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POETI... GRANDI...: UMBERTO SABA
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Respuesta  Mensaje 1 de 2 en el tema 
De: Orso Tony  (Mensaje original) Enviado: 09/03/2019 01:20




.
E' stato uno dei più grandi poeti italiani 
del primo novecento.

Possiamo definirlo…
il poeta della semplicità…
dell'umanità… e della triestinità.
.
.
.




Trieste nei primi anni del '900



.
.
.


 

Ripartiamo dall’ordinario che è già straordinario
(U. Saba)


.
.
.

Umberto Saba (vero cognome Poli) Trieste 9 marzo 1883 – Gorizia 25 agosto 1957
 
 
 
 
BREVE BIOGRAFIA
  
 
 
Nato a Trieste da Rachel Coen (ebrea) e Ugo Poli (cattolico) fu presto
abbandonato dal padre e la madre l'affidò ad una balia slovena
che l'allevò come un figlio…

.
.
.
Saba bambino

.
.
.
Rientrato in famiglia dalla madre,
con cui avrà sempre un rapporto conflittuale,
interruppe il ginnasio per iniziare a lavorare…

La sua formazione culturale avvenne
dunque con “sterminate letture” di classici…



Saba a Firenze



Trasferitosi a Firenze frequentò gli ambienti intellettuali dell'epoca.


Dopo il servizio militare svolto a Salerno (1907/1908) si sposa con
Carolina Wölfler (
la Lina del Canzoniere).

 

 

La moglie e la figlia

 
 
 
Nel 1910 pubblica il suo primo libro di poesie.

Tornato a Trieste visse gestendo una vecchia Libreria
e scrivendo.

Poi si trasferì a Milano e successivamente a Roma…

 

 

 
 

Ebbe molte traversie al tempo delle leggi razziali
e durante la guerra…
ma fu aiutato da molti intellettuali antifascisti.


.
.
.




.
.
.


Dopo la guerra ebbe molti riconoscimenti… tra cui
il premio dell'Accademia dei Lincei nel 1951
e la laurea honoris causa dell'università di Roma nel 1953.








Dopo la morte della moglie
si convertì al cattolicesimo nel 1957.

Purtroppo la sua vita
 fu connotata anche da frequenti problemi neurologici… 

Morì a Trieste nel 1957.




Saba con Lina... l'amata moglie


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Respuesta  Mensaje 2 de 2 en el tema 
De: Orso Tony Enviado: 09/03/2019 01:21

LA SUA POETICA


La sua vita interiore fu caratterizzata 
da un grande amore per la conoscenza
mentre la sua poetica ricevette sempre giudizi contrastanti.

Se per Pasolini era un poeta "difficile"
a Palazzeschi invece appariva "semplice e puro".

In realtà la sua è una poetica assolutamente
indipendente rispetto alle mode ed agli stili del suo tempo
e tesa, attraverso la ricerca interiore,
ad esprimere vere ed universali emozioni...




 
 

 
 
 
 
 
ALCUNE SUE BELLE POESIE
 
 
 
Segnalo la seconda che è considerata la sua più bella
e l'ultima che possiamo considerare 
una mini biografia della sua vita poetica






 
 
 
 
FANCIULLE
 
Maria ti guarda con gli occhi un poco 
come Venere loschi.
Cielo par che s'infoschi 
quello sguardo, il suo accento è quasi roco. 
Non è bella, né in donna ha quei gentili 
atti, cari agli umani; 
belle ha solo le mani, 
mani da baci, mani signorili. 
Dove veste, sue vesti son richiami 
per il maschio, un'asprezza 
strana di tinte. è mezza 
bambina e mezza bestia. Eppure l'ami. 
Sai ch'è ladra e bugiarda, una nemica 
dei tuoi intimi pregi; 
ma quanto più la spregi 
più la vorresti alle tue voglie amica.

 


 
 
 

A MIA MOGLIE
 
Tu sei come una giovane 
una bianca pollastra. 
Le si arruffano al vento 
le piume, il collo china 
per bere, e in terra raspa; 
ma, nell'andare, ha il lento 
tuo passo di regina, 
ed incede sull'erba 
pettoruta e superba. 
E' migliore del maschio. 
E' come sono tutte 
le femmine di tutti 
i sereni animali 
che avvicinano a Dio.
Così, se l'occhio, se il giudizio mio 
non m'inganna, fra queste hai le tue uguali, 
e in nessun'altra donna. 
Quando la sera assonna
 le gallinelle
 mettono voci che ricordan quelle, 
dolcissime, onde a volte dei tuoi mali 
ti quereli, e non sai 
che la tua voce ha la soave e triste 
musica dei pollai. 
Tu sei come una gravida giovenca; 
libera ancora e senza 
gravezza, anzi festosa; 
che, se la lisci, il collo 
volge, ove tinge un rosa 
tenero la tua carne. 
Se l'incontri e muggire 
l'odi, tanto è quel suono 
lamentoso, che l'erba 
strappi, per farle un dono. 
è così che il mio dono 
t'offro quando sei triste. 
Tu sei come una lunga 
cagna, che sempre tanta 
dolcezza ha negli occhi, 
e ferocia nel cuore. 
Ai tuoi piedi una santa 
sembra, che d'un fervore 
indomabile arda, 
e così ti riguarda 
come il suo Dio e Signore. 
Quando in casa o per via 
segue, a chi solo tenti 
avvicinarsi, i denti 
candidissimi scopre. 
Ed il suo amore soffre 
di gelosia. 
Tu sei come la pavida 
coniglia. Entro l'angusta 
gabbia ritta al vederti
 s'alza
 e verso te gli orecchi 
alti protende e fermi; 
che la crusca e i radicchi 
tu le porti, di cui priva 
in sé si rannicchia, 
cerca gli angoli bui. 
Chi potrebbe quel cibo 
ritoglierle? chi il pelo 
che si strappa di dosso, 
per aggiungerlo al nido 
dove poi partorire? 
Chi mai farti soffrire? 
Tu sei come la rondine 
che torna in primavera. 
Ma in autunno riparte; 
e tu non hai quest'arte. 
Tu questo hai della rondine: 
le movenze leggere: 
questo che a me, che mi sentiva
  ed era vecchio, annunciavi 
un'altra primavera. 
Tu sei come la provvida 
formica. Di lei, quando 
escono alla campagna, 
parla al bimbo la nonna 
che l'accompagna. 
E così nella pecchia 
ti ritrovo, ed in tutte 
le femmine di tutti 
i sereni animali 
che avvicinano a Dio; 
e in nessun'altra donna.

 
.
.
.
 
 
 

RITRATTO DELLA MIA BAMBINA
 
La mia bambina con la palla in mano,
con gli occhi grandi colore del cielo
e dell'estiva vesticciola: Babbo
mi disse voglio uscire oggi con te.
Ed io pensavo: di tante parvenze
che s'ammirano al mondo, io ben so a quali
posso la mia bambina assomigliare.
Certo alla schiuma, alla marina schiuma
che sull'onde biancheggia, a quella scia 
ch'esce azzurra alle nubi , insensibili nubi
che si fanno e disfanno in chiaro cielo:
e ad altre cose leggiere e vaganti.

 
 
 
 

.
.
.
AMAI
 
Amai trite parole che non uno 
osava. M'incantò la rima fiore 
amore, 
la più antica, difficile del mondo.
Amai la verità che giace al fondo, 
quasi un sogno obliato, che il dolore 
riscopre amica. Con paura il cuore 
le si accosta, che più non l'abbandona. 
Amo te che mi ascolti e la mia buona 
carta lasciata al fine del mio gioco. 
 
 
 
 
IL VIDEO IN CUI STREHLER LO RICORDA
 
 
 
 
 
 
 
 
 
TONY KOSPAN
 






 
 


 
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