CURIOSITA' DA... PANDEMIE
Certo la pandemia è stata, ed è ancora nella memoria,
qualcosa che ha causato lutti e dolori
ma, in questi difficili 2 anni, sono accadute anche cose molto sorprendenti.
Vediamone alcune insieme a vignette
che, nelle preoccupazioni vissute, ci hanno dato attimi di relax.
AUTOCERTIFICAZIONI ALLA FRANCESE
Ci siamo lamentati (sorridendo e prendendole in giro), più o meno giustamente delle mitiche "Autocertificazioni all'Italiana" ma diamo ora un'occhiata a 2 storie. davvero originali, che ci giungono dai cugini d'Oltralpe.
1° - LADRI CON... AUTOCERTIFICAZIONE!
Il 24 aprile del 2020 tre ladri si sono introdotti in un'azienda agricola della Gironda per rubare l'incasso ma vi hanno trovato solo 40 €.
Ma uno di loro ha perso lì la "Dichiarazione di spostamento in deroga" questo il nome delle autocertificazioni in Francia (per una volta la nostra parola è più semplice e concisa).
La polizia ha quindi facilmente rintracciato uno degli autori del furto ma anche i suoi complici.
Saranno ora processati e giudicati dal Tribunale di Bordeaux ma intanto hanno già dovuto pagare 135 € di multa perché il furto non era una ragione valida per uscire di casa.
2° - L'ARTISTA DELLE AUTOCERTIFICAZIONI
La polizia a Rennes ha visto per la strada una specie di automa tutto ricoperto da circa 150 autocertificazioni.
Era l'artista belga Maxime Matthys, che ha sue opere (molto particolari), in varie mostre francesi che stava in tal modo attuando una performance artistica "Uscite coperti", imitando così il mitico Bibliotecario di Arcimboldo.
Alla contestazione fattagli dagli agenti egli ha semplicemente preso una delle 150 autocertificazioni.
Allora non potendogli contestare alcuna violazione lo hanno comunque invitato a rientrare a casa per non creare assembramenti di curiosi.
DISTANZIAMENTO SOCIALE - UN TUFFO NEL PASSATO
NEW YORK 1936 - IL BACIO AI BAMBINI
Il distanziamento sociale, con i conseguenti divieti di baci e abbracci, non è una novità.
Simpatico appare il manifesto affisso nel 1936 a New York (per combattere la diffusione della tubercolosi) in cui un bambino chiedeva di evitargli i baci perché purtroppo (traduzione libera) "anche quel tipo di affetto può essere infetto".
Tony Kospan