Joseph Frank " Buster" Keaton
Celebre per l'espressione stralunata e triste dei suoi personaggi e soprattutto per la mimica e il suo talento "acrobatico" nelle gag che portava sullo schermo. L'AFI lo ha inserito al ventunesimo posto nella classifica dei migliori venticinque attori americani di tutti i tempi.
Nacque, primo di tre figli, in una famiglia di attori di vaudeville. Houdini frequentava spesso la casa dei Keaton. Un giorno assistette sbigottito ad una rovinosa caduta dalle scale del piccolo Joseph, il quale non si fece nulla.«Che bel buster!» esclamò. Quindi fu proprio l'illusionista a creare il soprannome al piccolo Keaton "Buster", il termine infatti venne subito adottato dal padre dell'artista per indicare il figlio. Il suo esordio è del 1899 quando aveva tre anni. Pur non essendo una compagnia tra le più famose, quella dei Keaton non se la passava male anche se nel corso di una serata a New York il loro spettacolo venne interrotto e i Keaton furono condannati al pagamento di una multa di 300 dollari e fu loro interdetta la recitazione a New York fino al 1909 proprio perché l'impiego del giovanissimo Buster venne considerato sfruttamento di minore. Dopo essersi trasferita in Michigan, la famiglia Keaton partì nel 1909 per una tournée in Inghilterra. Tornata in seguito negli Stati Uniti la famiglia continuò a mettere in scena i suoi spettacoli e il crescente successo di pubblico e critica che il giovane Buster ricevette lo convinse nel 1917 a recarsi, da solo, a New York. Qui conobbe Natalie Talmadge, che sposò nel 1921 e da cui ebbe due figli. Natalie, oltre a essere sorella di due famose attrici dell'epoca (Norma e Constance Talmadge), era segretaria di produzione di un famosissimo comico di quel periodo: Roscoe "Fatty" Arbuckle. Natalie presentò Keaton ad Arbuckle e questi gli offrì di lavorare con lui nel cinema con un contratto di 40 dollari la settimana (all'epoca Charlie Chaplin ne guadagnava 1250 la settimana e Arbuckle addirittura 1000 al giorno). Keaton non ebbe esitazioni e il suo primo film fu Fatty Macellaio, a cui seguirono altri 14 cortometraggi tra il 1918 e il 1919. Ebbe così inizio la carriera di uno dei più grandi comici che abbiano calcato i set del muto. Nel 1919 Keaton interruppe temporaneamente la sua carriera per svolgere il servizio militare in Francia. Terminata questa esperienza girò con Arbuckle altri tre film appartenenti al genere cosiddetto slapstick comedy in cui la trama è spesso esile. Sul finire del 1919 Joseph Schenck che nel 1916 aveva creato la Comique Films per cui lavorava Arbuckle, propose a Keaton di creare una compagnia autonoma, la Buster Keaton Comedies. Fu così che Keaton si mise in proprio, ma, prima di tornare al cortometraggio, accettò di interpretare un film di ben sette bobine - The Saphead - che costituì una sorta di cerniera tra il primo periodo e il ben più significativo secondo periodo in cui Keaton oltre che interprete fu anche soggettista, sceneggiatore e regista. Tra il 1920 e 1923 Keaton interpretò 23 cortometraggi di cui curò anche la regia. La visione di queste pellicole, anche di quelle meno riuscite, mostra una netta discontinuità con quelle interpretate e dirette da Arbuckle. I film diretti da Keaton hanno una trama e una loro precisa riconoscibilità. L'attore regista mostra una grandissima padronanza tecnica. Il suo processo di maturazione artistica è rapidissimo ma ben visibile. La caratteristica che forse è però più evidente è la struttura narrativa: "i suoi cortometraggi erano pensati come se fossero dei lungometraggi - come dei lungometraggi corti insomma". E questo gli consentì di fare ciò che riuscì a pochissimi (e tra questi Chaplin con Il Monello): passare senza alcun problema a ideare, dirigere e interpretare pellicole di durata decisamente maggiore. Prima dell'avvento del sonoro ne interpretò dodici tra il 1923 e il 1929; le riprese duravano mediamente otto settimane e altre due o tre erano dedicate al montaggio. Se nei primi film Keaton ebbe piena libertà, negli ultimi le influenze delle major si fecero sempre più forti e anche la qualità dei film inevitabilmente ne risentì. Lo stesso Keaton in seguito confessò: "nel 1928 commisi l'errore più grande della mia vita. Mi lasciai convincere da Joe Schenck, mio malgrado, a rinunciare ai miei studios per lavorare con la Metro-Goldwyn-Mayer". L'avvento del sonoro infatti implicò una trasformazione complessiva del linguaggio cinematografico che fece molte vittime tra le star del muto e il genere più colpito fu proprio quello comico fino ad allora basato sulla fisicità e sul movimento. Nel 1929 Keaton girò il suo primo film sonoro: Hollywood che canta dove ebbe una piccola parte; i tre successivi film - che furono girati anche in versioni francesi, tedesche e spagnole, perché non esisteva il doppiaggio - non erano all'altezza dei precedenti. Ormai l'attore sembrò essere quasi una vittima predestinata del sonoro e nel febbraio 1932 venne addirittura licenziato dalla Metro-Goldwyn-Mayer. Come in alcune delle sue pellicole, questo fu solo l'inizio di un vortice. Lo stesso anno divorziò da Natalie Talmadge, per poi risposarsi altre due volte (nel 1933 e nel 1940). Keaton trovò rifugio nell'alcool. Anni dopo lui stesso raccontò: "I due anni peggiori della mia vita furono quelli tra il 1933 e il 1935. Mi misi a scolare una bottiglia dietro l'altra e fui colpito da un brutto attacco di delirium tremens". Fu ricoverato più volte in clinica per disintossicarsi ma con risultati lontani da quelli sperati. Per guadagnarsi da vivere e forse sperando in nuovi successi, nel periodo 1934-1937 interpretò sedici cortometraggi per la Educational Pictures e poi, tra il 1939 e il 1941, altri dieci per la Columbia Pictures. Neppure i film in cui recitò all'estero lasciano il segno e forse i suoi contributi migliori di questo periodo furono le collaborazioni alle sceneggiature. Non degne di particolare nota sono documentari sulla sua vita come The Buster Keaton Story e The Misadventures of Buster Keaton, mentre apprezzabile rimane la sua partecipazione a un episodio di Ai confini della realtà (The Twilight Zone) del 1961. L'anno prima aveva scritto, insieme a C. Samuels, un libro di memorie: My Wonderful World of Slapstick (poi pubblicato anche in Italia con il titolo Memorie a rotta di collo). Partecipò anche ad alcune tournée del Circo Medrano e al film Due marines e un generale (1965) in cui recitò a fianco di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Keaton nel film recitò muto per tutto il tempo, e solo nel finale disse una battuta: "Grazie". Nel 1960 il cinema riconobbe, sia pure con molto ritardo, il suo grande contributo artistico assegnandogli un Oscar alla carriera. Tenuto ignaro di essere un malato terminale, Buster morì il 1º febbraio 1966 per un cancro ai polmoni, poco dopo la fine delle riprese del suo ultimo film, Dolci vizi al foro. La moglie in seguito raccontò che morì poco dopo aver giocato tranquillamente a carte con i suoi amici, e ciò è confermato anche dal documentario del 1987 Buster Keaton: Un genio difficile da imitare di Kevin Brownlow e David Gill. Buster Keaton è stato uno dei mostri sacri del cinema muto a Hollywood, quella straordinaria stagione cinema statunitense tra il 1915 e il 1928, come Charlie Chaplin o Erich von Stroheim. Il suo cinema, essendo basato sui giochi visivi, non resse la novità del sonoro.