Era da tempo che desideravo dedicare un post
a questo grande poeta salernitano
che ebbi modo di conoscere seppur fugacemente
ai tempi della mia gioventù.
Salerno 17.7.1909 – Orbetello 8.3.1976
BREVE BIOGRAFIA
Nato a Salerno ebbe anni giovanili un po' travagliati ed inquieti.
Iscrittosi all'Università di Napoli non si laureò
(come accadde anche a Montale e Quasimodo)
ed a 21 anni sposò la figlia del suo professore di matematica
(da cui poi ebbe 2 figlie) e si trasferì a Milano.
Qui svolse molti e diversi lavori prima di diventare giornalista.
Nel 1936 viene arrestato per antifascismo
e nel 1938 con Vasco Pratolini, scrittore fiorentino,
creò la rivista “Campo di Marte” poi soppressa dal regime.
In questi anni collabora a numerose, importanti
ed innovative riviste di tipo culturale.
Alfonso Gatto con il suo busto realizzato dallo scultore Farpi Vignoli (1940)
Nel 1941 è nominato "Professore per chiara fama"
al Liceo artistico di Bologna
e nel 1943 entra nella Resistenza.
Le sue opere di questo periodo
risentono fortemente dello spirito
che anima la parte d'Italia
che si oppone ai soprusi nazifascisti.
Nel 1951 per forti divergenze
abbandona il partito comunista.
Oltre all'attività di giornalista ed a quella di poeta
(molti suoi libri di poesie ebbero numerosi riconoscimenti)
negli ultimi anni si dedicò anche alla critica letteraria e d'arte.
Pur essendo, per necessità o vocazione,
un giramondo...
non smise mai d'amare la sua Salerno.
Morì per un incidente stradale
e fu sepolto nella sua città natia.
Sulla sua tomba è inciso un bel pensiero
dell'amico Montale
"Ad Alfonso Gatto per cui vita e poesie
furono un'unica testimonianza d'amore".
Come affermo spesso ritengo che
il miglior modo di conoscer davvero un poeta
sia quello di legger le sue poesie...e quindi...
ALCUNE SUE POESIE CHE AMO
DENTRO L'AMORE
Al segno che ti dà la stanza sciogli
sulla parete l'ombra dei capelli,
le braccia alzate, la flessuosa voglia
d'avermi, e già dal ridere mi volti
nella raffica buia, mi cancelli
per affiorare dal lamento vano.
Smarrita, nel cercarmi con la mano,
nel distinguermi il volto, grata, piena
d'aperto e poi ripresa dalla lena
della dolcezza, calma a poco a poco
come in un lungo brivido. Dal gioco
degli occhi che balbettano mi ridi
sul petto a colpi di piccoli gridi.
IL POETA
Il poeta è un uomo mortale
che vive con tutta la sua morte
e con tutta la sua vita,
nel tempo,
e in sé si consuma e si sveglia,
negli altri si popola e si chiama,
e nulla possiede
che non abbia già amato e perduto.
SIRENA
Il tuo canto mi avvolge e mi carezza,
con la sua voce di mare mi avvince.
Ha la freschezza lieve della brezza
e il sentore di lontane province.
Nel suo tremolo scorgo la purezza
dell'acqua ed il furore della lince.
Nel vibrato io sento la dolcezza
dell'amore e la forza di chi vince.
Legato all'albero di questa vita
io non ti seguirò. Alla tua lusinga
non cederò, ma ti confinerò
nel sogno, Sirena dalla squisita
voce, e come chi sulla spiaggia stringa
sabbia tra le mani, mi sveglierò.
HANNO SPARATO A MEZZANOTTE
Hanno sparato a mezzanotte, ho udito
il ragazzo cadere sulla neve
e la neve coprirlo senza un nome.
Guardare i morti alla città rimane
e illividire sotto il cielo. All'alba
con la neve cadente dai frontoni
dai fili neri sempre più rovina
accasciata di schianto sulla madre
che carponi s'abbevera a quegli occhi
ghiacci del figlio, a quei capelli sciolti
nei fiumi azzurri della primavera.
POESIA D'AMORE
Le grandi notti d'estate
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.
Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l' anima.
E baci perdutamente
sino a che l' arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.
Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch' esisti è vero.
Da quanto t' ho cercata.
Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.
E il bacio che cerco è l' anima.
Tony Kospan
PER CHI AMA COLORARE LE SUE ORE