Questo dipinto è considerato da molti storici dell'arte
il primo vero paesaggio nella pittura.
Vediamo perché.
Annibale Carracci
- La Lupa allatta Romolo e Remo nella campagna del Lazio -
Benché ci siano altri dipinti precedenti in tema
(anche dello stesso autore), questo,
per la preponderanza e la forza schiacciante dell'atmosfera paesaggistica
rispetto ai personaggi dipinti (i pargoli Romolo e Remo con la Lupa),
è considerato dagli storici dell'arte un vero e proprio punto di svolta.
Palazzo Magnani di Bologna - Altro dipinto della Storia di Roma
Ciò viene in un certo modo certificato dalla descrizione,
fatta da Carlo Cesare Malvasia nel 1678 ,di questo che è il primo dipinto
del Fregio con la Storia di Roma affrescato nel 1590/1591
dai Carracci nel Palazzo Magnani di Bologna.
"Due lumi due scuri, un po' di orizzonte alto e un alberone ben visto di sotto in su e sodamente frappato, mostrano un sito immenso.
Il color di quell'acqua, che - non contrastato da verde vago - né da sfacciato azzurro che la batta - prevalendo a quell'aere nubiloso, fa mirabilmente il suo effetto, e sul colore mortificato di essa, le carni tenere dei pargoletti han sangue, son vive."
Il pesaggio poi non è, con tutta evidenza, generico o vago
ma ognuno può riconoscervi
un qualsiasi affascinante angolo agreste ed autunnale del territorio italiano.
La "superiorità" evidente del paesaggio sulle figure umane
è considerata una vera e propria "rivoluzione artistica"
ed il vero tema del dipinto.
Non è più l'Uomo al centro del mondo
ma ora lo diventa il mondo stesso
nella sua complessità ed interezza naturale.
Riguardo all'autore del dipinto
sempre considerato genericamente "dei Carracci"
(i 2 fratelli Annibale e Agostino ed il cugino Ludovico)
come poi loro stessi affermavano
(ma riferendosi all'intercomposizione del fregio)
ora è stato possibile riconoscere le varie "mani".
Dopo un'attenta, lunga e scrupolosa analisi
si è infine giunti ad affermare che il dipinto sia del solo Annibale.
F I N E
Fonte: Tomaso Montanari - Il Venerdì
Impaginazione T. K.