Un incredibile ma vero "incontro" tra 2 bambini morti in epoche lontane, uno vissuto solo in ambito letterario ed un altro realmente esistito in una famiglia di Filadelfia città romana dell'antico Egitto, ci consente oggi di poter leggere un mitico brano di una tragedia ormai scomparsa di Euripide.
Questa storia è recente.
IL BAMBINO DELLA TRAGEDIA GRECA "POLIIDO"
Partiamo dal testo di un'opera greca di circa 5 secoli prima di Cristo, Poliido di Euripide, di cui si conosce la trama ma di cui si è perso del tutto il testo.
Il Re di Creta, Minosse, affranto per la morte del suo bambino Glauco caduto in una botte di miele, chiama un oracolo e gli ordina di resuscitarlo.
A causa della risposta negativa per l'evidente impossibilità della cosa il mago viene incarcerato ma qui vede un serpente cospargere con un'erba un serpente morto e farlo tornare in vita allora ripete l'operazione col figlio del re che resuscita.
Dunque nell'opera di Euripide il bambino torna in vita.
Euripide
Questa parte della tragedia è considerata una delle più belle della letteratura greca, ma come dicevo su, non c'era più traccia.
Euripide è stato un grandissimo drammaturgo greco autore di quasi 100 opere ma di cui solo 19 sono giunte a noi oltre a vari frammenti.
IL BAMBINO DELL'EGITTO ROMANO
Nel secondo secolo d. C., nell'Egitto romano, a Filadelfia cittadina a sud dell'odierno Cairo, in una buona famiglia muore un bambino.
Stavolta però non è un'opera letteraria in cui si può immaginare di tutto ma è la realtà, la dura realtà e quindi è impossibile per i genitori far resuscitare l'amatissimo figlio.
Ma, ecco il collegamento tra i due bambini, nella tomba del bambino viene trovato il brano della tragedia greca nella parte in cui il Re chiede di riportare il figlio in vita.
Ma non solo, e questo mi ha emozionato moltissimo, i genitori del bambino "romano" lì dove nel testo greco il bambino risorge, lo tagliano ed al suo posto inseriscono la ricevuta di una donazione di semi ad un Tempio.
Questo indica chiaramente la loro accettazione dell'amara realtà e però anche la speranza nella natura e nei suoi cicli eterni di alternanza di vita e morte.
Ma non solo, l'idea del padre d'inserire quel brano della tragedia ci consente ora, in modo del tutto inatteso, di conoscere una parte dell'opera scomparsa.
BREVE STORIA DEL RITROVAMENTO DEL PAPIRO
Il papiro con 98 righe sconosciute di Euripide era stato scoperto nel novembre 2022 da Basem Gehad, archeologo egiziano.
Non potendo però essere trasferito altrove per la Legge egiziana il papiro è stato fotografato ad alta risoluzione per essere studiato e avere la conferma di quanto fin dall'inizio si era sospettato.
Gli esami e gli studi sono stati molto approfonditi ed effettuati da esperti della letteratura greca e delle tragedie di Euripide anche utilizzando il Thesaurus Linguae Graecae, un database di testi greci antichi dell’Università della California.
Alla fine la studiosa Yvona Trnka-Amrhein ed il professor John Gibert, accademici dell'Università del Colorado, dopo molti mesi di specifico lavoro hanno potuto confermare che si tratta proprio di un estratto dell'opera di Euripide.
Si tratta della più importante scoperta letteraria in ambito archeologico.
Tony Kospan