Se vivessi un’altra volta mi assegnerei il compito di leggere un po’ di poesia e ascoltare musica almeno una volta alla settimana, con la speranza di mantenere attive con l’esercizio quelle parti del cervello che oggi si sono atrofizzate. La perdita di questi gusti è una perdita di felicità, forse dannosa all’intelletto e più ancora alla forza morale, in quanto indebolisce la parte emotiva della natura umana.