Dopo una necessaria premessa storica conosceremo la nascita di questo particolare vino liquoroso, poi l'origine del suo strano nome ed infine il museo dove si potrà ripercorrere da vicino tutta la sua storia.
PREMESSA STORICA
La Francia già nel '700 era una grandissima produttrice di vini ma pochi sanno che invece la Nazione che ne consumava di più era l'Inghilterra.
Durante la famosa guerra dei 100 anni gli Inglesi, per non favorire la casse francesi, cercarono vini da altre parti come il Portogallo, l'Italia etc.
Molti altri Paesi europei producevano vino, ma non erano affatto in grado di esportarlo ed imbottigliarlo proponendo un prodotto di qualità.
Un ricordo ancora attuale della passione inglese per il vino sono le... bottiglie... che erano già allora stranamente di 75 cl. cosa del tutto inconsueta nell'Europa continentale abituata ai litri.
Questo formato bizzarro era dovuto alla misurazione inglese in galloni e precisamente 75 cl sono un sesto di un gallone.
In questo frangente gli inglesi si innamorarono anche dei vini dolci e liquorosi come il Porto e la loro domanda di questo genere di vini divenne molto forte anche perché contenendo più zucchero si conservavano e si trasportavano più facilmente.
Fu in questa epoca che nacque quello che chiamiamo vermouth.
LA NASCITA DEL VERMOUTH
In Piemonte, per rispondere alla forte domanda di vini dolci e liquorosi si mescolarono vini senz’altro modesti, un po' di grappa, un po' di zucchero e vari aromi e profumi per nascondere la non brillantezza del vino originario.
Fu però a Torino, nel 1786, che Antonio Benedetto Carpano, miscelando vino moscato con erbe aromatiche e spezie creò la formula definitiva e precisa per ottenere un vero vermouth.
Il successo di questo liquore fu ben presto grande anche perché piacque subito al Re Vittorio Amedeo III che lo fece entrare nelle mense e negli usi della famiglia reale.
La piccola bottega del Carpano divenne frequentatissima e nel 1820, grazie al nipote, nacque la “Fabbrica di liquori e Vermouth Carpano” che ancor di più diffuse nel mondo questo vino liquoroso che ebbe tra i grandi estimatori personaggi come Cavour, Giuseppe Verdi e Massimo D’Azeglio.
PERCHE' SI CHIAMA VERMOUTH UN LIQUORE TUTTO ITALIANO?
Fu sempre l'anzidetto Antonio Benedetto Carpano a chiamarlo così dandogli un che di internazionale e di lusso.
Egli non fece altro che utilizzare, adattandolo, il nome poco noto di un componente della bevanda e cioè dell’artemisia maggiore che in tedesco si chiama Wermut (Assenzio).
IL MUSEO DEL VERMOUTH
Se poi vogliamo conoscere da vicino la dolce ed inebriante storia del vermouth vedendo, ma forse anche sentendo, le varie erbe aromatiche utilizzate,
possiamo visitare a Torino il Museo Carpano che è situato all'interno del centro enogastronomico Eataly.
La visita consente, attraversando gli antichi ambienti, di seguire tutto il percorso della sua creazione dal 1786 in poi e conoscere gli strumenti utilizzati per la lavorazione e vedere le modalità della conservazione.
Tony Kospan