Lo inventeremo l’alfabeto delle gentilezze atti inutili teneri, molto gentili. Regaleremo colori arancioni a tutte le stanze regaleremo arance a chi ha sete aggiungeremo un tavolino per chi vuole sedere e una panchina d’ombra per gli arsi di sole e poveri come siamo faremo tutto gratis e poveri come siamo tutto con un sorriso e vecchi come siamo con il riso dei bambini.
La poesia serve a telefonare a Dio chiamarlo con un nome semplice nominarlo per strada tenerlo presente gridargli se è il caso. La poesia serve a inventarlo Dio ogni giorno tra i vivi.
Giuseppe Semeraro e Gianluigi Gherzi – da “A cosa serve la poesia
|