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De: MOTHERSIXTEN (Mensaje original) |
Enviado: 22/07/2014 05:03 |
Non è la tenerezza il fuoco della passione... ma il tocco lieve di una carezza... Non è la tenerezza una piena che deborda... ma il bacio del cielo al mare. Non è la tenerezza una montagna che ci sovrasta.. ... ma un vaso di profumate violette sul davanzale. Non è la tenerezza il grandioso... ma la delicatezza,l'impalpabile,il dettaglio... Non è la tenerezza ciò che aggredisce... ma ciò che si riflette e traspare... Non è la tenerezza il sole che acceca... ma la luna che incanta... La tenerezza non è il fuoco che avvolge ma la legna che si consuma. Non è la tenerezza qualcosa che sovrasta e risalta... ma il recondito...il bacio... l'insinuazione....la luce e la rosa. La tenerezza sembra piccola cosa ma cresce nel cuore.. Anonimo
Annamaria
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I petali di un fiore sono come le spine d'amore vanno via lentamente lasciando il cuore vuoto per sempre. Le Poesie di Soffio
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Albert Lynch – Fiori freschi dal giardino
Nessuna paura che mi calpestino. Calpestata, l'erba diventa un sentiero. Blaga Dimitrova
Albert Lynch – L'ora del tè
I MIEI INCANTESIMI Edgar Allan Poe I miei incantesimi sono infranti. La penna mi cade, impotente, dalla mano tremante. Se il mio libro é il tuo caro nome, per quanto mi preghi, non posso più scrivere. Non posso pensare, né parlare, ahimé non posso sentire più nulla, poiché non é nemmeno un'emozione, questo immobile arrestarsi sulla dorata soglia del cancello spalancato dei sogni, fissando in estasi lo splendido scorcio, e fremendo nel vedere, a destra e a sinistra, e per tutto il viale, fra purpurei vapori, lontano dove termina il panorama nient'altro che Te.
Albert Lynch – L'allegra barca
POESIE?
UN MODO DIVERSO DI VIVERLE
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De: Lelina |
Enviado: 23/07/2014 04:19 |
FILASTROCCA DEI GIORNI DELLA SETTIMANA
Lunedì andò da Martedì per vedere se Mercoledì avesse saputo da Giovedì se fosse vero che Venerdì avesse detto a Sabato che Domenica era festa.
Felice Mercoledì, amici carissimi
con amicizia e simpatia
Lely e Nando
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Pensando a te Vorrei congelare l'Attimo in cui i nostri pensieri si intrecciano così naturalmente! Vorrei congelare l'Attimo in cui i nostri sguardi si fondono ipnoticamente! Vorrei congelare l'Attimo in cui le nostre risate si sovrappongono felicemente! Vorrei congelare l'Attimo in cui i nostri silenzi ci abbracciano liberamente! Vorrei congelare l'Attimo in cui le nostre labbra si divorano dolcemente! Vorrei congelare l'Attimo in cui i nostri corpi riflettono stelline di luce rapite alla luna ardendo spasmodicamente come nel calore del sole.
Poi vorrei che questi Attimi non congelino mai... perché sai donarmene sempre di nuovi. Paul Mehis
Annamaria
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Antonio Ermolao Paoletti
Giove, dall’alto,
ride dei falsi giuramenti degli amanti.
Ovidio
Antonio Ermolao Paoletti – Piccioni e bambini a Venezia
GABBIANO
~ Esther Ciulla ~
Ascolta gabbiano, aspetta un momento, un attimo solo ! Sono io che ti chiamo, sono io che rapita, guardandoti in volo invano le mani protendo a prenderti l’ali… Oh gabbiano, potessi io lontano volare, perdermi in orizzonti perlati, potessi come te seguire l’onda di mari infiniti, cullarmi nel cielo coi venti ! Potessi io, ubriaca di sole vagare stordita, gustare appagata lo spazio nei mari e nei cieli e riprendere vita.
Antonio Ermolao Paoletti – Gatto con l'acquolina in bocca
a tutti da Orso Tony
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I S C R I V I T I
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Tamara de Lempicka - Autoritratto
Io parto per strappare una stella al cielo e poi,
per paura del ridicolo, mi chino a raccogliere un fiore.
Edmond Rostand
Tamara de Lempicka - Ragazza che dorme - 1935
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NON ERA GIORNO... NON ERA NOTTE...
- Roberto Perin -
Non era giorno, non era notte, erano "attimi" dove l'infinito era pieno di sentimento, dove l'amore stava riempiendo il nulla.
Era l'attimo d'incontro tra comete, tra vite gemelle, ma lontane, vicine ma staccate.
Era un giorno senza minuti, senza cielo, senza un avvenire da sognare, senza un passato da ricordare.
Era un "istante", che mai penserà che esista un prossimo.
Era una nascita, era una vita di luce al cielo.
Era il "momento", non un momento.
Non era notte, non era giorno.
Era un attimo che non si fermava, un attimo, che viveva più della sua vita d'istante.
Non voleva morire.
Non era notte, non era giorno, era l'attimo di un amore eterno.
Tamara de Lempicka – In estate (1928)
da Orso Tony
AMANTI DELL'ARTE ED ARTISTI…
I N S I E M E
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VIRGOLE. Sai, devi guardarti dalle virgole. Non solo in letteratura ma anche nella vita. Se non metti le virgole al punto giusto, le metti nel punto sbagliato, anche se sono al punto giusto. Chi legge la frase, chi costruisce la propria vita, sei tu, nessun altro che tu: nella tua mente, nella tua fantasia, nei tuoi pensieri e nelle tue azioni. Vedi, puo’ essere che ci sia una virgola, scritta o vissuta, e tu non la leggi, non la riconosci. La puoi omettere e cosi’ continui a vivere come se niente fosse. Oppure la puoi spostare: un po’ piu’ in qua, un po’ piu’ in la’, e cosa ti succede? Succede che ti cambia tutto. Puo’ cambiarti il significato di un periodo o quello della vita. E’ un equivoco, ma sono proprio gli equivoci che ci sommergono! Un equivoco da’ un risvolto, una piega diversa alla tua esistenza. Puo’ addirittura farti fraintendere la storia! Si, perche’ la Storia e’ piena di equivoci, decifrati o indecifrati o indecifrabili. Di equivoci e’ piena la vita, che e’ fatta di imprevisti, cioe’ di virgole messe in un altro posto che non e’ quello in cui dovevano essere messe. E’ come quando giochi agli scacchi e fai una mossa invece di un’altra. L’azione puo’ dar luogo ad un errore o puo’ esserti di aiuto se non addirittura marcare la tua vittoria o la tua sconfitta. La virgola non e’ un punto. Col punto qualcosa o qualcuno finisce. La virgola e’ solo l’interruzione, la pausa, di una continuita’. E’ un respiro, preso per poi riprendere la corsa fino ad una successiva interiezione . Un punto e’ definito e definitivo. Non ci sono dubbi dove va a cadere il punto. C’e’ una fine, anche se solo momentánea, a volte.. Invece con la virgola, con una virgola, non c’e’ mai una fine. Tutto e’ in evoluzione, nel suo sviluppo. Puo’ essere in varie fasi, questo si. Puo’ essere ad un inizio, un po’ piu’ dell’inizio, o ancora piu’ avanti, o piu’ in la’ che di qua, o quasi alla fine. In tanti frammenti cioe’, che variano col variare di un periodo, di uno stile, o di una vita, naturalmente! Io personalmente amo le virgole ma quelle non scritte. Le scritte non le giudico ma le aborro. Amo le virgole non obblígate, non imposte. Amo le virgole che ognuno di noi a suo giudizio pone perche’ deve porle in quanto deve respirare, altrimenti a che serve ad un Uomo respirare?. Una virgola dunque e’ un respiro. Lo sanno bene i fini dicitori, gli oratori e altri. E’ incantevole sentirli, a prescindere da cio’ che dicono, come lo dicono. Come e’ altrettanto interessante vedere e vivere lo svolgimento della propria vita e di quella degli altri. Una virgola. Oh se potessi chiarirvi ancor meglio cio’ che sento, l’amore che provo, per una virgola!. Ma sono certo che il tentativo e’ vano. Io sono io, non sono voi, e sto scrivendo per me stesso e per coloro che entrano in mia sintonia. Ciascuno, a suo modo, deve imparare a capire il senso delle virgole, nella scrittura come nella vita. Forse e’ un travaglio che impegna tutta la vita, meravigliosa perche’ imperfetta. Poi si arriva ad un punto… in cui non ci sono piu’ virgole! Sono tutte finite, interrotte bruscamente. Ci rimane solo un enigmatico punto da definire per sempre. Punto. Giuliano Bartolozzi.
Annamaria |
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