Poetessa e scrittrice italiana molto apprezzata
nella prima metà del secolo scorso e prima donna
ammessa tra gli Accademici d'Italia.
Ada Negri
(Lodi 3 2 1870 – Milano 11 1 1945)
BREVE BIOGRAFIA
Di umili origini e rimasta presto orfana di padre
passò l'infanzia con la nonna
che lavorava presso una famiglia nobile.
Grazie ai sacrifici della madre poté frequentare
la Scuola Normale femminile di Lodi
e diventare insegnante elementare.
L'insegnamento e la poesia furono il leit motiv della sua vita...
con molti riconoscimenti in entrambi i campi.
Ebbe però spesso periodi di grande pessimismo...
Negativa però fu la sua esperienza di moglie e di madre...
con la fine prematura del matrimonio e della seconda figlia Ada...
Molte le sue opere letterarie... di narrativa e di poesia...
che corrono sempre sul filo dei ricordi e dei sentimenti...
Le sue opere, intrise di intenti moralistici ed educativi,
sono state spesso utilizzate anche in ambiti scolastici...
Tuttavia in qualche opera come "Il libro di Mara",
scritta a seguito di una relazione amorosa
avuta dopo la fine del matrimonio...
fu invece abbastanza trasgressiva per i canoni dell'epoca...
Durante il fascismo fu un'intellettuale organica al regime
(nel 1931 ebbe il premio Mussolini per la cariera)
Nel 1940 l'ammissione all'Accademia d'Italia...
Trascorse gli ultimi anni nel pessimismo e nell'oblio...
ALCUNE POESIE
LA ROSA BIANCA
Ada Negri
La rosa bianca, sola in una coppa
di vetro, nel silenzio si disfoglia
...e non sa di morire e ch'io la guardo
morire. Un dopo l'altro si distaccano
i petali; ma intatti, immacolati,
un presso l'altro con un tocco lieve
posano, e stanno: attenti, se un prodigio
li risollevi o li ridoni, ancora
vivi, candidi ancora, al gambo spoglio.
Tal mi sento cadere sul cuore i giorni
del mio tempo fugace: intatti, e il cuore
vorrebbe, ma non può, comporli in una
rosa novella, su più alto stelo.
LA DANZA DELLA NEVE
Ada Negri
Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieva
volteggiando, la neve
cade.
Danza la falda bianca
nell'ampio ciel scherzosa,
Poi sul terren si posa
stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d'intorno è pace;
chiuso in oblio profondo,
indifferente il mondo
tace.
FONTANA DI LUCE
Ada Negri
Nel marzo ebro di sole il grande arbusto
in mezzo al prato si coprì di gialli
fioretti: le novelle accese rame
salenti e ricadenti con superba
veemenza di getto dànno raggi
e barbagli a mirarle; e tu quasi odi
scroscio di fonte uscir da loro; e tutta
la Primavera da quell'aurea polla
ti si versa cantando entro le vene.
INFINE PAOLO POLI LEGGE ALCUNE POESIE...
IN QUESTO BEL VIDEO...
Ciao da Tony Kospan
PER LE NOVITA' DEL BLOG
SE IL BLOG TI PIACE
I S C R I V I T I