Non innamorarti di una donna che legge, di una donna che sente troppo, di una donna che scrive. Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza. Non innamorarti di una donna che pensa, che sa di sapere e che, inoltre, è capace di volare, di una donna che fede in se stessa. Non innamorarti di una donna che ride o piange mentre fa l’amore, che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose), o di una donna capace di restare mezz’ora davanti a un quadro o che non sa vivere senza la musica. Non innamorarti di una donna intensa, ludica, lucida, ribelle, irriverente. Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così. Perché quando ti innamori di una donna del genere, che rimanga con te oppure no, che ti ami o no, da una donna così, non si torna indietro. Mai.
Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia è la mia nostalgia cresciuta sul ramo inaccessibile è la mia sete tirata su dal pozzo dei miei sogni è il disegno tracciato su un raggio di sole ciò che ho scritto di noi è tutta verità è la tua grazia cesta colma di frutti rovesciata sull'erba è la tua assenza quando divento l'ultima luce all'ultimo angolo della via è la mia gelosia quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati è la mia felicità fiume soleggiato che irrompe sulle dighe
ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia ciò che ho scritto di noi è tutta verità.
Ho ritrovato il libretto di istruzioni per l’uso della vita tra le nuvole più soffici del mio cassetto … mille pensieri e un numero crescente di fate, oltre il giardino. Ero nato su un letto di emozioni con quel dono d’infinita pace in mano ma non so come e per colpa di chi l’avevo perso … In ogni pagina dorata nulla di diverso, le stesse, identiche parole: “Non allentar mai la corda, non c’è nulla che pesa e vale ricorda … la vita è uno stato mentale.” "Il giorno ideale" Verso di te il cielo si stinge, gocce d'azzurro sulle vie assolate: son forte abbastanza, è il giorno ideale per dirti " T'amo" . "Sposava..." Sposava il vento la luce fioca , ed io lì mi nascondevo.
Uno studioso al microscopio vede molto più di noi. Ma c'è un momento, un punto, in cui anch'egli deve fermarsi. Ebbene, è a quel punto che per me comincia la poesia. René Magritte
Elizabeth Sonrel
LE CONCHIGLIE Paul Verlaine
Ogni incrostata conchiglia che sta in quella grotta in cui ci siamo amati ha la sua propria particolarità. Una dell’anima nostra ha la porpora che ha succhiato nel sangue ai nostri cuori quando io brucio e tu a quel fuoco ardi; Un’altra imita te nei tuoi languori e nei pallori tuoi di quando, stanca, ce l’hai con me perché ho gli occhi beffardi; Questa fa specchio a come in te s’avvolge la grazia del tuo orecchio, un’altra invece alla tenera e corta nuca rosa; Ma una sola, fra tutte, mi sconvolge.
La fatica è sedersi senza farsi notare. Tutto il resto poi viene da sé. Tre sorsate e ritorna la voglia di pensarci da solo. Si spalanca uno sfondo di lontani ronzii, ogni cosa si sperde, e diventa un miracolo esser nato e guardare il bicchiere. Il lavoro (l'uomo solo non può non pensare al lavoro) ridiventa l'antico destino che è bello soffrire per poterci pensare. Poi gli occhi si fissano a mezz'aria, dolenti, come fossero ciechi. Se quest'uomo si rialza e va a casa a dormire, pare un cieco che ha perso la strada. Chiunque può sbucare da un angolo e pestarlo di colpi. Può sbucare una donna e distendersi in strada, bella e giovane, sotto un altr'uomo, gemendo come un tempo una donna gemeva con lui. Ma quest'uomo non vede. Va a casa a dormire e la vita non è che un ronzio di silenzio. A spogliarlo, quest'uomo, si trovano membra sfinite e del pelo brutale, qua e là. Chi direbbe che in quest'uomo trascorrono tiepide vene dove un tempo la vita bruciava? Nessuno crederebbe che un tempo una donna abbia fatto carezze su quel corpo e baciato quel corpo, che trema, e bagnato di lacrime, adesso che l'uomo giunto a casa a dormire, non riesce, ma geme.
Cesare Pavese
LA SCONOSCIUTA
Nelle serate sopra i ristoranti l’aria infocata è selvatica e sorda, e governa il clamore degli ubriachi lo spirito pernicioso della primavera.
Lontano, sulla polvere dei vicoli, sul tedio delle ville suburbane, s’indora la ciambella d’un fornaio, ed echeggia un pianto di bambini.
Ed ogni sera, dietro le barriere, con il tubino sulle ventitré, passeggiano tra i borri con le dame esperti bontemponi.
Sopra il lago cricchiano gli scalmi, ed echeggia uno strillo femminile, mentre, abituato ad ogni cosa, in cielo stupidamente il disco si corruga.
Ed ogni sera l’unico mio amico si riverbera nel mio bicchiere e dall’acerbo e misterioso liquido è, come me, sottomesso e stordito,
mentre d’accanto, ai tavoli vicini, sonnacchiosi lacchè stanno impalati, e gli ubriachi dagli occhi di conigli si affannano a gridare “In vino veritas!”
Ed ogni sera, all’ora stabilita (oppure è questo solamente un sogno?), una fanciulla inguainata di seta nella finestra nebbiosa si muove.
Lentamente, passando fra gli ubriachi, sempre senza compagni, sempre sola, esalando caligine e profumi, si va a sedere presso la finestra.
Ed effondono antiche credenze le sue elastiche vesti di seta, e il cappello con piume di lutto, e la stretta mano inanellata.
Avvinto dalla vicinanza strana, guardo di là dalla scura veletta, e vedo una riva incantata ed un’incantata lontananza.
Cupi arcani mi sono confidati, un estraneo sole mi è commesso, ed il vino acerbo ha penetrato tutti i meandri dell’anima mia.
E le piume di struzzo inclinate vacillano nel mio cervello, e gli occhi azzurri senza fondo fioriscono su una riva lontana.
Nella mia anima giace un tesoro, la cui chiave è affidata solo a me! Hai tutte le ragioni, mostro ubriaco! Lo so bene: la verità è nel vino.
Un giorno senza un sorriso è un giorno perso. Charlie Chaplin
Tamara de Lempicka
APRILE Monica De Steinkuehl
Vorrei ballare nuda sotto la fresca pioggia primaverile lasciarmi travolgere dalle gocce che bagnano il mio corpo, farmi inondare da ciò che il cielo mi manda, così precipitosamente senza lasciarmi nessun tempo, senza accorgermi di niente così semplicemente libera in mezzo alla natura così profondamente dentro di me.
Vorrei annullare il tempo per godere infinitamente di queste gocce che scendono sul mio viso leggere che lavano di ogni angoscia che mi rendono semplicemente libera di amare, perché io amo la pioggia.
Amo il vento che spettina i prati verdi sperduti nel mondo, che crea grandi onde nel mare della mia vita, che abbassa timidamente gli alberi ed i miei occhi.
Mi lascio trasportare dal vento che mi spinge inconsapevolmente verso qualcosa che non sa nemmeno lui e che mi confonde di emozioni provate.