In verità il titolo esatto è solo…
SIGNORINELLA…
ma è universalmente conosciuta come
SIGNORINELLA PALLIDA
ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO
a cura di Tony Kospan
Il testo della canzone è Poesia pura…
alta poesia del grande poeta e paroliere Libero Bovio.
Essa a dire degli esperti… è sì scritta in lingua italiana,
ma pensata in lingua Napoletana,
per sintassi e costruzione delle strofe.
LA POESIA DELLA CANZONE
E’ una canzone davvero struggente che colpì, appena uscì…,
tantissimi cuori … e da allora non ha mai smessso...
di colpire soprattutto quello di chi è lontano dalla terra d’origine…
Personalmente non riesco a non commuovermi
ogni volta che l’ascolto…
Boccioni – La signora Massimino
LA STORIA DELLA CANZONE
Si racconta che la musica fu scritta in una nottata
e musicata da un Valente arrabbiatissimo
perché aveva perduto molto giocando a carte
Tamara de Lempicka - La dormiente
L'ATMOSFERA DELL'EPOCA
Vediamo, prima di passare alla canzone
qualche immagine che
ci riporta all'atmosfera del 1931...
Film La donna del miracolo (1931)
Sfilata di moda di cappelli
Il mitico Tazio Nuvolari il 2 agosto del 1931 prima della partenza della gara
In un primo momento i discografici l’avevano bocciata
perché per loro era… "un romanzo… e non una canzone…"
ma mai smentita fu più clamorosa…
Eccola allora… ma per meglio... gustarla...
leggiamo prima il testo…
SIGNORINELLA
Libero Bovio – Nicola Valente (1931)
Signorinella pallida,
dolce dirimpettaia del quinto piano,
non v’è una notte ch’io non sogni Napoli,
e son vent’anni che ne sto’ lontano!
Al mio paese nevica,
e il campanile della chiesa è bianco,
tutta la legna è diventata cenere,
io ho sempre freddo e sono triste e stanco!
Lenta e lontana,
mentre ti penso suona la campana
della piccola chiesa del Gesù
e nevica, vedessi come nevica ….
ma tu, dove sei tu?
Bei tempi di baldoria,
dolce felicità fatta di niente:
Brindisi coi bicchieri colmi d’acqua
al nostro amore povero e innocente.
Negli occhi tuoi passavano
una speranza, un sogno, una carezza ….
avevi un nome che non si dimentica,
un nome lungo e breve: giovinezza!
Amore mio!
Non ti ricordi che, nel dirmi addio,
mi mettesti all’occhiello una pansè
e mi dicesti, con la voce tremula:
"Non ti scordar di me!"
E gli anni e i giorni passano,
uguali e grigi, con monotonia,
le nostre foglie più non rinverdiscono,
signorinella, che malinconia!
Tu innamorata e pallida
più non ricami innanzi al tuo telaio,
io qui son diventato il buon don Cesare,
porto il mantello a ruota e fo’ il notaio.
Il mio piccino,
sfogliando un vecchio libro di latino,
ha trovato, indovina, una pansè ….
perchè negli occhi mi spuntò una lacrima?
Chissà, chissà perchè!
Lenta e lontana,
mentre ti penso, suona la campana
della piccola chiesa del Gesù ….
e nevica, vedessi come nevica ….
ma tu …. dove sei tu?
Moda 1931
IL VIDEO DELLA CANZONE
e poi ascoltiamola in questo video… in cui è
interpretata da Achille Togliani.
CIAO DA TONY KOSPAN
LA PAGINA DI PSICHE E SOGNO DI FB?