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POETI... GRANDI...: GUIDO GOZZANO - L UOMO.. LE PASSIONI.. L AMORE.. VILLA MELETO ED ALCUNE POESIE
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Resposta  Mensagem 1 de 1 no assunto 
De: Orso Tony  (Mensagem original) Enviado: 09/08/2016 16:16







Nel centenario della sua scomparsa non posso fare a ameno di approfondire,


con questo post, la conoscenza di questo poeta che,


nonostante la sua breve vita, a mio parere,


occupa un posto molto importante nella poesia del '900.





(Torino 19.12.1883 – Torino 9.8.1916)




Di famiglia "bene" (il padre era ingegnere e la madre figlia di un senatore)


era il 4° di 5 figli.




Non fu affatto uno studente modello... anzi...




Allo studio scolastico preferiva le monellerie


e, più grandicello, presa in qualche modo la maturità,


iniziò a frequentare il circolo "La Società della cultura"


trascurando gli studi della facoltà di Giurisprudenza...


e diventò il capo di una matta banda di giovani "bene"


che ne combinavano di tutti i colori.







L'UOMO.. LE PASSIONI.. L'AMORE.. VILLA MELETO

ED ALCUNE POESIE

a cura di Tony Kospan



Il giovane Gozzano, col suo aspetto aristocratico


amò però frequentare attricette e "servette".




Dell'amatissima madre, attrice.. per un po'.. in gioventù, scrisse:


"Tu parlavi, Mamma: la melodia della


voce suscitava alla mia mente la visione


del tuo sogno perduto. Or ecco: ho


imprigionato il sogno con una sottile malia


di sillabe e di versi, te lo rendo perché tu


riviva le gioie della giovinezza
."








L'UOMO


Di lui gli amici dicevano che avesse una voce bella, calda


e con lieve accento piemontese,


che gesticolasse con misura ed eleganza


che avesse un volto pallido con lineamenti marcati ma regolari,


che fosse magrissimo e di media statura


ed un avesse occhi leggermente azzurri e capelli pallidamente biondi.




Guido amava giocare con le parole


ed anche prendersi in giro...


"Ma dunque esisto! O strano!


Vive tra il Tutto ed il Niente


questa cosa vivente


detta guidogozzano
"







LA VILLA DI MELETO (IL SUO RIFUGIO) AD AGLIE’



Molto spesso si rifugiava nella villa di Agliè


dove, ormai paralizzata alle gambe, viveva sua madre...



Lì, in paese, tutti lo conoscevano e gli volevano bene.



Questa villa è stata da qualche anno restaurata con fatica


e con una costante ricerca di mobili e arredi originali e/o d'epoca


da Lilita Conrieri appassionata cultrice delle poesie di Gozzano.







Innanzitutto però fu salvata dalla demolizione


dal padre di Lilita comprandola... ed ora la figlia l'ha resa


un vero proprio piccolo museo dedicato al poeta.




Visitandola si ha quasi l'impressione di conoscere


"L'amica di nonna Speranza" una delle sue poesie più note


e di vivere le atmosfere crepuscolari amate da Guido.











L'AMORE (DIFFICILE) DELLA SUA VITA



Ecco come descrisse la conoscenza della poetessa Amalia Guglieminetti


Una volta, l’anno scorso, noi – Vallini Bassi Vugliano ed altri (amici del poeta n.t.k.)–


eravamo nella sala dei giornali, voi – sola – in quella delle riviste,


in piedi, eretta, sfogliando col braccio proteso le rassegne sul tavolo.


E fra di noi si dicevano più o meno queste cose:


- è bella.


- Sì, è bella!


- Ma scrive. [...]


- è una Signorina per bene e di ottimo casato...


- Già, dicono che sia per bene.


- è, è: questo ve lo garantisco: conosco la famiglia.


- Che peccato!


- Che cosa?


- Che sia Signorina.


- E che sia per bene.


- Che peccato: è proprio bella!


- Fosse almeno analfabeta.


- Ma scrive
!”


(da una lettera ad Amalia Guglielminetti, 10 giugno 1907)








Il loro amore però dopo un po' divenne conflittuale


ed il poeta si tirò indietro (con gran dolore di Amalia).



Ciononostante la loro amicizia non terminò mai


e durò tutta la (breve) vita di Guido.










I SUOI HOBBY


Ebbe 2 grandi passioni le farfalle


e la bicicletta con la quale fece lunghi viaggi...













LA POETICA CREPUSCOLARE



La sua è una poetica che rompe gli schemi del tempo


contestando la teatrale scenografia di D'Annunzio,


mito del suo tempo, ed essendo conscio del suo incerto futuro,


si rifugia in una ribellione letteraria dolce e malinconica...








ALCUNE POESIE









AD UN'IGNOTA


Tutto ignoro di te: nome, cognome,


l'occhio, il sorriso, la parola, il gesto;


e sapere non voglio, e non ho chiesto


il colore nemmen delle tue chiome.


...Ma so che vivi nel silenzio;


come care ti sono le mie rime:


questo ti fa sorella nel mio sogno mesto,


o amica senza volto e senza nome.


Fuori del sogno fatto di rimpianto


forse non mai, non mai c'incontreremo,


forse non ti vedrò, non mi vedrai.


Ma più di quella che ci siede accanto


cara è l'amica che non mai vedremo;


supremo è il bene che non giunge mai!



*******



L'ASSENZA


Un bacio. Ed è lungi. Dispare


giù in fondo, là dove si perde


la strada boschiva, che pare


un gran corridoio nel verde.


Risalgo qui dove dianzi


vestiva il bell'abito grigio:


rivedo l'uncino, i romanzi


ed ogni sottile vestigio...


Mi piego al balcone. Abbandono


la gota sopra la ringhiera.


E non sono triste. Non sono


più triste. Ritorna stasera.


E intorno declina l'estate.


E sopra un geranio vermiglio,


fremendo le ali caudate


si libra un enorme Papilio...


L'azzurro infinito del giorno


è come seta ben tesa;


ma sulla serena distesa


la luna già pensa al ritorno.


Lo stagno risplende. Si tace


la rana. Ma guizza un bagliore


d'acceso smeraldo, di brace


azzurra: il martin pescatore.


E non son triste. Ma sono


stupito se guardo il giardino


stupito di che? non mi sono


sentito mai tanto bambino...


Stupito di che? Delle cose.


I fiori mi paiono strani:


Ci sono pur sempre le rose,


ci sono pur sempre i gerani...



*******




LA MEDICINA


Non so che triste affanno mi consumi:


sono malato e nei miei dì peggiori...


Tra i balaustri il mar scintilla fuori


la zona dei palmeti e degli agrumi.


Ah! Se voi foste qui, tra questi fiori,


amica! O bella voce tra i profumi!


Se recaste con voi tutti i volumi


di tutti i nostri dolci ingannatori!


Mi direste il Congedo, oppur la Morte


del cervo, oppure la Sementa... E queste


bellezze, più che l'aria e più che il sole,


mi farebbero ancora sano e forte!


E guarirei: Voi mi risanereste


con la grande virtù delle parole!



F I N E









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