La pittrice che amava (dipingere) le donne
e che era amata dalle donne (per i suoi ritratti).
Questa affascinante pittrice ha attraversato
con coraggio ed intraprendenza, e soprattutto con grandi successi,
la storia a cavallo tra il 700 e l'800,
ma poi era caduta nell'oblio fino a qualche decennio fa.
Negli ultimi anni i suoi dipinti, per la loro leggiadria,
raffinatezza ed introspezione dei soggetti hanno conquistato il web
e solo di recente le bellissime mostre di Parigi e New York
l'hanno consacrata come grande artista della sua epoca.
(Parigi, 16.4.1755 – Louveciennes, 30.3.1842)
BREVE BIOGRAFIA
Doveva proprio avere il fuoco dell'arte nelle vene se già all'età di 6 anni disegnava dappertutto oltre che sui suoi quaderni, stupendo tutti per la sua bravura ed il padre, modesto pittore, ne comprese subito il talento.
Rimasta ben presto orfana fu portata in convento da cui uscì a 11 anni e, per seguire la sua passione artistica, iniziò a visitare le collezioni reali e quelle private aperte al pubblico, per affinare la sua formazione.
Da adolescente pare che si sentisse bruttina ed inadeguata, ma a 15 anni era già una delle più belle donne di Parigi e già si stava affermando come notevole pittrice.
Autoritratto giovanile
La bellezza dei suoi dipinti la fece entrare nelle grazie di 2 nobildonne che la presero sotto le loro ali.
Questo era solo l'inizio del suo successo presso le donne che durò tutta la sua lunga e complicata vita.
Il fascino personale, la nuova situazione familiare (la madre si era risposata con un ricco gioielliere) e l'eleganza dei suoi dipinti la fanno ben presto entrare in modo dirompente nel bel mondo parigino dell'epoca.
2 Marchese con i loro figli
Nel 1775, eccezionalmente, 2 suoi dipinti furono accolti dalla "Accademia Reale di Pittura e Scultura" all'epoca chiusa alle donne e lei fu ammessa, con la pittrice Adélaïde Labille-Guiard, sua rivale, a seguire lì dei corsi.
Nel 1776 venne incaricata di ritrarre il Conte di Provenza, fratello del Re, e ciò le consentì di entrare negli ambienti reali.
M.me Spencer Perceval
Nello stesso anni sposò Jean-Baptiste-Pierre Le Brun, pittore sfaccendato e donnaiolo, ma esperto d'arte che le diede ottimi consigli tecnici.
Inoltre il marito era ben introdotto tra i mercanti d'arte e l'aiutò molto nella commercializzazione dei suoi quadri.
La Regina Maria Antonietta
Nel 1778 dipinse la mitica Regina Maria Antonietta che rimase entusiasta di come Louise Elisabeth l'aveva ritratta e la fece nominare pittrice di Corte.
Questo le consentì di essere accolta nell'Accademia Reale di Pittura e di esporre i suoi dipinti nel "Salon" di pittura che era la più grande vetrina artistica ell'epoca.
Non mancarono però delle critiche da parte degli ambienti della Corte per aver, lei donna, dipinto qualche nudo benché di carattere mitologico, in quanto cosa sconveniente o per aver dipinto la Regina talvolta in pose e vesti troppo "naturali".
Anche in questi casi però lei mostrò il suo carattere forte non curandosi delle critiche ed anzi contribuendo a cambiare molti pregiudizi esaltando la naturalezza dell'istante benché sempre con la massima graziosità.
La pace che porta abbondanza
La Regina divenne poi anche sua amica in quanto avevano la stessa età, 23 anni, gli stessi sogni e lo stesso amore per la bellezza e la raffinatezza.
Era all'apice del suo successo artistico e mondano quando la Rivoluzione Francese, che cambierà il mondo, intervenne a cambiarle del tutto la vita.
La Regina Maria Antonietta
A differenza della sua rivale, che riuscì ad integrarsi nel mondo rivoluzionario, lei, per l'amicizia con la Regina, fu malvista e colpita dall'ira popolare.
Scappò allora con la sua figlioletta in Italia dove potè ammirare le opere dei grandi artisti italiani visitando le nostre più importanti città d'arte e poi girò per tutta Europa.
La pittrice con la figlioletta Giulia
Fu per lei un lungo ed amaro periodo in cui soffrì da esiliata, ma nel contempo festoso per i successi delle sue opere presso tutte le Corti Europee.
Durò 13 anni questo peregrinare dorato e a 54 anni, tornata in Patria, prese a vivere tra Parigi e Louveciennes, in una casa di campagna accanto al castello di Madame du Barry.
La Contessa Catherine Vassilievna Skavronskaia
Aprì a Parigi un salotto letterario (come si usava all'epoca) e scrisse i suoi ricordi "Souvenirs" che, nonostante gli errori grammaticali dovuti alle iniziali carenze educative, allora piacquero molto e sono ancor oggi un documento molto interessante sulla sua vita e le sue opere, ma anche sugli artisti, su quell'importante periodo storico e sui grandi personaggi d'allora.
Morì a 87 anni… cosa rara per quei tempi.
CONSIDERAZIONE PERSONALE
Questa pittrice mi affascinò non appena vidi, diversi anni fa, un suo dipinto.
La forte lucentezza degli incarnati, la scelta di pose molto dolci, la precisione nel dipingere vesti e ornamenti, la morbidezza dei toni e dei colori sono lampanti conferme di un'incredibile padronanza virtuosistica.
La sua arte va certo inquadrata nell'ambito di una visione molto elitaria… ma ciò non deve stupire, visti gli ambienti da lei frequentati tutta la vita.
La sua grandezza, oggi riconosciuta, le deriva a mio parere oltre che per la sua tecnica sopraffina anche per aver saputo rendere belli e veri in modo incomparabile tutti i personaggi da lei dipinti cogliendone però nel contempo anche i loro aspetti psicologici.
Tony Kospan
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