LE SIGNORE DEL PENNELLO
- NON SOGGETTI.. NE’ MUSE.. NE’ MODELLE MA CREATRICI -
La pittrice (Eva Gonzales) – Manet
MINI STORIA DELL'ARTE AL FEMMINILE
DAL '500 AL '900
a cura di Tony Kospan
Questo post vuole, in uno ad una breve presentazione delle pittrici che ritroviamo significativamente nella storia dell’arte…, mostrarle così come esse stesse si vedevano… grazie a loro autoritratti… insieme a qualche loro opera… cercando in tal modo di coniugare la brevità, che il moderno lettore richiede*…, con un minimo di completezza… (*a mio parere ovviamente).
E' anche da sottolineare che ovviamente è assolutamente impossibile presentarle tutte per cui mi sono limitato a ricordare quelle che appaiono aver lasciato un segno nella storia dell'arte ma sarei lieto di aggiungere quelle che voi lettori ritenete meritevoli d'esser presenti in questa piccola Antologia...
Prima di iniziare mi appare doveroso riconoscere come altamente encomiabile l’opera di quelle artiste vissute in secoli in cui il destino delle donne sembrava rinchiuso nei soli spazi del matrimonio o del convento.
I PARTE
Sofonisba Anguissola (1535 - 1565)
Deve la sua fama soprattutto al fatto che fu la prima espoenente della pittura italiana rinascimentale al femminile
Sofonisba Anguissola – Autoritratto, 1556
Sofonisba Anguissola, Partita a scacchi, Poznan, 1555
Lavinia Fontana (1552 -1614)
Figlia del pittore manierista Prospero Fontana fu, ed è, molto apprezzata per l’accuratezza dei particolari e per la molteplicità dei temi della sua pittura…
Lavinia Fontana – Autoritratto
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Lavinia Fontana – La visita della Regina di Saba a Salomone
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Lavinia Fontana – Bianca Degli Utili Maselli
Artemisia Gentileschi (1593 – 1652)
E’ però la romana Artemisia Gentileschi la prima a ricoprire un ruolo fondamentale nell’affermazione della donna artista, denunciando anche la violenza da parte del famoso pittore Agostino Tassi.
E’ noto il drammatico episodio dello stupro, di cui fu vittima a diciott’anni (autore della violenza, il maestro di pittura a cui era stata affidata dal padre perché migliorasse la tecnica della prospettiva); e poi il matrimonio riparatore, e la scelta di libertà e di emancipazione che fanno di lei una sorta di femminista ante litteram.
Si può affermare, e tutti i critici sono d’accordo, che i tratti duri delle donne e la violenza di certe scene… presenti nei suoi dipinti siano coneguenza del tremendo stupro.
Pensiamo ad esempio alla violenza evidente e spaventosa di un’opera come la “Giuditta che decapita Oloferne” del Museo di Capodimonte a Napoli.
La sua è comunque una pittura forte, passionale e creativa.
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Artemisia Gentileschi – Autoritr. come suonatrice di liuto
Artemisia Gentileschi – Autoritratto come Allegoria della Pittura
Artemisia Gentileschi – Giaele e Sisera
Artemisia Gentileschi – Giuditta che decapita Oloferne
Elisabetta Sirani (1638 – 1665)
Elisabetta, prima figlia di Giovanni Andrea Sirani pittore bolognese, fin da giovanissima dimostrò notevole talento.
Fu davvero un'artista laboriosissima se si pensa che nei soli 10 anni di attività ha lasciato oltre 200 opere.
E' considerata una delle principali artiste del '600 e tra le più note esponenti del barocco bolognese
(Bologna aveva in quel periodo un eccezionale numero di pittrici)
Morì giovanissima, a soli 27 anni, rimpianta da tantissimi artisti, poeti e letterati dell'epoca.
Elisabetta Sirani - Autoritratto
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Elisabetta Sirani - Porzia che si ferisce alla coscia - 1664
Elisabetta Sirani - La Giustizia, la Carità e la Prudenza - 1664