FIGLI ADOLESCENTI: istruzioni per l'uso...
"Se mi chiedi cos’ho fatto oggi, la mia risposta, a
qualunque latitudine, sarà invariabilmente un biascicato:
nieeente. Perché tu, il mio niente che è fatto di tantissime
cose, non potresti capirlo.
Se mi chiedi com’è andata a scuola, la mia risposta, a
qualunque latitudine, sarà invariabilmente: come al solito.
Perché se ti raccontassi per esempio che mi hanno fatto
piangere, tu mi spiegheresti come si fa a diventare forti, e io
voglio impararlo da solo.
Se mi chiedi cosa faccio per la contraccezione, la mia risposta,
a qualunque latitudine, sarà invariabilmente: mhm.
Perché, scusami, ma sesso e genitori son due cose che non
c’entrano niente, e metterle insieme mi imbarazza da morire.
Se mi chiedi perché mi vesto così, la mia risposta, a qualunque
latitudine, sarà invariabilmente:perché lo fanno tutti.
E se tu trovi che la risposta sia un monumento al qualunquismo,
sappi che per me, vestirmi come tutti, mi dà più sicurezza di
mille dei tuoi abbracci.
Se mi chiedi perché passo ore al computer o davanti alla tele, la
mia risposta, a qualunque latitudine, sarà invariabilmente il mio
silenzio. Però, se tu hai di meglio da offrirmi, io sono pronto.
Ma saprai stupirmi, o saprai solo dirmi: vai a studiare?
Se mi chiedi perché ho sempre il muso, la mia risposta, a
qualunque latitudine, sarà invariabilmente: boh. Sai, queste
domande mi fanno sentire ancora più solo.
Se mi chiedi di raccontarti qualcosa di me, la mia risposta, a
qualunque latitudine, sarà invariabilmente: non ho niente da dirti.
Perché tu penseresti solo a come impedirmi di rifare quello che
ti ho appena raccontato.
Se mi chiedi perché ti racconto un sacco di palle, la mia risposta,
a qualunque latitudine, sarà invariabilmente: rileggiti il punto sopra.
E se mi chiedi perché non comunichiamo, la mia risposta è che
ti sei dimenticato di come eri alla mia età. E, a qualunque latitudine
dell’anima, credimi, questa è una perdita gravissima."
Rossella Calabro'