La storia del panettone, a parte la sicura origine milanese, andando a ritroso nei secoli assume però contorni sfumati e leggendari.
Ma cerchiamo di far ordine sui dati storici reali, seppur in modo sintetico, e poi leggiamo la simpatica leggenda della sua origine.
LA STORIA DEL PANETTONE
I fornai milanesi del 500 e del 600 facevano pani diversi per i nobili (con frumento) e per il popolo (senza frumento).
Tuttavia a Natale, questa distinzione veniva meno in modo che tutti mangiassero lo stesso pane.
Ed appunto a Natale in tutte le case milanesi era in vigore il "rito del ciocco" che risaliva al Medio Evo.
Ce ne parla Pietro Verri nella sua "Storia di Milano".
Tre grandi pani speciali venivano spezzati e distribuiti a tutti i familiari dal "Padre di famiglia" ma una fetta veniva conservata per il capodanno.
Questi pani erano molto ricchi e fatti solo per questa occasione.
E' nel 1606 che la parola “panaton” entra nel dizionario milanese-italiano e definisce un grosso pane preparato a Natale.
Poi nel vocabolario milanese-italiano di metà '800 Francesco Cherubini ci descrive il “Panaton o Panatton de Natal" come una specie di pane di frumento arricchito con burro, uova, zucchero e uva passerina o sultana.
Questi pani però sono ancora molto schiacciati non avendo ancora fatto la comparsa il lievito che si affermerà nella preparazione dei pani solo nella seconda metà dell'800 quando ci sarà un'ampia diffusione dei panettoni a Milano creati non solo dai fornai ma anche dai pasticcieri con vari formati ed in vari periodi dell'anno.
Il panettone assumerà la forma attuale però solo nel 1919.
Alessandro Manzoni, amante di questo dolce, nel 1871 ringraziava con belle parole il forno delle Grucce che lo aveva omaggiato di uno squisitissimo panettone.
Con la produzione industriale di Motta nella seconda metà del '900 il panettone invade, amatissimo, prima l'Italia e poi il mondo.
In tempi recenti è tornata di moda, un po' dappertutto, la creazione di panettoni artigianali.
Questa la storia ma veniamo ora alla leggenda più diffusa.
LA LEGGENDA DEL PANETTONE
Nella prima metà del Quattrocento, a Milano Ludovico il Moro decise di organizzare un sontuosissimo pranzo di Natale per i suoi amici nobili.
In cucina tutti erano molto indaffarati; ognuno aveva qualche importante incarico e il giovanissimo Toni ebbe il compito di badare al pane.
Ma poiché lavorava ormai continuativamente da due giorni era molto stanco.
Così si appisolò e non s'accorse che il pane si era completamente bruciato.
Per timore di essere rimproverato, decise di darsi da fare: recuperò la pasta di pane avanzata, la mescolò con tutto ciò che trovò in cucina;
fortunatamente per lui, si trattava di canditi, uvetta, burro e zucchero.
Rimpastò il tutto, lo divise in panetti che fece cuocere in forno, questa volta con grandissima attenzione.
Dal forno usciva un odorino delizioso.
Speranzoso che nessuno si sarebbe accorto di nulla, Toni lo portò al suo padrone.
Ludovico il Moro ne fu estasiato e chiamò quel dolce “il pan di Toni“, nome che, col tempo, si è trasformato in “panettone“.
FINE
Tony Kospan