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POETI... GRANDI...: Rafael Alberti
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Respuesta  Mensaje 1 de 1 en el tema 
De: Tony Kospan  (Mensaje original) Enviado: 16/12/2017 01:44



Rafael Alberti Merello

(ma è noto come Rafael Alberti)

è stato un poeta spagnolo di notevole levatura

 e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.



El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999

 

 

 

BREVE BIOGRAFIA 

 

La città in cui nacque è in Andalusia…

ed il suo cognome rivela chiaramente la sua origine italiana

essendo stato suo nonno un garibaldino toscano

che si era rifugiato in Spagna.

 

I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura 

e partecipò anche ad una mostra

(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche”).

  

Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

 

 

 

 

 

 

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.

  

Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto

nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

  

 

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti

  

 

Nel 1939 alla fine della guerra civile 

con la compagna Maria Teresa Leon

peregrinò per l’Europa ed il Sudamerica

ed alla fine della guerra riparò a Roma.

 

Qui frequentò circoli culturali progressisti

e si dedicò ad una multiforme attività letteraria

di cui è riconosciuta la grande qualità.


  

 

  



Nel 1977 tornò in Spagna…

  

Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,

per unirsi ad una giovane intellettuale italiana

che l’assistette fino alla sua morte nel 1999.


  

 

 

 

 



LA POETICA



La sua poetica spazia dall’impegno sociale e civile all’amore.


I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,

di immagini fantastiche 

e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…



.

.

.

 

 


ORA ALCUNE SUE BELLE PEOSIE


 

Ricordiamolo con 5 sue note poesie, 

4 da leggere e 1 in video 

 

La 2° è però quella che amo di più…


 

 

Guerra Civile – Estremadura –  1936

 

 

I BAMBINI DELL’ESTREMADURA

.

I bambini dell’Estremadura


vanno scalzi


chi ha rubato loro le scarpe?


Li feriscono il caldo e il freddo


chi ha rotto loro i vestiti?


La pioggia


bagna loro il sonno e il letto


chi ha distrutto loro la casa?


Non sanno


i nomi delle stelle


Chi ha chiuso loro le scuole?


I bambini dell’Estremadura


sono seri


Chi è il ladro dei loro giochi?


 

 

 

 

 

SECONDO RICORDO


Anche prima,


molto prima della rivolta delle ombre,


e che nel mondo cadessero piume incendiate


e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.


Prima,


prima che tu mi domandassi


il numero e il sito del mio corpo.

.

Assai prima del corpo.

.

Nell’epoca dell’anima.


Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,


la prima dinastia del sogno.

.

Allorché,


contemplandomi nel nulla,


inventasti la prima parola.

.

Allora,


il nostro incontro.

 





TERZO RICORDO

 

Ancora i valzer del cielo 

non avevano sposato il gelsomino e la neve,

né i venti riflettuto 

la possibile musica dei tuoi capelli,

né decretato il re 

che la violetta fosse sepolta in un libro.

 

No.

 

Era l’età nella quale viaggiava la rondine

senza le nostre iniziali nel becco.

Quando convolvoli e campanule

morivano senza balconi da scalare né stelle.

 

L’età

nella quale sull’omero di un uccello 

non c’era fiore che posasse il capo.

 

Allora, dietro al tuo ventaglio, 

la nostra prima luna.







L’ANGELO BUONO


Venne quello che amavo,


 quello che chiamavo.


 Non quello che spazza cieli senza difese,


 astri senza capanne,


 lune senza patria,


 nevi.


 Nevi di quelle cadute da una mano,


 un nome,


 un sogno,


 una fronte.


 Non quello che ai suoi capelli


legò la morte.


 Quello che io amavo.


 Senza graffiare i venti,


 senza ferire foglie né muovere cristalli.


 Quello che ai suoi capelli


 legò il silenzio.


 Per scavarmi, senza farmi male,


 una riviera di luce dolce nel petto


 e rendere la mia anima navigabile.


 

.

.

 Ora, per finire,

 un’altra sua poesia in… video


 

BALLATA DI CIO’ CHE DISSE IL VENTO


 

.

.

.

.

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 



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