Il dipinto qui giù del veneziano Carpaccio (1485/1525), definito “il miglior dipinto del mondo” da John Ruskin, presenta. oltre al suo indiscutibile grande fascino, alcuni misteri di cui 2 risolti.
Ma andiamo con ordine.
PRIMO GIALLO – SIGNIFICATO E TITOLO DEL DIPINTO
In un primo tempo il dipinto, il più noto di Vittore Carpaccio e custodito nel Museo Correr di Venezia, ebbe come titolo LE DUE CORTIGIANE.
Il motivo è chiaro ed intuibile.
Le due signore belle e ben vestite e con pettinature alla moda, una più giovane e una più matura ma molto somiglianti (per cui si presumono madre e figlia o sorelle di diverse età), ad una prima antica osservazione apparvero signore del bel mondo in attesa di corteggiatori o ammiratori.
Ma poi un esame più attento del dipinto ha capovolto del tutto la prima impressione.
Perché?
Perché sono presenti nel dipinto numerosi oggetti ed animali che simboleggiano fedeltà coniugale, valori matrimoniali, riservatezza, elevata classe sociale e perfino valori religiosi:
1 – perle e collane indicano corretto rispetto delle regole matrimoniali ed anche elevata condizione sociale
2 – il bianco fazzoletto rivela onestà morale
3 – le tortore, così come la femmina di pavone ed i cani rappresentano pudore, affetto coniugale e fedeltà
4 – il mirto e l'arancia sono simboli quasi sempre associati alla Madonna.
5 – infine il giglio (di cui si vede solo il vaso ma il motivo lo vedremo in seguito) il cui significato non ha bisogno di spiegazione.
Dunque è del tutto chiaro chi siano le signore del dipinto (ma non dove siano i loro mariti) anche se, a onor del vero, esse pur mostrando tutte le virtù suindicate mostrano una evidente aria annoiata che cercano di combattere giocando con gli animali.
Qualche critico ha affermato ironicamente che forse il titolo perfetto poteva essere “Scene da un matrimonio”.
Sono presenti però alcune stranezze o mancanze.
Di un cane si vede solo la testa, la figura del paggio non è completa, del fiore nel vaso si vede solo uno stelo e poi… cosa stanno guardando le 2 donne benché annoiate?
SECONDO GIALLO – IL DIPINTO COLLEGATO AL PRIMO
La scena di caccia in laguna.
Abbiamo notato, come accennavo su, alcune incompiutezze nel dipinto delle 2 dame che lasciavano perplessi.
Ricostruiamo però prima una storia sorprendente.
Siamo a Roma nel 1944, un giovane architetto nota nella vetrina di un antiquario un dipinto che, benché sporco e impolverato, gli sembra di ottima e classica fattura.
Lo compra per pochi soldi ma poi, una volta accertata la paternità del Carpaccio, l'ultimo proprietario riuscirà a riprenderselo ed a farlo arrivare in Svizzera da dove prenderà il volo per il Getty Museum di Los Angeles.
Osserviamolo ora con attenzione e scopriremo così uno strettissimo legame con quello delle “Due dame”
CACCIA IN LAGUNA
In un'atmosfera luminosa vediamo una battuta di caccia in laguna ad uccelli acquatici da parte di diversi eleganti signori su 7 barche.
Si notano 3 barche in primo piano ed altre sullo sfondo in un paesaggio realistico con dei caratteristici casoni, uccelli ed altro.
Ma 2 studiosi notarono uno strano dettaglio.
in basso a sinistra si vede un grande giglio, del tutto anomalo e smisurato rispetto al resto, ed inoltre senza la base dello stelo.
Quindi appariva evidente che doveva esserci un altro dipinto del Carpaccio che si incastrava in qualche modo alla scena di caccia.
Iniziarono quindi le ricerche che poi dimostrarono che l'intuizione era esatta.
Torniamo ora al “Due dame” e vediamo che in alto a sinistra accanto ad una tortora v'è un vaso con uno stelo che appare spezzato per la fine del dipinto.
Quindi il giglio della scena di caccia è proprio nel vaso posto sul parapetto in alto nel dipinto delle “Due dame”.
Sovrapponendo i 2 dipinti essi si congiungevano perfettamente ma poi ulteriore conferma giunse dagli esami di laboratorio: misure uguali, venature e nodi del legno coincidenti (perfino le attività dei tarli) oltre ai pigmenti dei colori.
Il giallo del giglio era risolto ma si era fatta anche un'altra scoperta, ora si sapeva cosa stessero facendo i mariti che le due dame attendevano.
Tutta la spiegazione in un'unica immagine
TERZO GIALLO NON RISOLTO - LE MANCANZE
Ai lati delle 2 tavole sono stati trovati degli strani segni che fanno pensare a cerniere di un’armadio.
Il sospetto di una composizione più ampia e composta da più dipinti che addobbavano un grosso stipo rinascimentale è divenuto quasi una certezza.
Questo spiegherebbe le altre piccole ma logiche e significative assenze nel dipinto delle “Due dame” come accennato su.
Quindi le tavole rinvenute sono, evidentemente, solo una parte, benché bellissima ed importante di un'opera più ampia.
L'altra parte, quella mancante (ma non è escluso che siano invece 2), potrebbe essersi persa o giacere seminascosta in un deposito museale non aperto al pubblico.
Sarebbe fantastico però se si riuscisse a trovarla.
Anche nell'arte possono accadere dei “miracoli” e qui ne è già avvenuto uno.
Ciao da Tony Kospan
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