?
Se non siete stati buoni
niente dolci, né balocchi,
solo cenere e carbone!
Anche le canzoni che parlano della Befana sono ovviamente tutte di carattere popolare e dedicate ai bambini, (mitica quella di Gianni Morandi) tranne l'ultima, che comunque è molto divertente.
Come sempre mi piacerebbe leggere, su questo tema, poesie vostre o di altri che piacciono a voi…
e segnalo tra le poesie di quest'anno quella di Edmond Rostand (l'autore del Cyrano) che ci parla in modo sublime della Stella dei Re Magi... e quella che è la più nota e la più classica di tutte e che non può mai mancare... La befana del Pascoli.
QUANTO MANCA A BETLEMME?
Frances Chesterton
Quanto manca a Betlemme?
Siete quasi alla meta.
Troveremo una stalla
sotto una stella cometa?
Il bimbo appena nato
potremo visitare?
Levando il chiavistello
ci lasceranno entrare?
L'asino, il bue,
le pecore potremo accarezzare?
Gesù Bambino che dorme
potremo contemplare?
Se lo accarezzeremo si sveglierà?
Saprà che siam venuti
apposta fino qua?
I Re ricchi doni
e noi invece nulla,
solo sorrisi e lacrime
offriamo alla tua culla.
Per tutti i bimbi stanchi
pianger Maria dovrà.
Disteso sulla paglia
il bimbo dorme già.
Dio in braccio alla madre,
bambini nel capanno
dormono come dorme
chi ha il cuore senza affanno!
IL MISTERO DELLA BEFANA
Massimo Grillandi
Vecchia, dev'esser vecchia per davvero.
sono duemila anni che cammina.
Proprio non so come faccia la vecchina
a portare con sé un negozio intero.
Dentro quel sacco ce ne son di cose:
trombe. trenini. bambole e pistole,
palle e fucili. quanti se ne vuole.
Son faccende. a dir poco, misteriose.
Come scenda. ad esempio. negli oscuri
e stretti fori dei camini e vada
per monti e valli, lungo la sua strada
e nessuno dimentichi o trascuri.
LA STELLA
Edmond Rostand
Persero un giorno la stella.
Com'è possibile perdere la stella?
Per averla fissata troppo a lungo...
I due re bianchi,
ch’erano due sapienti di Caldea,
col bastone tracciarono sul suolo grandi cerchi.
Si misero a far calcoli, si grattarono il mento...
Ma la stella era scomparsa
come scompare un’idea,
e quegli uomini, l'anima dei quali
aveva sete di essere guidata,
piansero drizzando le tende di cotone.
Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri,
disse a se stesso: "Pensiamo alla sete
che non è la nostra.
Occorre dar da bere, lo stesso, agli animali".
E mentre reggeva il suo secchio,
nello spicchio di cielo
in cui si abbeveravano i cammelli
egli scorse la stella d’oro che danzava silente.
ERA SEMPRE LEI
A. Galante Garrone
Nonna, ai tuoi tempi c'era la Befana?
E la nonna sorride e dice: « Si
Se mi ricordo! L'alba era lontana,
era ancor notte, non spuntava il di:
ma presto andavo accanto al focolare
dov'era la mia calza ad aspettare...
Mamma, ai tuoi tempi la Befana c'era?
E la mamma sorride e dice: Si.
Era d'inverno, ma come primavera
mi pareva che fosse quel bel dì...
Mi alzavo quasi all'alba, in tutta fretta
e correva a cercar la mia scarpetta..
E passa il tempo, il mondo avanti va:
e la befana antica è ancora qui;
per i monti valli e isole e città
ritorna come un tempo, in questo dì;
è sempre lei, non può mutare più
perché c'è sempre al mondo gioventù.
LA BEFANA
Giovanni Pascoli
Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda…tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda…ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda… tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti…
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila…
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sul bianco monte.
Non mi resta che augurare a tutti...
Tony Kospan
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