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De: MOTHERSIXTEN (Mensaje original) |
Enviado: 10/05/2014 07:21 |
Saudade (Desiderio) La natura della saudade è ambigua: associa sentimenti di solitudine e tristezza, ma, illuminata dalla memoria, guadagna contorno e espressione di felicità. Quando Garrett l’ha definita come “delicioso pungir de acerbo espinho”, stava realizzando la fusione di questi due aspetti opposti nella formula felice di un verso romantico. In generale, si vede nella saudade il sentimento di separazione e distanza da quello che si ama e non si ha. Ma tutti gli istanti della nostra vita non vanno ad essere perdita, separazione, distanza? Il nostro presente, appena raggiunge il futuro subito lo trasforma in passato. La vita è un costante perdere. La vita è, perciò, una costante saudade. C’è una saudade risentita. Quella che desidererebbe trattenere, fissare, possedere. C’è una saudade saggia, che lascia le cose passare, come se non passassero. Liberandole dal tempo, salvando la loro essenza di eternità. E’ l’unica maniera, del resto, di dare loro permanenza: renderle immortali nell’amore. Il vero amore è, paradossalmente, una saudade costante, senza nessun egoismo.
Cecilia Meireles
Annamaria
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Karl Albert Buehr
L’amore è come una clessidra:
quando si riempie il cuore, si svuota il cervello.
Jules Renard
Karl Albert Buehr
ANCORA LA VITA Giusy Maugeri
Ancora... la vita ... generosa maestra che plasma, modella l'essenza e insegna a lottare, a crescere dentro, mi invita a trovare spiragli nel buio, a superare me stessa. Lo sguardo si perde nel cielo d'inverno, accarezza le nubi di panna montata, un riverbero scorge, un sussulto nel raggio di sole che filtra, tiepido... timido... Riscalderà ancora quel piccolo fiore bagnato di brina?
Karl Albert Buehr
a tutti da Tony Kospan
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Frederick Richard Pickersgill
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e
Il bambino chiama la mamma e domanda:
"Da dove sono venuto? Dove mi hai raccolto?"
La mamma ascolta, piange e sorride
mentre stringe al petto il suo bambino.
"Eri un desiderio dentro al cuore."
Tagore
Albert Roelofs
LA PAROLA PIU' BELLA
Gibran
La parola più bella
sulle labbra del genere umano è "Madre",
e la più bella invocazione è "Madre mia".
E' la fonte dell'amore, della misericordia,
della comprensione, del perdono.
Ogni cosa in natura parla della madre.
La stella Sole è madre della terra
e le dà il suo nutrimento di calore;
non lascia mai l'universo nella sera
finchè non abbia coricato la terra
al suolo del mare e al canto melodioso
di uccelli e acque correnti.
E questa terra è madre degli alberi e dei fiori.
Li produce, li alleva, e li svezza.
Alberi e fiori diventano
madri tenere dei loro grandi frutti e semi.
La parola "madre" è nascosta nel cuore
e sale alle labbra
nei momenti di dolore e di felicità,
come il profumo sale dal cuore della rosa
e si mescola
all'aria chiara e nell'aria nuvolosa.
William Sergeant Kendall
a tutti...
in armonia e serenità...
da
Tony Kospan
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Ci sono persone che tengono tutto dentro, come spugne bevono ciò che la vita inevitabilmente gli ha portato: piaceri, e dolori. Guardano così ai piaceri passati con gli occhi della nostalgia, e ringhiano ai dolori provati con i denti della rabbia.
Ci sono persone che non lasciano andare il passato. Lo trattengono, ci costruiscono sopra la propria identità, si amalgamano come un unico impasto intorno ai propri successi e ai propri errori. Guardano così la vita con amarezza, oppure con troppa sicurezza.
Ci sono persone che non riescono a guardare avanti. “Perché?” “Perché a me?” si dannano l’anima con domande di cui forse non avranno mai risposta. E affannano il respiro dietro a dubbi che rendono i loro passi verso il futuro incerti. E quindi poco efficaci.
Ci sono persone poi che non accettano ciò che è successo. “No” gridano al passato, e “no” rinfacciano alla vita di adesso. Non sanno farsene una ragione, non vogliono. Troppo difficile perdonare, troppo insensato andare oltre.
E poi ci sono persone che fanno della vita un cammino. Ogni tanto, solo ogni tanto si voltano indietro ma solo per essere fiere della strada percorsa. Queste persone non vogliono schiacciare la propria esistenza, no, non la vogliono comprimere sotto un masso di ricordi. Queste persone, non accettano solo una cosa: continuare a trascinarsi dietro ciò che è bene lasciare indietro.
Le esperienze del passato, che si chiamino famiglia, che si chiamino genitori, amici, scuola, o che si chiamino amori, educazione, repressione, quelle esperienze vanno collocate nel loro giusto posto. Nel loro giusto tempo. Il tempo di ieri.
Ciò che è passato, infatti, non si può più modificare. Mentre ciò che ci aspetta davanti, è tutto ancora da definire.
Qualche volta, quindi, come si impara a ricordare… bisognerebbe imparare a dimenticare. E la vita, forse, sarebbe meno pesante.
dr. Succi©
Annamaria
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Non camminare davanti a me, potrei non seguirti; non camminare dietro di me, non saprei dove condurti; cammina al mio fianco e saremo sempre amici. ~ Anonimo cinese ~
Louis Ritman
IL VOLTO DELL’AMORE
Jacques Prévert
Il tenero e rischioso volto dell’amore m’è apparso la sera di un giorno troppo lungo Forse era un arciere con l’arco o forse un musicista con l’arpa io non so più Io non so nulla Tutto quel che so è che m’ha ferita forse con una freccia forse con un canto Tutto quel che so è che m’ha ferita e ferita al cuore scottante oh scottante ferita dell’amore.
à tout le monde par…
Orso Tony
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ARTE MUSICA POESIA ETC…
I N S I E M E
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E nell’unità di un tempo condiviso, vi fu improvvisamente un dato giorno di un dato anno che non potei accettare. Tutti gli altri giorni, tutte le altre notti; ma in quel giorno ho sofferto troppo. La vita, l’amore avevan perso il loro punto d’appoggio. Rassicurati, se ho disperato del nostro accordo non fu a vantaggio di alcunché di duraturo. Non ho immaginato un’altra vita, davanti ad altre braccia, in altre braccia. Non ho pensato che un giorno avrei cessato di amarti,perché per sempre avevo capito che… che tu esisti,che tu non finisci di esistere se non con me. Paul Eluàrd
Annamaria
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Ci sono silenzi che valgono più di mille parole e tante parole senza alcun significato. Ci sono silenzi che vengono letti ed interpretati per dare un senso alle nostre emozioni e ai nostri sentimenti. Quando poi il silenzio non è accompagnato dagli sguardi è un silenzio ancor più profondo. E il silenzio può sembrare una fuga, può sembrare allungare una distanza, può sembrare ignorare. Io so anche di essere capace di usare le parole, so di essere capace di trasmetterle per esprimere e dare emozioni. Quando mi vengono meno non significa aver inaridito i miei pensieri o non provare più le emozioni che prima le facevano scaturire. Io vivo nel silenzio per comprendere me stesso, vivo nel silenzio – a volte – per non ferire, per non mortificare, vivo nel silenzio per dare voce a sensazioni di impotenza, inadeguatezza rispetto a situazioni di ordinaria incomunicabilità e distacco. Il silenzio è mio amico, è il mio modo di cercare, è il mio modo di sentire, è il mio modo di dire “mi manchi” Dal web
Annamaria
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