L'equinozio non è una ricorrenza nata dall'esperienza umana
bensì un particolare momento del nostro sistema solare
che consente la stessa durata di giorno e notte sulla Terra.
Questo eccezionale evento naturale, che si verifica da sempre,
avviene 2 volte l'anno
ed ha sempre affascinato ed incuriosito tutta l'Umanità…
EQUINOZIO D’AUTUNNO
ASTRONOMIA – MITI – TRADIZIONI – RIFLESSIONI – POESIE
a cura di Tony Kospan
per il blog
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
23 SETTEMBRE 2013 ORE 02,29
EQUINOZIO D’AUTUNNO 2014
ORIGINE DEL NOME ED… ASTRONOMIA
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La parola “equinozio” deriva dal latino e significa “notte uguale” [al giorno].
Gli equinozi di marzo e settembre sono i due giorni dell’anno nei quali hanno inizio primavera e autunno.
La data in cui cade quello d'autunno varia dal 22 al 23 settembre.
Quest'anno dunque il 22 settembre alle 20,44 finisce l’estate ed inizia l’autunno.
Dopo 6 mesi il Sole viene a trovarsi nuovamente sul piano dell’equatore terrestre e il circolo d’illuminazione passa per i poli.
In questo giorno il Sole passa allo zenit all’equatore, sorge al polo sud, tramonta al polo nord e la giornata dura esattamente 12 ore in tutta la terra.
L’equinozio, oltre che dalla durata del giorno e della notte, può essere riconosciuto con una semplicissima esperienza di gnomonica: osservate l’ombra di un chiodo infisso su un muro esposto al Sole. Il vertice dell’ombra, durante ogni giorno dell’anno, disegna una curva che, agli equinozi, diventa una retta. Questa retta e almeno le due curve giornaliere dei solstizi sono generalmente presenti su i quadranti degli orologi solari.
UNA CONSIDERAZIONE SU QUESTA RICORRENZA
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Al di là di tutto… al di là d'ipotesi… sogni… riti… credenze… tradizioni… etc… l'equinozio, preciso asse della ruota dell'anno, è solo realtà della Natura.
Una realtà che ci parla del nostro pianeta immerso nell'Universo… baciato da una stella, il Sole, che gli consente la vita e che alle ore 20,44 del giorno 23 di questo settembre 2013 questa stella, il Sole, si presenta in un punto ben preciso all'intersezione tra l'eclittica e l'equatore celeste.
EQUINOZIO… STAGIONI E RIFLESSIONE
L’Equinozio è davvero un momento particolare della natura che consente la vita sul nostro Pianeta.
Non solo l’Estate lascia il passo all’Autunno, ma accade qualcosa di più importante.
L'Uomo si rende conto che esso rappresenta un momento della propria dimensione di vita, sia sua che di ogni essere vivente sul nostro pianeta, che si svolge lungo le stagioni dalla primavera, attraverso l’estate, per giungere all’autunno, e infine all’inverno.
Si nasce, si cresce, ci si sviluppa e si ritorna alla Madre Terra, nell’eterno ciclo delle rinascite.
Questi momenti di passaggio segnano sempre un punto di svolta, anche quando non ne siamo esplicitamente consapevoli, e dimostrano che noi siamo parte di qualcosa di grandioso, di eterno, di Divino, la scintilla di Luce è sempre dentro di noi…
Gli Antichi celebravano in modo particolare questi momenti dell’Eterna Trasformazione e anche noi, se riusciamo a trovare un momento di raccoglimento per soffermarci su di essi, possiamo imparare qualcosa dalla parte più profonda della nostra Anima.
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LA TRADIZIONE DRUIDICA
Nella tradizione druidica l’Equinozio d’Autunno viene chiamato Alban Elfed (Autunno, o «Elued», Luce dell’Acqua).
Esso rappresenta la seconda festività del raccolto, segnando per parte sua la fine della mietitura, così come Lughnasad ne aveva segnato l’inizio.
Ancora una volta, il giorno e la notte sono in perfetto equilibrio, come lo erano all’Equinozio di Primavera, ma ben presto le notti cresceranno fino ad essere più lunghe dei giorni, e l’inverno sarà di nuovo tra di noi.
L’equilibrio è più intenso in questo momento piuttosto che nel fermento e nell’agitazione della primavera, e questa data autunnale è spesso la più tranquilla tra le feste.
LA TRADIZIONE CELTICA
Nella memoria di queste antiche popolazioni l’Equinozio autunnale veniva festeggiato col nome di Mabon: il giovane dio della vegetazione e dei raccolti.
Scrive Maria Giusi Ricotti nel suo sito: “Mabon, indicato col nome di Maponus nelle iscrizioni romano-britanne, è il figlio di Modron, la Dea Madre: rapito tre notti dopo la sua nascita, venne imprigionato per lunghi anni fino al giorno in cui venne liberato dal Re Artù e dai suoi compagni.
Il suo rapimento è l’equivalente celtico del rapimento greco di Persefone: un simbolo evidente dei frutti della terra che sono immagazzinati in luoghi sicuri e poi sacrificati” per dare la vita agli uomini.”
LE TRADIZIONI CLASSICHE COMUNI ED ESOTERICHE
Poco o nulla è rimasto delle ritualità autunnali classiche.
Con uno sforzo di sintesi che non rende giustizia alla profondità di tali tradizioni, quello che viene rivissuto ciclicamente ad ogni autunno è il sacrificio del dio/dea che, dopo le gioie e glorie amorose della primavera e dell’estate, dopo aver dato con la massima potenza fecondante i frutti a tutti gli esseri viventi, è costretto/a a morire a sé stesso, a declinare nel buio della Terra – intesa come Ventre, Utero, Tomba, Infero – che sta sotto.
La coscienza – conoscenza che se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore produce molto frutto (Giovanni, 12, 24) estende il concetto di fertilità al ciclo eterno di Vita – Morte – Vita e alla consapevolezza che solo dalla morte può nascere una nuova esistenza, solo dalla decomposizione può risorgere il nuovo, il cambiamento.
Non a caso Mabon è il tempo del seme.
E’ il tempo di raccogliere dagli ultimi frutti ben maturi i semi che serviranno l’anno successivo a darci da mangiare.
E’ il tempo di essiccarli all’aria e all’ombra, di conservarli al buio e all’asciutto in sacchetti di carta con scritto il nome, aspettando la primavera per piantarli.
Per queste valenze simboliche in molte culture del passato l'equinozio assumeva valenze esoteriche e venivano celebrati al suo arrivo… riti “misterici”… di cui ben poco si sa… proprio per il loro carattere di segretezza.
Questo d'Autunno in particolare rappresentava per loro l'inizio del dominio delle tenebre (giornate più corte e notti più lunghe) che si sarebbe concluso con il solstizio d'inverno a partire dal quale le ore di luce aumentano…
LA TRADIZIONE CRISTIANA
Per la tradizione cristiana il simbolo dell'equinozio è invece San Michele Arcangelo che separa l'estate dall'autunno… il bene dal male… purificando la natura ed eliminando le scorie negative accumulatesi nel tempo.
ORA QUALCHE POESIA
Non sono molte le poesie dedicate agli equiinozi… d'altronde sono un fenomeno naturale che interessa di più la scienza… ma qualcuna c'è…
Eccone 2… che a mio parere… meritano…
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EQUINOZIO
Paloma Germani
Il passo della notte, non è
corsa di lancette.
O ticchettio di rami alla finestra.
Neanche rabbia del vento, che ulula
ferito dalle mura, lame d'umano,
riflessi di rifugio.
è come l'equinozio, di settembre
appeso su lagune, che ozia
sull'uguale tempo,
quello concesso
a luna e sole.
NEL MESE DEL PASSAGGIO
Rosa Carotti
Nel mese del Passaggio
nel difficile varco fra i mondi
l'augurio di custodire
mentre il buio avanza
la memoria della luce.
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a tutti e di tutto cuore…
F I N E
Fonti: svariati siti web – impaginazione e rielaborazione… t.k.
CIAO DA TONY KOSPAN
SE AMI VIVER L'ARTE…
I N S I E M E