LA CAPPELLA SANSEVERO
- LE INCREDIBILI MACCHINE ANATOMICHE -
(VI PARTE)
Nella cripta della cappella si conservano in un armadio e sono visibili due scheletri, uno di sesso maschile e l'altro di sesso femminile, molto particolari e definiti 'macchine anatomiche'.
In realtà sono modelli anatomici che mostrano con ottima precisione tutto l'apparato circolatorio umano.
Benché le loro immagini siano molto diffuse e facilmente visibili nel web consiglio alle persone molto sensibili di non procedere oltre per evitare turbamenti.
Chi le ha "costruite"?
Sull'autore delle "macchine" non ci sono dubbi, è il medico palermitano Giuseppe Salerno.
Si ignorano però le circostanze del loro arrivo nella Cappella.
Ci sono infatti 2 versioni: una parla di un loro acquisto fatto dal principe e l'altra di un incarico dato al Salerno per la loro realizzazione.
Cosa sono?
L'aspetto un po' inquietante delle “macchine” ha fatto sorgere nel tempo una marea di congetture popolari molto fantasiose ed alcune, come quella della loro creazione con l'iniezione (ma le siringhe non erano ancora state inventate) di metalli liquidi nelle vene di 2 persone vive, presentano addirittura aspetti un po' macabri.
Altre congetture affermavano che esse erano il risultato di una fallita mummificazione che avrebbe lasciato visibili solo arterie e vene.
Prima di darvi la corretta (e scientifica) soluzione sulle modalità della loro creazione osserviamole nei particolari.
Si tratta di due corpi umani, meglio dire scheletri, dei quali si possono osservare arterie, vene e capillari.
Lo scheletro della donna ha il braccio destro alzato ed i bulbi oculari interi ed oltre al fittissimo sistema arterioso e venoso presenta anche gli organi più importanti.
Il cuore è intero e nella bocca si possono vedere persino i vasi sanguigni della lingua.
La donna era incinta: si può notare la placenta aperta ed un tempo era presente anche il feto, che però è stato rubato.
Il corpo dell’uomo ha più o meno le stesse caratteristiche. Le braccia, però, in questo caso scendono lungo il tronco.
Il Principe, appassionato tra l'altro di anatomia e di occultismo come abbiamo visto nelle parti precedenti, così le descrisse in una nota stampata nel 1766:
“si veggono due Macchine Anatomiche, o, per meglio dire, due scheletri d’un Maschio, e d’una femmina, ne’ quali si osservano tutte le vene,
e tutte le arterie de’ Corpi umani, fatte per iniezione, che, per essere tutt’intieri, e, per la diligenza, con cui sono stati lavorati, si possono dire singolari in Europa”.
Già queste sue parole "macchine " e "diligente lavorazione" possono darci dei suggerimenti sulla loro composizione.
I risultati degli accertamenti scientifici.
2 recenti analisi, quella del 2008 dell'University College London e quella del 2014 di un gruppo di medici dell'Ospedale San Gennaro di Napoli hanno affermato che si tratta sì di scheletri autentici ma che il sistema circolatorio è fittizio e costituito da filo metallico, cera colorata e fibre di seta con le tecniche artigianali usate dagli studiosi di anatomia dell'epoca.
Se poi pensiamo che lo scheletro della donna era in principio su una pedana girevole che ne consentiva la visione completa questo ci fa capire come il Principe avesse voluto queste “macchine anatomiche”, così da lui stesso definite, sia come oggetto di studio scientifico che per il suo piacere di destare meraviglia nei visitatori della Cappella.
Proseguiremo in altro successivo post la conoscenza del Principe e della Cappella con l'elenco delle sue invenzioni e scopriremo i suoi rapporti con un altro famoso principe dell'alchimia del '700.
FINE V PARTE