Giotto - San Francesco predica agli uccelli
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La sua è stata una grandissima figura
che è ancor oggi, dopo quasi un millennio,
amatissima sia dai credenti che non.
SAN FRANCESCOIN UNA VISIONE LAICA
Tony Kospan
San Francesco (Assisi 1182 ca. - Assisi 1226)
Il suo amore per il creato in genere, gli umili, gli animali, la natura in ogni sua forma ne fanno un antesignano immenso e geniale del pensiero moderno.
Ne è la più chiara rappresentazione questa sua famosissima poesia.
IL CANTICO DELLE CREATURE
Altissimu, onnipotente bon Signore,
Tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne
benedictione. Ad Te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi’ Signore cum tucte le Tue creature,
spetialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si’, mi Signore, per sora Luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.
Laudato si’, mi Signore, per sor’Acqua.
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si’, mi Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si’, mi Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fior et herba.
Laudato si’, mi Signore, per quelli che perdonano per lo
Tuo amore
et sostengono infrmitate et tribulatione.
Beati quelli ke ‘l sosterranno in pace,
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato s’ mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘l farrà male.
Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.
Questa sua mitica poesia in volgare lo fa ritenere anche uno dei più grandi iniziatori della storia della Letteratura Italiana.
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Le celebrazioni per la sua festa costituiscono ogni anno quindi un momento forte, a mio parere, per ripensare la sua personalità e la sua missione, sia in chiave religiosa che laica nonché il suo lascito ai posteri ( che ahimè sembra che non l'abbiano proprio colto ) in termini d'amore e fratellanza universale ma anche di libertà di pensiero e di capacità di opporsi ai diktat di cieche autorità (come umilmente fece nei confronti delle Autorità ecclesiastiche).
In tempi difficili come questi dobbiamo, se non vogliamo perdere il filo di una vita degna e ragionevole
e rimanere prigionieri solo di una facile continua protesta:
- lasciar cadere il "lamentoso urlante vergognoso ciarpame" che ci bombarda da ogni dove, (soprattutto dai mass media e da chi li guida)
- cercare di esser vicini alle persone che maggiormente soffrono per la crisi
- focalizzare le eterne problematiche veramente essenziali del nostro esser... umani.
Queste problematiche sono rappresentate principalmente da tre aspetti
che non possono, nè potranno, essere messi mai da parte
né da chi crede... né da chi non crede:
Dio o il Mistero della Vita
L’Uomo
La Natura
Giotto (San Francesco incontra Papa Innocenzo)
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Tony Kospan
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