
L'avvenimento che ha segnato nel profondo la storia di Arezzo e ha reso più viva la fede degli aretini è stato il miracolo della Madonna del Conforto. Il 15 febbraio 1796, mentre la città era terrorizzata da violente scosse di terremoto, quattro popolani, tre uomini e una donna, videro diventare luminoso il volto annerito di un'immagine di terracotta raffigurante la Madonna di Provenzano nella cantina di un ospizio camaldolese presso Porta S. Clemente. Il vescovo Niccolò Marcacci, dotto e prudente, dopo un'accurata inchiesta sui fatti concluse che nessuno poteva ragionevolmente porre in dubbio "la miracolosa mutazione di questa Madonna di oscura e quasi nera in bianca, risplendente e bella".Ben presto però un terremoto di altro genere sconvolge Arezzo e richiede nuovamente l’intervento della Madonna del Conforto. Ai primi di Aprile di quello stesso anno, l’esercito francese, guidato dal capitano Lauvergne, dopo aver imposto alle città dell’Italia del nord i principi rivoluzionari contrari alla Religione ed alla Chiesa, occupa Arezzo. La mattina del 6 Maggio tutta la Città di Arezzo insorge al grido di “Viva Maria!”: viene abbattuto l’albero della libertà, ed al suo posto è innalzata una grande croce, sono liberati i prigionieri, arrestati i giacobini, la città si adorna di bandiere toscane, pontificie ed austriache, mentre le campane suonano a martello per invitare tutti alla controrivoluzione. I Francesi tentano una formale resistenza, ma dopo un breve scambio di fucilate, abbandonano velocemente la città. Dopo una cerimonia ed una solenne processione di ringraziamento, si costituisce un vero esercito, che giungerà a contare circa 38.000 uomini e porterà soccorso alle tante città che, l’una dopo l’altra, insorgeranno contro i Francesi, in difesa dei principi cristiani. Le bandiere e le scritte inneggiano alla Vergine del Conforto, proclamata ufficialmente “Generalissima dell’Armata”. Dopo la caduta di Napoleone, l'immagine della Madonna del Conforto poté essere solennemente incoronata il 15 agosto 1814 dal vescovo Agostino Albergotti. Negli anni 1948-1951 la sacra immagine venne portata in tutte le parrocchie della diocesi, con commoventi manifestazioni popolari, accompagnata personalmente dal vescovo. Memorabile è stata la visita del beato Giovanni Paolo II, il 23 maggio 1993, domenica dell'Ascensione. In quella occasione il papa ha affidato la nuova diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro alla protezione della Madonna del Conforto. Ogni anno, il 15 febbraio, è festa grande per Arezzo perché è la festa della madre celeste, e una gran folla sale alla cattedrale e canta: "Ave, spes nostra... O Maria, ti salutiamo, tu sei la nostra speranza...". |