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FESTE TRADIZIONALI: 2 Novembre giorno dei Defunti
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Resposta  Mensagem 1 de 5 no assunto 
De: solidea  (Mensagem original) Enviado: 02/11/2010 06:20
 
  
Commemorazione di tutti i fedeli defunti
Scopo della commemorazione di tutti i defunti in  
passato era quello di suffragare i morti;  di qui le
Messe, la novena, l’ottavario,le preghiere al cimi-
tero.   Questo  scopo  naturalmente  rimane;  ma
oggi  ne  avvertiamo  un altro altrettanto  urgente:
creare   nel   corso   dell’anno  un’occasione per
pensare religiosamente,cioè con fede e speran-
za,  alla propria morte.  Spezzare la congiura del
silenzio   riguardo   a   essa.  Quando  nasce un
uomo,diceva sant’Agostino, si possono fare tut-
te le ipotesi:  forse sarà bello,  forse sarà brutto;
forse sarà  ricco, forse sarà povero,forse vivrà a
lungo,forse no.Ma di nessuno si dice:forse mo-
rirà, forse   non   morirà. Questa è l’ unica cosa
assolutamente certa  della vita. Quando sentia-
mo  che   qualcuno  è  malato   di  idropisia ( al
tempo del santo,  questa era la malattia incura-
bile),diciamo:"Poveretto,deve morire; è condan-
nato,  non  c’è  rimedio! ".  Ma  non   dovremmo,
aggiunge,  dire  la  stessa  cosa  di  ogni uomo
che nasce: "  Poveretto, deve  morire, non c’è ri-
medio " ?  Un   poeta   spagnolo  dell’Ottocento,
Gustavo Bécquer, paragona la vita umana  alla
onda che il vento spinge sul mare, che avanza
vorticosamente senza  sapere su quale spiag-
gia andrà a   infrangersi; a una candela prossi-
ma a  esaurirsi, che  brilla  in cerchi tremolanti,
ignorando  quale  di  essi  per ultimo brillerà; e
conclude: " Così  sono  io  che  mi aggiro per il
mondo, senza pensare,da dove vengo,né dove
i miei passi mi condurranno". Questa percezio-
ne mesta,a volte tragica,della morte è comune
a tutti,  credenti e non,   ma la fede cristiana ha 
una parola nuova  risolutiva,che oggi dovrebbe
risuonare nella  Chiesa e nei  cuori, una  cosa 
semplice e grandiosa:che la morte c’è,che è il
più grande dei nostri  problemi,ma  che Cristo
ha vinto la morte!La morte non è più la stessa
di prima,un fatto decisivo è  intervenuto.  Essa
ha perso il suo pungiglione,come un serpente
il cui veleno è capace solo di addormentare la  
vittima  per  qualche  ora, ma  non di  ucciderla.
"La  morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov’è,
o morte, la   tua  vittoria?   Dov’è, o morte, il tuo
pungiglione? " ( 1 Cor 15,55 ). Il  cristianesimo
non  si  fa strada  nelle coscienze con la paura
della morte, ma con la morte di Cristo. Gesù è
venuto a liberare gli uomini   dalla  paura della
morte ( cfr. Eb 12,14 ), non  ad  accrescerla. Ai  
cristiani  angustiati  per  la morte di alcuni cari,
San Paolo scriveva: "Fratelli, non vogliamo  la-
sciarvi   nell’ignoranza  circa  quelli  che  sono
morti,perché non continuiate  ad affliggervi co-
me gli altri che non hanno   speranza, noi  cre-
diamo  infatti  che  Gesù è morto e risuscitato;
così anche  quelli che sono morti,  Dio li radu-
nerà per mezzo di Gesù insieme con lui... ......
Confortatevi,  dunque,  a   vicenda  con queste
parole " Ma come ha vinto la morte Gesù?Non
evitandola   o   ricacciandola indietro,come un
nemico da sbaragliare. Ma  subendola, assa-
porandone   tutta   l’amarezza.  Non  abbiamo 
davvero un sommo sacerdote che non sappia 
compatire  la  nostra  paura  della  morte ! Tre
volte nei vangeli si  legge  che Gesù pianse e,
di queste,due furono per un morto. Nel Getse-
mani  egli  ha  provato,  come  noi,  “  paura  e
angoscia ” di  fronte  alla  morte. Che   cosa è 
successo, una  volta  che  Gesù ha varcato la
soglia della morte?  L’uomo mortale nascon-
deva dentro di sé il  Verbo di Dio,che non può
morire.Una breccia è stata aperta per sempre
attraverso il  muro della morte.Grazie a Cristo,
la  morte  non  è più un  muro davanti al quale
tutto   si   infrange;   è  un passaggio,cioè una
Pasqua. È una specie di “ ponte dei sospiri ”,
attraverso il quale si entra nella vita vera,quel-
la che non conosce la morte.Confortiamoci a
vicenda, anche noi, con queste parole.
 
Autore:Domenico Agasso
 
                                                                                                    


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Resposta  Mensagem 2 de 5 no assunto 
De: Tony Kospan Enviado: 02/11/2010 14:19
 
 

IL PONTE DELLA CITTA’ DEI MORTI
Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 
Sotto un cielo
per l’occasione di grigio vestito
tra i viali colorati…
e profumati…
dai fiori della città dei morti
s’incontrano i vivi…
 
Parlano di lor che sono…
e di lor che più non sono…
 
S’aprono nelle aiuole dei cuori..
vividi i petali dei ricordi…
che portano a tempi lontani.
 
Visi… sorrisi… sguardi… parole…
emergono dalla nebbia del tempo…
e portano a chiederci…
del nostro presente…
 
E mentre una preghiera per loro
dalle nostre labbra sale…
un’altra a loro dal cuor s’eleva
per aiutarci nei quotidiani affanni..
e perdonarci degli errori nostri…
 
Nella città dei morti…
s’incontrano i vivi…
che costruiscono un ponte di pensieri…
tra il mistero della morte
e la realtà della vita…
 


Resposta  Mensagem 3 de 5 no assunto 
De: lucy46 Enviado: 02/11/2014 07:57

L' etrno riposo
dona a loro o Signore
splenda ad essi la luce perpetua
riposino in pace
AMEN


Resposta  Mensagem 4 de 5 no assunto 
De: Orso Tony Enviado: 02/11/2014 14:02

 

 

Ugo Foscolo

 

 

 

Quale delle mitiche poesie che abbiamo studiato a scuola

è oggi la più indicata?

 

Penso che sia senz'altro questa e debbo dire che,

per quel che mi riguarda e nonostante il tema,

era tra le poche che allora mi piaceva

sia per la vivacità dell'autore che per l'interessante idea

insita nei versi.

 

 

 

 

 

 

Tra i classici infatti il Foscolo esponente del romanticismo,

ci appariva, ed appare,

tra i meno pomposi... i meno paludati...

 

 

 

 

 

 

Dunque ora rileggiamola... 

ascoltando una delicata e dolce musica

in questo bel video...

 

 

 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 


Resposta  Mensagem 5 de 5 no assunto 
De: Ahimsa Enviado: 02/11/2014 14:24


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