Stavo osservano il bambino di fronte alla cassetta della posta, erano venti minuti buoni che stava lì con una lettera in mano. Mi avvicinai incuriosito.“Ciao, come ti chiami ? Ho visto che sei titubante a spedire questa lettera “.
Mi guardò con due occhietti lucidi pronti al pianto e, con una voce appena sussurrata mi disse : “ Sai questa lettera è per Babbo Natale, ma non so se esaudirà il mio desiderio, e allora tanto vale non spedirla”.
Lo guardai e mi sedetti accanto a lui sul bordo del marciapiede incurante di cosa potesse pensare la gente.
“ Tu credi in Babbo Natale ? “ gli domandai.“ Si, certo che ci credo, ma stavolta ho paura di aver chiesto un desiderio che nemmeno lui può esaudire “. Il suo visetto denotava tristezza. Incuriosito, gli domandai qual'era questo suo grande desiderio. “ Sai, Babbo Natale ha poteri magici, esaudisce sempre ciò che gli viene chiesto. Perché tu pensi che non possa aiutarti ? “.Il bambino riflettè un attimo e poi mi rispose : “ Mio papà ha perso il lavoro e la mamma lavora ogni tanto. Vorrei potergli regalare almeno un sorriso, così, se lui ha il sorriso sono contento pure io" La voce era increspata dal pianto in arrivo.
Sorrisi mentre gli rispondevo che un sorriso è alla portata di Babbo Natale, è facile da fare avere.
“Secondo me dovresti spedirla questa lettera, sai ci vuole un po’ di tempo prima che arrivi a destinazione". Il bambino mi squadrò pensoso e poi mi domandò se io credevo alla Magia del Natale anche se ero grande.
“ Certo, perché non dovrei crederci ? Guarda stanno scendendo fiocchi di neve, raccogline uno e guardaci dentro, poi mi dici cosa vedi “.Il bambino ne raccolse uno, guardò dentro e con meraviglia vide la sua famiglia sorridente, allegra, in compagnia dei nonni e tanti regali intorno a loro.“ Ma tu sei un mago allora?" mi domandò. "No affatto, sono uno che crede nella magia del Natale, dovresti farlo anche tu, come ti chiami?" Domandai
"Carlo signore,Carlo Reiti e mio papà Sergio e la mamma Alfonsina. Il mio papà faceva l'operaio sai?" La vocina era squillante, non era più intrisa di tristezza.
" Vedrai che tornerà a farlo ancora, tu spedisci la lettera ". Il bambino così fece .
“ Carlo, Carlo dove sei ? " era la voce del papà che lo stava cercando.
“Sono qui con questo signore “ rispose. Il papà si avvicinò ma non vide nessun signore, strinse a se il piccolo e tornarono a casa. Gli domandò cosa facesse vicino alla cassetta delle lettere, Carlo rispose che aveva mandato una lettera a Babbo Natale.
Il cuore del papà si strinse in una morsa di freddo, come dire al proprio figlio che quest’anno il Natale sarebbe stato magro ? Come fargli capire a un bimbo di sei anni che i regali quest’anno non ci sarebbero stati ? Passarono le settimane e finalmente arrivò la notte più magica dell’anno. Carlo andò a dormire prestissimo in attesa di vedere arrivare Babbo Natale mentre i suoi genitori misero sotto l’albero di Natale un unico pacchetto contenente una sciarpa fatta a mano. Durante la notte, Carlo si alzò dal suo letto e andò in cucina, accese la luce e vide che il tavolo era pieno di regali.
Svegliò i genitori i quali si precipitarono di corsa e rimasero a bocca aperta. Chi aveva portato questi doni ? Un pacco recava la scritta : “ Per il signor Sergio Reiti “.
Con mano tremante il papà lo aprì, al suo interno vi era una lettera, c'era scritto che era stato assunto in una ditta vicino a casa . Incredulo il signor Sergio esplose in un pianto di gioia mentre la moglie non riusciva a capacitarsi di tutto questo. Carlo non stava più nella pelle ed iniziò ad aprire tutti quei pacchi . " Ma chi è stato Alfonsina ? Chi ha fatto il miracolo ? " domandò il marito alla moglie e Carlo che stava ascoltando rispose : " Quel signore che era vicino a me, è lui che mi ha convinto a spedire la lettera ".
I genitori si guardarono , e commossi abbracciarono il proprio figlio e andarono alla finestra, la neve scendeva copiosa e in ogni fiocco videro che vi era un sorriso, la cosa più bella che si possa regalare e senza che costi nulla.
(Dal web)
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