I MANGIATORI DI PATATE
Il dipinto che maggiormente descrive l'animo tormentato di van Gogh non è uno dei suoi vari capolavori né tantomeno uno degli altrettanto famosi girasoli ma forse "I mangiatori di patate".
Vedremo di seguito nel post il perché dopo una breve analisi storico-artistica.
Innanzitutto però per dare a Cesare quel che è di Cesare bisogna riconoscere che il primo ad affermare l'assunto iniziale fu lo scrittore noto, ma non notissimo, Giorgio Manganelli.
IL DIPINTO
Il dipinto, considerato la sua prima opera espressionista, fu realizzato nel 1885 ed è ora conservato al Museo Van Gogh di Amsterdam.
E' uno dei primi dipinti del giovane van Gogh, giovane come pittore, ma ormai trentaduenne, creato dopo la serie di ritratti di volti di contadini, in cui caricando i loro lineamenti per rivelarne la sofferenza, esprime la sua vicinanza a loro.
Uno dei ritratti con cui Van Gogh si allenava per "I Mangiatori di patate"
DESCRIZIONE DELLO STESSO VAN GOGH
Lo stesso Van Gogh descrive lo spirito con cui lo ha dipinto con queste parole:
"Un contadino è più vero coi suoi abiti di fustagno tra i campi, che quando va a Messa la domenica con una sorta di abito da società.
Analogamente ritengo sia errato dare a un quadro di contadini una sorta di superficie liscia e convenzionale.
Se un quadro di contadini sa di pancetta, fumo, vapori che si levano dalle patate bollenti – va bene, non è malsano; se una stalla sa di concime – va bene, è giusto"
Era anche convinto che questo dipinto dovesse essere la cartina di tornasole da cui doveva dipendere la sua carriera di pittore ed infatti chiese al fratello, mercante d'arte, anche di pubblicizzarlo.
Un autoritratto di Van Gogh
I MANCATI APPREZZAMENTI DELL'OPERA
Tuttavia i critici, altri artisti suoi contemporanei e lo stesso fratello Teo, non apprezzarono l'estremo realismo, perfino per certi aspetti caricaturale, della scena anche perché fino ad allora nessuno aveva mai osato dipingere così la miseria e quindi il dipinto essendo troppo innovativo (quasi rivoluzionario rispetto a quelli dell'epoca ed a quelli del passato) non fu proprio compreso.
La cosa, ovviamente, non piacque all'autore.
Un bozzetto creato da Van Gogh nelle sue varie lettere in cui parlava del dipinto
LA SCENA DIPINTA
Siamo all'interno di un'abitazione di Nuenen povera e poco illuminata.
Al centro del dipinto una famiglia di contadini è riunita a tavola per la cena.
Tutti i soggetti dipinti hanno sguardi sfuggenti e, pur con la poca luce, Van Gogh riesce a definire bene dettagli come le mani rovinate per il loro duro lavoro ed i visi bruciati dalle tante ore passate in campagna sotto al sole.
La scena appare divisa in due sia dalla bambina di spalle che dalla lampada.
A sinistra ci sono due che "inforchettano" le patate dall'unica ampia scodella e a destra una donna che versa del caffè in una tazza accanto ad un uomo.
C'è una forte sensazione di dura miseria e di grande silenzio evidenziata anche dai colori scuri.
IL CAPOLAVORO
"I mangiatori di patate" è uno dei più famosi dipinti di van Gogh insieme a Notte stellata, La sedia gialla e a Campo di grano con volo di corvi.
Ma, come dicevo su, non fu compreso dai contemporanei anche se per l'autore era un capolavoro amatissimo, convinzione questa che lo spinse a continuare a dipingere (per nostra fortuna e per la grandezza dell'arte).
Van Gogh, come Cezanne, fu ai suoi tempi disprezzato dalla critica ma il tempo ha poi decretato il suo (e loro) trionfo.
Un bozzetto preparatorio
IL RAPPORTO DELL'OPERA COL CARATTERE DELL'AUTORE
Tornando all'assunto iniziale, appare proprio qui, più che in altre sue opere la descrizione, quasi una confessione, del suo animo lacerato da un dolore oscuro.
In effetti dalla sua nutrita corrispondenza appare chiara la sua convinzione d'aver creato un'opera fondamentale nel descrivere il tema della fatica, della povertà e del dolore.
Ma anche il cibo in tavola nel dipinto ci dice molto.
Quale frutto della terra può rappresentare le oscurità di un animo meglio delle patate?
"Le patate" afferma il Manganelli "sono tuberi ctonii, frutti che si nutrono di lunghe tenebre, cibi apparecchiati, allevati nel luogo di sepoltura.
Le patate sono notte, profondità, cimitero, tomba, nero, nerità; e hanno la forma sgraziata e concentrica del mondo".
A ciò possiamo aggiungere che in Europa le patate furono a lungo considerate un cibo pericoloso ed anche velenose perché venivano scavate dal terreno.
Poi, per fortuna, si scoprì che bastava cuocerle per avere un cibo sano e nutriente.
Dunque il dipinto con la scura atmosfera, l'aria fredda e silenziosa, la narrazione realistica della miseria umana appare anche rivelatore dell'estrema malinconia o meglio della grande tristezza di Van Gogh.
Caratteristica questa che fu una costante, anche se con alti e bassi, di tutta la sua vita.
Fine
Tony Kospan
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