Che valore ha il primo sguardo?
Questo studio psicologico ci parla della prima impressione
Uno studio dell’American Psychological Association
ci aiuta a chiarire diversi dubbi
sul valore e l'importanza della...
PRIMA IMPRESSIONE
QUANTO VALE DAVVERO IL PRIMO SGUARDO?
Il fenomeno degli speed-dating ha riportato alla ribalta il valore della “prima impressione”.
Ma si può davvero valutare una persona alla prima occhiata?
Gli esperti dicono di sì e un esperimento proverebbe che abbiamo addirittura una “seconda vista“!
L’intuizione ha qualcosa di magico, ma è un dono che tutti possiedono. Chi più, chi meno.
Questa straordinaria abilità – che forse deriva dall’ancestrale istinto destinato a salvarci la vita di fronte alla necessità di prendere una rapida decisione –
è diventata oggetto di studio da parte degli psicologi, desiderosi di comprenderne i meccanismi, soprattutto quelli connessi alla valutazione “immediata” delle altre persone.
Tanto che la rivista Monitor, dell’American Psychological Association, le ha recentemente dedicato un intero numero.
Chiarendo qualche dubbio.
Secondo Seymour Epstein, psicologo dell’University of Massachusetts, l’intuizione potrebbe essere definita come «La cosa che abbiamo imparato senza renderci conto di averla imparata. E che alle volte risulta utile, alle volte è invece disadattiva». Cioè inutile.
L’utilizzo dell’intuizione per valutare gli altri a prima vista è diventato oggi di moda con il fenomeno, di importazione americana, degli “speed-dating”, incontri organizzati da apposite agenzie, nei quali single aspiranti a incontrare l’anima gemella parlano per due-tre minuti con una sfilza di persone, indicando quelle che intuitivamente valutano più compatibili con se stessi.
Alla base del fenomeno c’è la reale esistenza di strumenti di valutazione impressionistici e non verbali.
Diverse ricerche sperimentali hanno infatti dimostrato che è abbastanza facile rilevare alcune caratteristiche psicologiche degli altri, come il livello di estroversione e l’abilità nel socializzare.
Secondo Nalini Ambady, psicologo sociale della Tuft University, la personalità è fatta a strati, un po’ come una cipolla, e non c’è da meravigliarsi se l’estroversione e la capacità di socializzare risultano essere qualità facilmente rilevabili. «Gli strati vicino alla superficie – dice lo psicologo – sono i più facili da cogliere».
ASPETTI NASCOSTI
Altri aspetti di un individuo, anche decisivi per la possibilità di instaurare un rapporto duraturo, possono invece essere quasi impossibili da rilevare e c’è per forza bisogno di tempo perché possano emergere.
Senza contare che caratteristiche personali, come un aspetto fisico gradevole o il carisma personale (in gran parte fatto proprio di estroversione) possono rendere ancora più difficile andare in profondità utilizzando solo lo strumento dell’intuizione.
Infine, bisogna considerare le variabili collegate a chi valuta.
Alcune persone sono più dotate della cosiddetta “intelligenza sociale” e hanno antenne affinate che consentono loro di cogliere aspetti della personalità altrui.
Altre sono meno dotate.
Poi conta anche lo stato d’animo in cui ci si trova.
Secondo i risultati delle ricerche di Nalini Ambady, più una persona si trova in uno stato d’animo allegro, maggiore è la sua capacità di intuire le caratteristiche degli altri; più il suo umore è depresso, maggiore sono le indecisioni e i tentennamenti.
Un’altra difficoltà può sorgere in chi è decisamente entusiasta della propria capacità di giudicare “a prima vista”: quando si vuole utilizzare l’intuizione bisogna infatti essere pronti a farla funzionare, ma, nello stesso tempo, a sottoporla a valutazione critica.
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